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SPACE
EYES |
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...in una gelida mattina d'Agosto, mi trovavo appoggiato con i gomiti al bancone di una locanda
e davanti a me, un bicchiere a forma di piramide rovesciata pieno per meta' di cyder, una
bevanda tipica della zona.
Con le dita della mano destra, tenevo il lungo stelo di cristallo e scuotevo il liquido
dal caratteristico colore violaceo.
Fissando il lieve ondeggio dell'aromatico liquore, mi torno' in mente la notte in cui le
creature dell'abisso, vennero in massa in superficie per fare nuove scorte di umani.
I loro occhi, abituati alle tenebre delle profondita' del lago lunare, erano di un
bianco fluorescente.
Dopo un feroce attacco al villaggio, solo due cose rimasero catalogate nella soffitta
delle memorie; il rapimento dei miei genitori e le sfolgoranti spade cosmiche che
emersero dalle acque, con una irruenza spaventosa.......
(Dino Marsan)
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