RECENSIONI NINTENDO GAME CUBE

LA COPERTINA:

VERSIONE RECENSITA: PAL

LA PAGELLA

 

IL RITORNO DI UN MITO, E PARE PROPRIO CHE IL 13 GLI ABBIA PORTATO BENE...

 

Sono difatti passati tredici anni dalla prima apparizione di Prince of Persia, gioco che ha sempre suscitato un grande e vivo interesse in tutto il mondo e per tutti gli amanti dei videogiochi, fossero consolisti o piciisti. Ma cos'é esattamente Prince of Persia? Mi pare giusto spiegarvelo, dato che (ci scommetto!) molti fra voi non l'avranno neppure mai giocato data la giovane età, o comunque rinfrescherò le idee ai più adulti che invece potrebbero essersene dimenticati. Per alcuni è l'evoluzione del concept di gioco di Super Mario, per altri uno Zelda II ancora più frenetico, per altri ancora un videogioco del tutto nuovo, appartenente ad una branca venutasi a creare il giorno della pubblicazione del titolo del principe di Mechner. Ora lo si potrebbe anche definire l'antenato di Tomb Raider o un clone di Indiana Jones (del resto gli anni erano quelli...), ma in realtà non è nessuna di queste cose, o forse è un miscuglio perfetto dei titoli sopra citati, chissà, ma in fondo non ci interessa come e perché sia nato, ci interessa scoprire perché riuscì ad entrare nel mito!

 

IL FASCINO DEL MEDIO ORIENTE.

Sfondo nero, piattaforme verde acqua ed un piccolo sprite bianco e rosa. Forse alcuni colori li potrei aver sbagliati, ma press'a poco era questo miscuglio di quadrattini che appariva il più delle volte su schermo quando si giocava a Prince of Persia. Un titolo improntato unicamente sull'azione, un semplice piattaforma, con ancora più salti e più evoluzioni di qualsiasi gioco di Mario  o di Sonic. Qua e là poi c'era qualche enigma, qualche chiave da recuperare, non ricordo bene... ma quelli che non mancavano mai erano i nemici: tanti ed ovunque. Serpenti, ragni, pipistrelli e mostri di vario genere infestavano le enormi stanze del palazzo del principe ed erano pronti a tutto per rendere la nostra spensierata partita un vero inferno! Ora, dopo un periodo di riposo fin troppo lungo (sette anni, dico bene?) (dovrebbero... ndrCarlo), finalmente ritorna, per tutti i sistemi disponibili (PC, GC, GBA, X-Box e PS2), il bel sovrano di Mechner e sembra essere in ottima forma.

 

LA SABBIA INSIDIOSA...

Non sto parlando della sabbia del mare che, è vero, anche lei è insidiosa: penetra ovunque, negli occhi, nelle orecchie, in bocca, nelle scarpe, nel costume... ma mi riferisco ad una sabbia particolare, in grado di piegare a suo piacimento le linee spazio-temporali e di creare numerosi guai ad un individuo di nostra conoscenza... Ebbene, sappiate che l'intero titolo poggia su questi minuscoli granelli dai poteri enormi. Basta. Di più non voglio dirvi!

Salto a pié pari la storia, che ci interessa relativamente (e poi non voglio rovinarvi nulla, al contrario di come fa sempre Carlo...), per parlarvi subito del concept di gioco.

Immaginatevi un gioco di Mario... ci siete? Bene, ora tenete a mente l'immagine dell'idraulico paffutello e iniziate a ricordare di una vostra partita a Tomb Raider. Tutto ok? Avete ben presenti queste due icone? Perfetto! Allora adesso sovrapponetele, in modo da creare un ibrido tra un piattaforma tutto salti ed evoluzioni ad un'avventura un po' più adulta e dalle tinte leggermente cupe e fosche. Questo è quello che mi è venuto in mente giocando a PoP SoT e penso che l'esempio sia utilissimo per farvi capire lo stile di gioco. Troppi salti per essere un'avventura qualsiasi della bella Lara, un po' più adulto e cruento per essere ambientato nel Regno dei Funghi.

Il concept si basa su questo duplice pilastro che potrebbe essere sia la droga che ci porterà a giocarlo fino alla fine (dell'avventura, intendo... tutti già che si toccavano...), sia il punto debole che difatti mi ha fatto storcere il naso. Partiamo dalla critica. Per essere un'avventura nelle affascinanti lande orientali tutto va bene, per essere un'avventura, di mostri da abbattere ce n'é a bizzeffe, per essere un'avventura però ci sono troppi salti calcolati al millimetro, troooppe evoluzioni da fare per uscire dalle varie stanze, troooooppi punti in cui si richiede un tempismo eccellente. Allora si pensa: "Non è un'avventura, sarà un piattaforma!" Sì e no, dato che neanche come piattaforma è molto presente, in quanto è caratterizzato da troooooooppi elementi di gioco avventuroso. Insomma, né carne, né pesce: PoP in alcuni punti non riesce a soddisfare appieno la sua duplice natura. Con questo intendo che un ibrido del genere è solo più aperto alle critiche di una più larga fascia di videogiocatori in quanto potrebbe non piacere agli amanti dei platform perché troppo "à la Lara Croft", né agli amanti dei giochi d'avventura per via dei troppi saltelli (forse persino di più di quanto siano richiesti in un gioco di Mario!!). Con questo non voglio passare per classista, né per settorialista: so bene che ci compra PoP non lo fa con l'intento di trovarsi di fronte un Super Mario o un Indiana Jones, ma voglio solo render chiaro il fatto che il concept non mi ha convinto più di tanto, proprio per questa sua forzata ambiguità che non lo fa eccellere in nessuno dei due campi. Come titolo ricorda molto anche Eternal Darkness, altro gioco al quale i nintendomani sono molto affezionati, un po' per le sue tinte cupe, un po' per le musiche inquietanti, un po' perché hanno ripreso pari-pari il sistema del colpo di grazia (ogni volta che si ha la meglio su di un nemico si può decidere se dargli un ultimo colpo per prendersi la sua Sabbia del Tempo o se lasciarlo agonizzante sul terreno). Insomma: è un vero casino...

 

RITORNO AL FUTURO -PARTE IV-.

Saltando il discorso della meccanica di gioco, unico punto debole di un titolo altrimenti vicino alla perfezione, il resto è veramente da favola, quindi, ora che mi sono tolto l'unica spina presente, passerò in tutta calma ad analizzare in che consiste questa nuova avventura.

Partiamo dalla Sabbia del Tempo, misterioso e magico elemento di cui avevo parlato prima. Lo si può prendere ogni volta che si uccide un nemico (dandogli, appunto, il colpo di grazia) e, una volta raccolto in abbondanti quantità sarà possibile usare quest'item per dare il via a varie magie piuttosto intriganti. Come ho detto ad inizio recensione, la Sabbia può piegare a suo piacimento il normale flusso degli eventi e questo ci permetterà di "giocare" con il tempo, un po' come abbiamo già visto in Zelda -Majora's Mask o in Viewtiful Joe. Tra le varie magie che sarà possibile richiamare, ricordo la possibilità di rallentare lo scorrere dei secondi, che fa molto Matrix, o, all'incontrario, di velocizzare tutto ciò che accade su schermo, una goduria per gli occhi, soprattutto per coloro che giocano a 60Hz. Ma la vera novità che mi ha stregato è la possibilità di "moviolare" il gioco. Con questo neologismo intendo dire che, se per caso finite in un burrone o in qualche trappola nascosta, potrete, se il numero di granelli ve lo permetterà, tornare indietro nel tempo, per rigiocare gli ultimi secondi prima della vostra dipartita in maniera differente.

La sabbia magica si può recuperare nei combattimenti con i nemici più forti e proprio sugli avversari che incontrerete vorrei spendere ora qualche parola. Tutti i nemici, siano animali (corvi, pipistrelli...) o mostri sono realizzati molto bene anche se si nota un leggero calo di dettagli se comparati con i modelli poligonali dei due protagonisti. Le animazioni si mantengono invece di ottimo livello, mentre non convince appieno l'IA. I nemici, difatti, tendono ad attaccare singolarmente, un po' come accadeva in Star Fox Adventures e a non infastidire il giocatore mentre questi è impegnato in lotte con altri mostri. Un comportamento cavalleresco, non c'é che dire, che denota però un'intelligenza piuttosto limitata che si attiva unicamente quando il nemico che precedeva è stato messo a tacere.

Un'altra novità consiste nel poter controllare, in alcuni punti del gioco, una giovane e seducente arciere che collaborerà in determinate sessioni con il Principe (troverete entrambi contemporaneamente su schermo!) e tutto questo è, inutile negarlo, altra interessante legna che va a mettersi nel fuoco...

 

CINEMASCOPE.

Essendo un titolo che punta essenzialmente sulla spettacolarità visiva è meglio però iniziare a parlare della realizzazione tecnica, vera e propria punta di diamante di Le Sabbie del Tempo.

La grafica a qualcosa di unico e sconvolgente, tanto nelle animazioni fluidissime e perfette, quanto nella struttura delle ambientazioni, vaste, gigantesche e perfettamente realizzate. Il Principe e gentile signora (l'arciere) sono realizzati alla perfezione, come del resto le numerosissime tipologie di nemici (che comunque sono meno dettagliati), anch'essi animati con grande attenzioni per i dettagli. Quello che intriga, che affascina è però il pararsi di fronte ai nostri increduli occhi delle stupende, sinuose ed eleganti strutture medio orientali, che, in un tripudio di colonne, archi, capitelli, volte, bifore e quant'altro assalgono la nostra vista diventando in alcuni momenti loro stessi le vere protagoniste del gioco. A questo si aggiunga una musica bellissima, seducente, misteriosa e profonda, sempre in sintonia con le sessioni di gioco, che conferma quanta attenzione e quanta cura i programmatori abbiano riposto in questo gioiellino. La versione GC supera leggermente dal pdv qualitativo la versione per PS2 (meno nebbia e più fluidità) anche se, in fin dei conti, sono tutte e quattro piuttosto simili tra loro. Nonostante sia un amante dei platform, continuo però a dire che ci sono troppi salti, troppe evoluzioni e troppi burroni, anche per i miei gusti e tutto ciò ha quindi influito negativamente sul voto globale che rimane comunque un 9 pieno.

 

 

Si ringrazia per il gioco: Umberto Lazzi

  A cura di Leonardo Gatto

t Notare il fatto che il protagonista abbia a sua disposizione un guardaroba piuttosto fornito. Del resto è tempo di saldi...

 

t Le mosse effettuabili sono veramente molte: il Principe è agile come una scimmia!

 

 

t Corre e va, verso nuovi orizzonti e il male fermerà!

 

t I combattimenti sono realizzati magistralmente, grazie alle ottime animazioni...

 

t ...peccato che i nemici non brillino di certo per intelligenza...

 

t Gli ambienti sono impressionanti e, probabilmente, frutto della collaborazione di un equipe di architetti canadesi.

 

t Sarà possibile impersonare una giovane e seducente arciere...

 

t ... che sa comunque il fatto suo quando si tratta di menare le mani!

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