RECENSIONE
DI: SECOND SIGHT
Incuriositi
da quello che i Free Radical, autori di Time Splitter 2 e membri del team di
sviluppo di Goldeneye per N64, sono riusciti a creare con questo nuovo
action adventure per GC? Non dovete far altro che continuare a leggere
queste righe…
Le
premesse per riuscire, Second Sight le ha tutte: rispecchia tutti i canoni
necessari per realizzare un buon action adventure. Il nostro alter ego
digitale possiede abilità fisiche e di infiltramento che gli permettono di
compiere un vasto numero di azioni differenti, dietro ciò è presente una
solida trama di cui all’ inizio sapremo ben poco dato che il nostro eroe
ha perso la memoria.
Ad
inizio gioco riprendiamo i sensi in un stanza di comando chiusa, non ci
ricordiamo nulla del nostro passato e quindi non comprendiamo perché il
nostro corpo sia ricoperto da ferite e fasciature. Ci rendiamo subito conto,
però, che siamo entrati in possesso di straordinarie capacità mentali che
ci permettono, ad esempio, di muovere gli oggetti presenti nella stanza e di
auto-curarci. Sfruttando queste nuove capacità riusciamo ad evadere dalla
nostra prigione ed ad intraprendere una difficoltosa avventura che farà
chiarezza sul nostro passato. Durante l’esplorazione dell’impianto
avremo dei flash back che ci aiuteranno a ricordare. La particolarità di
questi flash back è che sono giocabili. Infatti questi sono dei veri e
propri nuovi livelli di gioco e sebbene all’inizio non riusciremo a capire
il loro nesso con il presente, con il progredire del gioco e il susseguirsi
dei flash back, comprenderemo il nesso tra passato e presente mettendo così
fine al nostro vuoto di memoria. Nel primo flash back veniamo a conoscenza
di essere John Vattic, un dottore e che siamo stati inviati insieme ad una
squadra militare in Siberia per investigare su strani esperimenti. Il primo
flash back serve anche da tutorial qui infatti apprendiamo i comandi
basilari e come usare le varie armi. Il gioco gioca (ahah che bel GIOCO di
parole ahahah) (perdonatelo: è molto stanco!ndrCarlo)molto sull’alternasi
dei flash back e sul presente. Ad inizio gioco in questi due periodi, usiamo
tecniche di combattimento differenti. Mentre nei flash back usiamo armi nel
presente dobbiamo infiltrarci e divincolarci con l’ausilio delle nostre
capacità mentali. Con il progredire del gioco però la nostra forza e
abilità aumenteranno e ciò permetterà di utilizzare le nostre capacità
mentali anche nel passato. Per essere più precisi sono proprio le capacità
mentali uno dei punti focali di Second Sight, ne abbiamo diverse che si
raffinano con l’avanzare del gioco. Il problema principale di Second Sight
è quello di essere troppo semplice questo non solo è dovuto alla nostra
capacità di auto-curarci o ad una barra di energia mentale che si ricarica
troppo velocemente ma anche alla nostra elevata resistenza ai proiettili.
Questo fattore ci conferisce un senso di invincibilità che ci farà
desistere dall’ utilizzare le nostre capacità mentali più sofisticate.
D’altro
canto utilizzare tutte le nostre abilità è abbastanza semplice. Infatti
per ogni nostra abilità non dobbiamo utilizzare una combinazione di tasti
differente ma basta semplicemente mettere in pausa il gioco per selezionare
l’abilità che ci interessa. Ricordiamo comunque che Second Sight è un
gioco d’azione quindi questo sistema di controllo interrompe il ritmo del
gioco, avremo quindi preferito un sistema di controllo classico. L’uso
della telecinesi avviene mediante l’illuminazione degli oggetti o persone
che è possibile muovere con la nostra forza del pensiero. Quindi dopo
averla selezionata dal menù un primo oggetto nella stanza si illumina, se
questo non ci interessa possiamo comunque cambiare selezione. L’uso delle
armi invece è facilitato dall’ auto-targeting, per puntare su di un
nemico basta premere L, per selezionarne un altro dobbiamo utilizzare il
C-stick ed infine per sparare basta premere R. Quando usiamo un’ arma di
precisione stile cecchino, nell’ angolo in basso a destra compare il
mirino già auto-zoomato sulla vittima da colpire. Questo metodo di
controllo risulta più comodo e veloce di quello standard in cui il mirino
copre l’intero schermo e lo zoom avviene in modo manuale. Per quanto
riguarda la telecamera, sono presenti tre differenti inquadrature che
possiamo selezionare: in prima persona, punto di vista fisso e telecamera
manuale. Quest’ ultima è quella che si usa nella maggior parte del gioco
mentre la camera fissa è d’obbligo quando dobbiamo divincolarci senza
farci notare dagli agenti che perquisiscono il palazzo governativo. Della
visione in prima persona non se ne sente la necessità, infatti ci penserà
il gioco stesso a portarci in questa visuale quando è strettamente
necessaria, tipo quando avanziamo carponi per le condutture del palazzo.
Dal
punto di vista grafico non ci troviamo di fronte ad un titolo
iper-realistico ma d’altronde questo non era nelle intenzioni dei
programmatori, infatti questi ultimi hanno preferito dare un proprio stile
ai vari personaggi che si presentano con lunghe gambe e facce in stile
cartone animato. Tutt’ altro che opinabile la scelta che anzi abbiamo
apprezzato. Per quanto riguarda le animazioni gli unici difetti si
riscontrano quando, utilizzando la telecinesi, scaraventiamo i nostri
avversari contro qualche muro o contro una scrivania: i movimenti in questo
caso non sembrano rispettare perfettamente le leggi della fisica. Forse
anche questa è stata una scelta dei programmatori, a noi comunque ha fatto
storcere il naso. Per quanto riguarda gli ambienti, questi sono realizzati
discretamente, le texture infatti potevano essere più accurate ma comunque
non è una grave mancanza infatti il gioco presenta vari effetti visivi come
la distorsione dell’ambiente in seguito all’ uso delle nostre capacità
mentali che riescono ad appagare la nostra vista. Gli effetti sonori e la
musica, quest’ultima in pure stile X-Files, sono il giusto completamento
ad una realizzazione tecnica buona.
In
conclusione possiamo definire Second Sight come un gioco senza infamia ne
lode. L’unico vero difetto di questo gioco è la longevità, terminarlo
per un giocatore esperto non è molto complicato, di contro il gioco tiene
traccia di diverse statistiche per ogni livello quindi migliorarle
rappresenta un incentivo per rigiocarlo soprattutto per coloro che hanno
apprezzato la trama e il sistema di controllo. Quest’ ultimo a nostro
avviso poteva essere realizzato meglio: avremmo preferito utilizzare le
combinazioni di tasti per eseguire le varie abilità mentali del nostro
eroe, come anche la telecamera manuale che in alcuni casi si incastra tra i
poligoni o negli angoli.
Nonostante ciò, mettere luce sul "nostro" passato e comprendere la sua
connessione con il presente, portare a termine le varie missioni
infiltrandoci e abbattendo gli avversari nei vari modi messici a
disposizione dai Free Radical, è abbastanza coinvolgente ed intrigante, ma
specialmente innovativo. Quindi consigliamo
il gioco a coloro che sono interessati a questo nuovo trend di giochi
d’azione in cui è possibile utilizzare poteri mentali.
Si
ringrazia per il gioco: Guido Tangorra
A
cura di
Guido "Commolink"
Tangorra.
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t
Nonostante l'intro traumatico, Second Sight offre un comodissimo tutorial,
in grado di ovattare il trauma dovuto ai complessi controlli cinetici!
t
I filmati ed i continui flash-back non mancheranno di aggiornarci per tutto
il corso del gioco, impreziosendo la trama di ulteriori ed utilissimi
particolari.
t
Questo, ad esempio, è uno dei tanti ricordi da "rivivere": il
protagonista, infatti, è ancora in condizioni fisiche decenti e senza super
poteri, ma presto...
t
Uno dei tanti poteri cinetici utilizzabili permette di scindere la parte
astrale dal corpo di John, per giocarsi di tutte le "barriere
architettoniche" (muri, porte, metal detector, ecc...) dei luoghi che
visiteremo.
t
Ottimi, in questi casi, gli effetti grafici.
t
Ormai introdurre vecchie glorie nei propri giochi è la firma dei Free
Radical: cercate tutti i coin op nascosti, le sorprese non mancheranno!
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