ARCHITETTURE SULLA STESSA LINEA D’ONDA | |
di Maria Ragosta | |
I personaggi: tanti popoli diversi, tante città diverse, tanti architetti diversi. Eppure uniti da così tanti diversi elementi: il mare, la storia, il mondo occidentale dal bel clima. Il setting: la scena mediterranea, teatro di vita che, in un ossimoro lungo secoli, separa eppure unisce esperienze diverse, ma contemporanee, nel mondo dell’architettura e del digitale. |
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IAN+ ( Carmelo Baglivo, Luca Galofaro) |
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È possibile individuare nel libro due parti, ben distinte già nello stesso indice, che hanno in comune l’esperienza del viaggio virtuale-reale-temporale dell’architettura “mediterranea”.
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IAN+, progetto di concorso per l'area della stazione di Osaka (2002) |
IAN+, con Marco Galofaro, nuovi territori, installazione per la Biennale di Valencia Micro-utopias (2003) |
Metapolis, Media House Project, Spagna (2001) |
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Altro concetto introdotto da IAN+ è quello della New Ecology, processo di trasformazione del territorio che riconosce nell’architettura:
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Vincent Guallart, Vinaroz, la spiaggia, Valencia (2002) |
No.mad e Eduardo Arroyo, Città Olimpica 2008, Parigi (2000) |
Nella seconda parte del libro l’Ulisse-lettore viaggia tra gli Stati del Mediterraneo incontrando alcuni personaggi della scena architettonica locale, suddivisi in due linee di riflessione distinte, ma concatenantesi.
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Cloud9, Eric Ruiz Geli, Spek, Berlino, Madrid, Barcellona, New York (1999) |
Ma0, Smooth Operator, concorso internazionale di architettura per l'ideazione di un laboratorio audiovisivo per l'Accademia di arti visive di Lipsia, primo premio (2001) |
In queste due situazioni si mescolano le esperienze di R&Sie.d/b:l, impegnati nella ricerca di strategie relative a processi di mutazione in architettura; di A. Eloueini e C. Parmentier (Digit-all Studio) che esaltano, tramite i software, il valore strutturale delle forme; di B. Khoury di Beirut che dialoga con questa città dalla storia difficile; di A. Mari e G. D’Ambrosio alla continua ricerca del rapporto digitale/natura. Ed ancora Ulisse si imbatte negli Actar, Spin+, i Ramtv, i Cliostraat, Studio Azzurro e gli stessi IAN+. Molti di loro hanno maturato esperienze di studio all’estero, per poi tornare nella madrepatria. Si riconosce in questi personaggi una comune ricerca/affermazione degli antichi valori e la volontà di trasformare/migliorare il territorio con l’architettura e il digitale. |
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Digit-All Studio, Ammar Eloueini e Céline Parmentier, show room Miyke, Parigi (2002) | |
Questo viaggio induce Ulisse a convincersi di una verità: si può intervenire sulla realtà mediterranea, riportarla al passo coi tempi, esaltarla, una realtà che la natura ha creato già perfetta e unica. L’architetto mediterraneo deve tornare ad interagire con la propria terra utilizzando gli strumenti digitali che egli stesso giorno dopo giorno crea. |
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Cliostraat+ Interaction Design Institute Ivrea, Paperfish in Plastic Water |
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