AKTUALA, 1974, precursori della world music con il disco La Terra

il primo LP in cui appare Trilok Gurtu

Fino ai primi Anni Settanta l’impiego di strumenti e strutture musicali etniche erano presenti in un certo tipo di  Jazz o  musica contemporanea. John Coltrane impiegava moduli africani e asiatici nelle sue composizioni per sassofono, pianoforte, contrabbasso e batteria. Oppure Charlie Mariano o Yusef Lateef , che usavano strumenti musicali e scale melodiche etniche in abbinamento con il piano, la batteria etc.  Don Cherry  attraverso il misticismo orientale impiegava strumenti etnici, anche separati dal Jazz. Così gruppi rock come i Beatles e i Rolling Stones, per citare gli esempi più noti, impiegarono in qualche loro composizione strumenti musicali extraeuropei, come il sitar, percussioni etc.

Questa era la situazione in cui emerse AKTUALA, con una formula nuova che non si basava solo sul  Jazz, ma una formula strumentale rigorosamente senza batteria, pianoforte e contrabbasso (cioè gli strumenti base del sound jazzistico, la batteria e il contrabasso con il loro swing, il piano con le armonizzazioni).

Una miriade di percussioni sostituiva la batteria (la formula che ha consentito di far emergere strumenti come le tabla in combinazioni con altre percussioni, formula che ha reso vincente un personaggio come Trilok Gurtu), invece del piano, antichi e strani strumenti a corda come la balalaica, o il saz  e una miriade di fiati, più effetti sonori misteriosi e nuovi per quell’epoca.

Il tutto all’insegna di parallelismi tra stili musicali compatibili, come per i ritmi dispari che ritroviamo largamente impiegati nei Balcani, come nei Gamelang Gong di Bali, così, nella musica indiana. Il tutto con codici di improvvisazioni incrociati. Oppure, la creazione di nuovi impasti sonori di fiati, dovuti alla sperimentazione di combinazioni inusitate di strumenti, come per esempio: lo zurna + sax soprano + flauto + armonica bassa. (album : La Terra).

Il capolavoro degli Aktuala è l’album La Terra realizzato nel 73 e messo in commercio nel 74, uno  dei primi lavori in assoluto non ancora eguagliato della world music  in termini di fusioni stilistiche e  sonore, e per l’originalità  degli insiemi strumentali e la concettualità nelle intenzioni artistiche.

Basta guardare la formazione di artisti radunata da Walter Maioli per rendersi conto di quale straordinario mix psichico-artistico- culturale  rappresenta il gruppo Aktuala che ha inciso La Terra.

Walter Maioli, risulta essere per il copyright Italiano (la SIAE) l’autore delle composizioni musicali ( questo è stato voluto soprattutto dal produttore Pino Massara), ma più che compositore “ritmico-melodico”,  compositore nel senso che ha “creato la formazione”,  unendo persone dalle particolarissime ed eccezionali doti, non solo artistiche, dando loro le formule di combinazioni sonore e musicali su cui poter muoversi a loro agio, così da poter esprimere il meglio di se stessi.

 

Quindi in questo gruppo  che ha inciso La Terra abbiamo:

- un autentico jazzista: Daniele Cavallanti (sin da ragazzino è sempre stato considerato un prodigioso sassofonista)

- un flautista e sassofonista di musica classica contemporanea : Otto Corrado (il più “classico ed  

   eclettico” musicista del   free Jazz italiano, già con il gruppo Nadma)

- un chitarrista psichedelico : Antonio Cerantola ( anche lui da ragazzo era il migliore e più  

   introverso e medianico della scuola di chitarra)

- un chitarrista rock- country : Attilo Zanchi (ho capito subito che aveva la velocità nelle mani e

   nella testa per stare al passo ritmico di un mostro del ritmo come Trilok)

- un maestro dell’improvvisazione sul violoncello : Marino Vismara (virtuoso, con una forte preparazione

   classica, appartenente ad una famiglia di musicisti fiorentini. Già con i Nadma)

- un virtuoso della viola classica : Maurizio Dones ( tra i più promettenti allievi del conservatorio, curioso e

   geniale, disposto a cimentarsi e confrontarsi con scale acrobatiche persiane etc.)

- una arpista di Amsterdam : Marjon Klok (l’olandese volante, con una rara apertura mentale e

   capace di marcare straordinari ritmi e accenti d’arpa, ben oltre la musica Celtica)

- un più unico che raro tablista indiano: Trilok Gurtu (super straordinario tablista indiano, un irrequieto  

   miracolo che siamo riusciti a trattenere in Italia per quasi due anni, a cui ho dato, in anteprima tutti i miei   

   strumenti a percussione e iniziato alla musica etnica, e il “nuovo Jazz”  per poter andare veramente oltre)

   - un maestro dei suoni, flautista e filosofo della musica : Walter Maioli (definito da Cavallanti come il   

   teorico della banda e chiamato muziekmagier dagli amici olandesi  del Conservatorio di Den Haag)

 

+ un grande produttore discografico : Pino Massara, che ha curato i missaggi e supervisionato il 

   prodotto.Il tutto sotto la spinta di Franco Battiato (famoso e geniale cantautore italiano) che 

   giustamente aveva intuito il potenziale di tutta la faccenda. (Walter Maioli)