ora
la serie del terrore puo' finalmente dirsi completa!...brrrr....
Con
Resident Evil -Code: Veronica, reintitolato per l'occasione Code:
Veronica X, il Game Cube può finalmente godere di tutti i RE (o
quasi!) usciti fino ad ora. Un ottimo espediente per impegnare il nostro
tempo libero nell'attesa di Resident Evil 4, dunque potrebbe proprio
essere rappresentato dall'acquisto di questo episodio!
Per
chi non lo sapesse, Code Veronica è da considerarsi il miglior
esponente della serie, questo anche per via delle sue lugubri ambientazioni,
forse un po' più spoglie di particolari rispetto ai prequel, ma finalmente
interamente tridimensionali. Nonostante la saga Capcom abbia finalmente
guadagnato la terza dimensione, però, rimane l'odioso sistema di controllo
caratterizzato dal famoso "piede-perno", ovverosia un difetto che
fa sì che per orientare il personaggio in una determinata direzione bisogna
farlo prima girare su sé stesso a mo' di trottola, perdendo anche, in
determinate situazioni, tempo prezioso. Anche le telecamere sono rimaste
rigorosamente fisse e, se nei predecessori Capcom aveva fatto di necessità
virtù (non si può muovere la visuale in uno scenario renderizzato),
caratterizzando enormemente i vari episodi, per Code: Veronica se ne
sarebbe potuto fare a meno e invece capita ancora che molte volte i nemici
rimangano nascosti fino all'ultimo perché occultati dai bordi dello schermo
(in quelle occasioni per colpirli sparando ci vuole una gran bella dose di
fortuna!), e la stessa cosa dicasi per gli irritanti bauli magici che
servono per salvare il gioco. La saga quindi si è rinnovata solo per metà,
eliminando gli scenari fissi ma conservando anche i maggiori difetti della
serie!
TREMA
CON LA TRAMA!
Tenterò
di narrarvi i fatti introduttivi del gioco stando attento a non svelarvi i
numerosi colpi di scena presenti.
Tutto
ha inizio nella base della Umbrella Corp. di Parigi, ancora una volta si
devono vestire gli attillati panni di Claire Redfiel, in perenne ricerca del
fratello Chris. Sospettando che l'Umbrella c'entri con la misteriosa
scomparsa del fratello, la giovane Claire si intrufola in cerca di indizi ma
viene scoperta e portata in una prigione mobile in Sud America dove fa
subito un'agghiacciante scoperta: qualcuno ha iniziato nuovamente a
diffondere il T-Virus e l'ambiente che le si para davanti ricorda ora molto
da vicino la ridente Raccon City. Il vero nucleo del gioco lo si vive però
in una base scientifica in Antartide, dove entrano in scena alcuni
personaggi piuttosto importanti ai fini della storia. Nel gioco compare
anche Albert Wesker, direttamente dal primo capitolo di Resident Evil e
Alfred Ashcoft, ultimo discendente della famiglia che fondò l'Umbrella
Corp.
Di
carne sul fuoco ce n'é quindi parecchia, ogni cosa viene raccontata
mediante le lunghe scene d'intermezzo in computer-grafica (per lo più
rifatte o ritoccate, rispetto all'originale versione per Dreamcast), peccato
che chi non ha ancora giocato e terminato almeno Resident Evil 1&2,
si sentirà tutto il tempo al dì fuori degli eventi e farà fatica a
rintracciare il filo conduttore della storia. Se volete comprarvelo dunque,
per goderlo in ogni sua parte sarà meglio che prima completiate i prequel.
BRUTTI
MUSI POLIGONALI.
Il
passaggio dalla doppia alla terza dimensione ha permesso ai programmatori di
inserire notevoli trovate piuttosto azzeccate, come mostri che compaiono
sfondando in tempo reale, sotto i nostri occhi increduli, muri, soffitti e
pavimenti. Purtroppo però non è tutto oro quel che luccica e, nonostante RE-CV
sia probabilmente il miglior capitolo della saga, Capcom non ha saputo
sfruttare abbastanza la terza dimensione e così questo ennesimo titolo non
si distacca più di tanto dai numerosi predecessori. Anzi, con gli scenari
renderizzati si sono così anche persi tutti quei particolari che prima
sovra-riempivano le varie stanze, in favore di una grafica poligonale
piuttosto povera e di texture semplici. Tutto questo poteva comunque andare
bene cinque o sei anni fa, quando il gioco è uscito su Dreamcast, mentre è
inaccettabile vederlo oggi, su di una console potente come il Game Cube.
Avremmo apprezzato maggiormente se Capcom si fosse dedicata ad un maquillage
più serio ma del resto, sapendola impegnata su Resident Evil 4 non
ci sentiamo di lagnarci più di tanto.
Come
Resident Evil 2 e Resident Evil 3, anche questo Code:
Veronica X non è nient'altro che una "misera" trasposizione
dalla piattaforma originaria al Cubo. Questa volta, almeno, la grafica non
è quella della Playstation a 32-bit, ma deriva dal mostro bianco Sega,
quindi ci possiamo dire un po' più contenti.
Siccome
non viene venduto a prezzo ridotto, non mi sento di consigliare a tutti di
acquistare come nuovo un gioco vecchio di cinque o sei anni, perciò, per
me, se lo dovrebbero prendere solamente i fans accaniti della saga e quelli
che hanno intenzione di comprarsi il prossimo Resident Evil 4,
perché è probabile che per capire la sua trama servano dei particolari
racchiusi in Code: Veronica X.
A
cura di Leonardo Gatto.
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t
Povera Claire, le cose sembrano essersi messe male per lei...
t
Ogni tanto bisognerà prendere i controlli anche di Steve Burnside,
l'antipatico e sbruffone di turno!
t
Cosa c'é di meglio di una sventagliata di piombo per mettere a nanna i
signori zombie?
t
La terza dimensione dà un certo effetto alle varie stanze, anche senza
tutti quei particolari degli sfondi renderizzati.
t
Gli effetti luce, per quanto primitivi, regalano sempre nuove emozioni e
rendono l'atmosfera carica di terrore e angoscia. Chissà cosa ci attende in
RE4...
t
Purtroppo l'inventario rimane sempre lo stesso, in cui un accendino occupa
tanto quanto un lanciagranate!
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