Scritto da Necrophoris:
horned.rat@libero.itAgg: 01/12/99
I cancelli lunari
Migliaia di anni fa, gli antichi Slann, per facilitare gli spostamenti da una parte all'altra del Pianeta, costruirono trentadue cancelli magici che, tutte le notti, si aprivano, permettendo, a chi vi entrava, di uscire da un altro dei essi.
Il cancello di destinazione era stabilito dalla notte del ciclo lunare di Mannslieb, che dura appunto trentadue giorni, in cui il cancello di partenza veniva attraversato.
Ad ogni cancello corrispondeva infatti una ben precisa delle trentadue fasi lunari: entrando in un qualunque cancello, ad esempio, la quinta notte del ciclo, si usciva dal quello cui corrispondeva la quinta fase; la leggenda però non spiega cosa potesse succedere entrando in un cancello durante la notte che corrispondeva allo stesso.
Con il collasso delle Mutaporte polari e la caduta degli Slann, anche i cancelli lunari cessarono di funzionare a causa dei forti scompensi nei flussi magici del Pianeta.
Nei millenni i cancelli furono dimenticati e molti andarono distrutti.
Con lo stabilizzarsi dei flussi magici, anche i pochi cancelli rimasti ricominciarono a funzionare, anche se in modo molto diverso da prima: essendone rimasti solo otto, per ristabilite in parte il vecchio equilibrio, ciascun cancello modificò la propria fase di appartenenza, in modo tale che se ne aprisse uno ogni quattro notti (ripristinando quindi una certa regolarità) così il primo si apre con la luna nuova, il secondo col primo quarto, il terzo con la prima metà, il quarto con i primi tre quarti, il quinto con la luna piena, il sesto con gli ultimi tre quarti, il settimo con l'ultima metà, e l'ottavo con l'ultimo quarto.
Purtroppo però, il drasticamente diminuito numero di cancelli, e le modifiche nei flussi magici, hanno fatto sì che il potere magico di questi portali sia paurosamente diminuito, permettendo così la loro apertura non tutte le notti (che a questo punto sarebbero per i fatti loro diventate una notte su quattro) ma solo in quelle notti di plenilunio di Morrslieb, che avviene ogni ventinove notti, nonché in altre circostanze non ancora chiarite e non sempre prevedibili con sufficiente anticipo, legate alle bizzarre impennate di energia dei flussi magici.
I sapienti hanno così calcolato che, salvo effetti perturbanti di natura magica, i cancelli si aprono per qualche ora una notte ogni centosedici, e lo stesso cancello ogni novecentoventotto.
Gli studi circa le perturbazioni dei flussi magici, svolte dagli Arcimaghi dell'università di magia di Lothern, hanno portato alla conclusione che esistono almeno tre ciclicità sovrapposte che sommano i loro effetti, una con un periodo di circa cinque mesi, un'altra con un periodo di circa quarantasette giorni, molto più regolare della prima, ma con una ampiezza inferiore, e l'ultima, con un periodo abbastanza variabile, che dura circa otto ore, dotata di una ampiezza intermedia; a queste si sovrappone poi una componente estremamente variabile, che a volte diventa per brevi lassi di tempo periodica, che non permette previsioni di lungo periodo.
Il cancello chiuso appare come una pietra liscia a pianta rettangolare di circa tre metri per uno e leggermente sopraelevata sul livello del suolo: i millenni hanno modificato il livello del suolo aumentando o diminuendo il gradino, interrando una parte della pietra o addirittura spostandola, inoltre l'erosione ha fatto sì che gli spigoli non siano più vivi come un tempo e che piccoli pezzi di pietra siano saltati via.
L'apertura dei cancelli consiste nel materializzarsi di un rettangolo di tre per cinque metri, fatto luce e privo di spessore, proprio sopra la piattaforma; entrandovi, il rettangolo svanisce, in teoria per qualche attimo, e poi ricompare al suo posto.
Purtroppo, al giorno d'oggi, una volta smaterializzatosi, il rettangolo di luce può ricomparire dopo minuti o addirittura ore, in dipendenza dall'energia dei flussi magici, dalla fase lunare e dalla massa dei viaggiatori, ciò può significare che per quella notte potrebbe anche non riaprirsi più.
L'ubicazione e addirittura l'esistenza di questi portali, nel Vecchio Mondo, è nota a pochissimi, per lo più Slann.
Il cancello della luna piena si trova nella piazza della piramide di Aztelcahuan, capitale dell'impero Slann in Lustria, ed è utilizzato dagli Slann per spostarsi rapidamente, tuttavia è talmente protetto, sia da truppe che da incantesimi che è impensabile un suo utilizzo come sistema per invadere la capitale (anche perché non possono passarci più di una decina di uomini).
Pare che i sapienti della città abbiano messo a punto un sistema per allargare temporaneamente il cancello, che apparirebbe come un esagono regolare (la figura più comune, dopo il cerchio, nella loro antica mitologia) di tre metri di lato, in modo da poter efficacemente trasportare anche materiale di grosso tonnellaggio.
Il cancello degli ultimi tre quarti si trova sempre in Lustria, in una grande caverna sotterranea che il tempo ha reso priva di uscite: molti sono gli scheletri degli incauti rimasti intrappolati…
Il cancello dell'ultima mezza luna si trova nelle impervie foreste del continente Arabo, poco ad est di Astartis, ma uscire da qui è ormai cosa impossibile, perché è stato sigillato dai maghi astartiani.
Il cancello dell'ultimo quarto si trova nelle cupe foreste tileane, è stato usato circa duecento di anni fa da una folla di disperati provenienti dal Catai, poi l'immigrazione fu drasticamente interrotta quando ne vennero a conoscenza gli Arcimaestri della Pagoda, che trucidarono i responsabili dell'esodo e dichiararono tabù il bosco Cataita in cui si trovava il cancello di partenza.
Il cancello della luna nuova è appunto quello del Catai: passare per di qui è molto rischioso, in quanto i Ninja della Pagoda sono sempre vigili, e chi viola il bosco sacro si mette in grosse, grossissime grane.
Quello del primo quarto era situato su una isoletta vulcanica al largo della Nipponia, ora, miracolosamente rimasto integro, si trova una decina di metri sotto il livello del mare: per qualche strana ragione i pesci lo temono e lo evitano.
Quello della prima metà è situato tra i ghiacci a nord est della Norsca.
Quello dei primi tre quarti si trova in piene steppe, circa quattromilacinquecento chilometri a nord del confine settentrionale del Catai.