IL
VECCHIO SABREMAN HA VENT'ANNI IN PIU' SULLE SPALLE, MA E' SEMPRE PRONTO A
DARE LA CACCIA AL SUO RIVALE MATTACCHIONE CHE... PERDE IL PELO, MA NON IL
VIZIO!!
Se
penso che sono passati ormai vent'anni da quando io, poco più che poppante,
muovevo i primi passi nel fantastico mondo dei videogiochi proprio con Sabre
Wulf, sul glorioso Spectrum ZX, allora inizio a sentirmi vecchia,
dall'alto dei miei 2* anni (le donne non è bene che dicano la propria
età...ndrCarlo) di saggezza ed esperienza. Allora non sapevo né che cosa
fosse un computer, né cosa fosse la Rare, ma
rimanevo affascinata dallo scorazzare di quell'esploratore fatto tutto di
pixel bianchi in una foresta labirintiaca piena di frutti esotici. Bei tempi
quelli, in cui si è ancora troppo piccoli per apprezzare la vita, ma già
abbastanza grandi per provare emozioni e sentimenti unici, che non proveremo
mai più nel corso della vita. Se quindi mi sono avvicinata in questo modo
al mondo dei videogiochi, se oggi mi ritrovo a scrivere in questa stupenda
redazione, circondata da colleghi simpatici e carini, in un modo o
nell'altro lo devo anche alla Rareware ed al suo Sabre Wulf, che mi
fecero passare un'indimenticabile estate di quell'ormai lontanissimo 1984.
I
NUOVI INIZI.
Sabre
Wulf comincia proprio dove il prequel finiva, ovvero con la rottura
dell'amuleto magico che l'esploratore Sabreman (ricordate? Compare anche nel
livello ghiacciato/lavico di Banjo-Tooie, su N64...ndrCarlo) aveva riportato
al villaggio Blackwyche proprio alla fine del primo episodio. Tornano così le
scorribande pazzerellone del miticissimo Wulf, il simpatico lupo dal pelo
blu, che non fa altro che ululare e correre da un capo all'altro del
villaggio, terrorizzandone tutti gli abitanti. Sabreman è così costretto a
ritornare in azione, col fine di ritrovare tutti i pezzi che componevano
l'amuleto e quindi di aggiustarlo per far cessare così l'idrofobia di Wulf.
Le
potenzialità tecniche del piccolo GBA hanno permesso un approccio diverso
rispetto al passato ed ora si alternano fasi esplorative, con visuale à mo'
di GDR, ad altre puramente piattaforma, in cui la telecamera si sposta di
lato permettendoci una migliore visione di ogni ostacolo. In Blackwyche Village avremo quindi una speciale visuale isometrica, con la
telecamera posizionata più in alto rispetto a Sabreman,
mentre nelle locazioni fuori dal villaggio i toni del gioco rispetteranno i
canoni gettati dai giochi tipo Mario o Donkey Kong, in cui la telecamera
riprenderà il nostro eroe di profilo. La demo è stata fin troppo corta per
permettere di farmi un'idea giusta del titolo, quel che posso però
affermare con sicurezza riguarda l'eccellenza del comparto grafico,
caratterizzato da scenari renderizzati di ottima fattura, e da quello
sonoro, con campionamenti perfetti degli ululati del nostro amico peloso e
musiche piuttosto simpatiche. Per ora, purtroppo, Sabre Wulf mi è
sembrato un po' sottotono e non ha saputo regalarmi le stesse emozioni che
mi aveva dato il prequel. Ci ho giocato veramente poco, però, e per essere
seriamente convinta di ciò che sto dicendo preferisco aspettare 30
giorni per la recensione di una copia giocabile al 100%. Le prime
impressioni dunque non sono entusiaste ma si sa: spesso le prime impressioni
sono anche quelle più sbagliate!
A
cura di Luisa "Lex" Grotti.
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Nel villaggio la telecamera inquadrerà il nostro eroe dall'alto.
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La bravura dei Rare e le potenzialità del GBA permetteno di creare scorci
di rara bellezza!
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Grotte, boschi, picchi innevati e paludi si alterneranno continuamente nella
ricerca del nostro Sabreman!
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Ci sono anche dei personaggi con cui poter scambiare quattro chiacchere: in
questo caso vediamo Sabreman alle prese con Super Mario...ehr...
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I nemici sono caratterizzati in puro stile Rare
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E finalmente una foto che immortala lo storico evento tra Sabreman e quel
pazzoide di Wulf!
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Un paesaggio che a molti di voi ricorderà alcuni indimenticabili livelli di
Donkey Kong Country!
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