RECENSIONI NINTENDO GAME CUBE

LA COPERTINA:

VERSIONE RECENSITA: PAL

LA PAGELLA

Ridge Racing Evolution si discosta nettamente dai capitoli precedenti della saga ma purtroppo non lo fa con successo. I programmatori Namco si sono dovuti scontrare con due colossi come Gran Turismo e Project Ghotam. Tutti i dettagli nella nostra recensione!

 

Ad inizio mese avevamo pensato di proporvi un’ anteprima di Ridge Racing Evolution (RRE) ma poiché l’uscita del gioco in versione giapponese era alle porte abbiamo preferito attendere e scrivere direttamente la recensione altrimenti fissata per il numero di febbraio. 

Iniziamo col dire a tutti i fan della serie che in quest’ultimo capitolo della saga i programmatori della Namco hanno preferito dare un taglio allo stile delle precedenti versioni (tra l’altro molto apprezzato) e costruire un racer sullo stampo di Gran Turismo.

 

Grafica:

Innanzitutto sappiate che il seguente gioco è un titolo multipiattaforma ovvero disponibile per tutte e tre le console sul mercato: Game Cube, PS2 e Xbox. Il primo commento che viene in mente è: ”Grafica discreta ma nulla più!” Facendo un paragone è appena superiore a quella vista in Ridge Racer V, che è stato uno dei titoli di lancio per la PS2. Possiamo dedurre che i programmatori si siano concentrati sulla realizzazione del titolo per la console di casa Sony e poi abbiano attuato una semplice conversione, aggiungendo qualche filtro, per le versioni per GC e Xbox. Ne risulta che la grafica è fuori luogo. Su GC siamo abituati a ben altri standard. Gli scenari risultano spogli e privi di qualsiasi effetto di luce e di texture. Soltanto le vetture sono realizzate rispecchiando meticolosamente le loro controparti reali. Guidare una bella macchina in uno scenario piatto non è comunque il massimo. D’altro canto la versione per GC (come quella per Xbox) usa il progressive scan e gira a sessanta frames costanti. Peccato quindi che i programmatori non abbiano deciso di ottimizzare il gioco per il nostro cubetto.

 

Sonoro:

Iniziamo con gli aspetti buoni: le voci del nostro team che ci guiderà lungo il tracciato. Namco ha fatto davvero un buon lavoro da questo lato, le voci non risultano mai troppo drammatiche né troppo piatte ma commentano in modo adeguato la nostra guida. Se condurremo una buona guida il nostro team non esiterà a farcelo sapere, se commetteremo qualche errore avremo il loro supporto e incoraggiamento. Se a questo si aggiunge che anche i nostri avversari ci potranno parlare, lo spasso è assicurato.

Ahimè però non tutto il comparto audio è all’ altezza: gli effetti sonori non sono nulla di che ed in particolar modo il rumore del motore risulta troppo simile a quello di una moto superbike; le musiche di sottofondo inoltre risultano essere nella media, alcune risultano gradevoli e coinvolgenti altre un po’ troppo sommesse. Anche per quanto riguarda il sonoro poteva essere fatto di meglio.

 

Giocabilità:

La volontà di Namco in interrompere un filone che ha riscosso abbastanza successo è apprezzabile ma purtroppo i risultati non sono dei migliori. Il gioco presenta quattro modalità: Racing Life (Story Mode), Arcade, Time Attack e Versus. Racing Life è la modalità principale in cui impersoniamo Rena, un ex conducente di autoambulanze che consapevole delle sue qualità da pilota ha deciso di intraprendere una carriera da corridore professionista. La modalità è suddivisa in quattordici capitoli ed al termine di ognuno assisteremo ad un video davvero spettacolare che ha il compito di narrare le nostre gesta. La bellezza di questi video non è controbilanciata però da una buona giocabiltà. Non ci divertiremo altrettanto pilotando la nostra vettura.

Come abbiamo già detto RRE si pone in diretto contrasto con i giochi in stile Gran Turismo. Le intenzioni ci sono ma sono i fatti quelli che mancano infatti il parco macchine disponibile è davvero esiguo. Se si considera poi che non tutte le macchine sono adatte ad un certo tipo di percorso allora in numero cala ulteriormente.

I controlli sono funzionali, fanno il loro lavoro anche se alla lunga risultano piatti e troppo semplici. Abbiamo apprezzato un meccanismo di gioco nuovo ed originale inserito dai programmatori. Quando tallonerete da vicino un avversario vedrete comparire sullo schermo il suo nome ed un barra vuota. Se continuate a stargli dietro questa barra inizierà a colorarsi e diventerà man a mano blu, gialla, rossa e rossa lampeggiante. I colori stanno ad indicare il livello di pressione che state incutendo nel vostro avversario e quindi la possibilità che questo ha di commettere un errore. Davvero una bella trovata! Peccato però che altri aspetti del gioco non siano realizzati adeguatamente. Ad esempio la sensazione di velocità che il gioco è in grado di dare non è tra le migliori viste sia se guidiamo con visuale in prima persona sia se usiamo quella in terza persona.

In conclusione RRE risulta essere un Gran Turismo impoverito. Vari aspetti del gioco non sono realizzati con la stessa raffinatezza del titolo per PS2. Ripetiamo che il senso di velocità non è soddisfacente, il numero delle macchine e dei tracciati è esiguo (14 veicoli e 14 piste), la fisica delle vetture non è eccellente. Ne consegue che l’aspetto globale del gioco risulta lesionato. Il gioco alla fine non è realizzato male ma in circolazione ci sono titoli superiori.

 

Conclusione:

Namco ha voluto variare stile con quest’ultimo capitolo della saga ma purtroppo ha reso scontenti sia chi amava i titoli precedenti sia chi si aspettava un titolo alla GT4 o alla Project Ghotam 2. Il titolo Namco non regge il confronto con questi due colossi. Noi utenti del cubetto non abbiamo ancora un titolo in questo settore che sia all’ altezza e RRE non fa eccezione. Quindi consigliamo il gioco solo ai veri appassionati o agli affezionati della saga (in pratica quelli che non si sono persi nemmeno un capitolo), tenendo ben presente che questo è tutt’ altro che un gioco alla Ridge Racer. Chi vuole un gioco simulativo a tutti i costi si deve quindi accontentare. Per gli altri c’è Need For Speed: Underground. 

 

  A cura di Commolink

t I circuiti sono tutti realmente esistenti (per la gioia degli occhi -solo per quella- c'é pure MonteCarlo!!), peccato che non siano realizzati in modo degno.

 

t Una corsa sul far del tramonto con una vettura del genere.... Fa molto 24 ore di Le Mans e invece...

 

 

t Gli unici dettagli sono stati investiti per le vetture (ma neanche più di tanto...), il resto è fin troppo scialbo...

 

t Mi ricordo che qualcuno mi parlò della possibilità di vedere nei giochi macchine con carrozzeria riflettente ed ultra lucida... Chissà se alla Namco ne hanno mai sentito parlare dell'e.m. !

 

t Bei bolidi, che dolore guidarli, però!

 

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