COMMENTO ALL'ARTICOLO DI A. SAGGIO "Frank Owen Gehry. Luna meccanica"

é inevitabile guardare le forme dinamiche del Guggenheim di Bilbao di Gehry e non pensare all'esplosione di energia che trasmettono le sculture di Boccioni. Entrambi sono "artificiali", ovvero sprigionano un'energia che non ha paragoni con nessuna forma di energia naturale. In Forme uniche si comprende profondamente con quanta forza l'uomo tenti di opporsi ad un'energia misteriosa dirompente. E quest'energia, che si scaglia contro di lui, ne esalta la conformazione muscolare a far intendere che, lui, proprio lui, è il protagonista della scena mondiale. é forse la velocità del mondo umano ad andare incontro alla limitata condizione fisica dell'uomo stesso? o è l'energia che l'uomo crea, manipolando la natura, a rivoltarsi contro il suo stesso creatore? soprattutto Forme uniche è la descrizione di uno spazio, ovvero di come l'uomo di Boccioni crea lo spazio, con la propria mente.
Il museo di Bilbao esalta il paesaggio mentale della nostra epoca, l'informazione, descrivendo perfettamente il dinamismo con il quale l'informazione si trasforma continuamente. Esso non rappresenta la volontà di un architetto di affermare la propria poetica, ma con i propri volumi plastici, con gli spazi interstiziali, descrive delle traiettorie, che altro non sono se non i percorsi mentali dell'uomo che corre dietro l'informazione e che ancora una volta ha creato qualcosa di più grande e più duraturo di lui, l'information tecnology. Quelle stesse traiettorie strillano a tutto il mondo quanta energia c'è nelle periferie di Bilbao, fino a pochi anni fa degradate e dimenticate, quanta energia c'è nelle periferie del mondo, nel cheapscape. E il riscatto del cheapscape. E tutto al suo interno funziona "alla grande", L'uomo grazie al museo, vive questo spazio urbano 24h su 24, come mai prima d'ora. é come se Gehry avesse scoperto una nuova terra. In un mondo in cui non vi sono molte aree vuote, ma vi sono molti vuoti urbani, i nuovi navigatori devono scoprire e conquistare spazi che sono proprio lì, sotto gli occhi, ma che nessuno vuole vedere.

Se Boccioni potesse vedere Bilbao vedrebbe le sue sculture in (anim)azione.

 

Forme uniche della continuità nello spazio, 1913, Boccioni
 
Museo Guggenheim di Bilbao, 1991-1997, Gehry
Leggi l'articolo >>
Torna alla home page >>