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AKTUALA Omonimo - (1973) Milanesi di nascita o di adozione, gli aktuala rappresentano una delle più significative novità della scena italiana. Cultori di musiche popolari d'ogni epoca e di ogni paese, appassionati collezionisti ed etnologi, essi rappresentano una "comune" musicale votata al recupero di una musica popolare universale, totale, che fruisca delle esperienze di popoli vicini e lontani, senza la mediazione della cultura classica. Musica dunque istintiva, primordiale, nella quale i segni stessi della natura, il suono quotidiano diviene musica, come il canto degli uccelli, e nella quale è facile cogliere, immediatamente, gli influssi timbrici e le venature melodiche del folklore africano e mediorientale: la base è infatti il Mediterraneo, e se vogliamo l'Italia meridionale, che nel corso della storia è stata teatro di differenti civiltà. Naturalmente è rischioso parlare solo di musica popolare. Meglio rinunciare alle etichette, in un momento in cui anche il jazz e lo stesso rock si avvicinano e rielaborano il folklore europeo, quello latino americano, quello indiano, quello africano. IL gruppo rifiuta naturalmente qualsiasi virtuosismo solistico, poiché i loro desiderio o è "quello di riportare alla strada una musica nata dalla strada". ed in questo senso, coerentemente, essi hanno compiuto una tournée la scorsa estate in Liguria, su spiagge e piazze, senza teatri o impresari. Gli Aktuala sono in cinque, di cui una ragazza, e suonano un miriade di strumenti che non mi attardo ad elencare. Segnalo comunque che parti predominanti hanno la chitarra acustica, vari modelli di bizzarre percussioni, e numerosi strumenti a fiato, dall'oboe arabo al normale sassofono. Le atmosfere vivono su tensioni di vario tipo, ora aggressive e convulse, ora pacifiche e dolcissime; i titoli sono sei, ma esiste una continuità nello spirito musicale della formazione che impedisce quasi di cogliere i caratteri distintivi di ognuno. Una musica che va seguita con particolare attenzione e che non può esser giudicata con il metro estetico normale, ma relativamente alle sensazioni che in ogni ascoltatore potrà suscitare. Enzo Caffarelli
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