incomincio con lo sfogo. Nel
liceo scientifico che frequenta mio figlio si è deciso per la sua
"bocciatura", oggi chiamata ripetenza d'anno. Mio figlio Freddy ha
frequentato due anni di ITIS, con promozione finale, ma poi ha deciso di
trasferirsi al liceo per sopraggiunta voglia di cambiare. Gli hanno chiesto di prepararsi in LATINO in vista della ammissione a settembre, ma l'esame gli è andato male e il PRESIDE ha detto che con un voto troppo basso non poteva permetterne l' ammissione al terzo anno, per cui ha proposto il suo inserimento in una seconda.... Mio malgrado (non essendo daccordo con quella decisione) con mia moglie e mio figlio abbiamo accettato la obbligata condizione di frequenza..... alla fine delle lezioni di quest' anno una telefonata a casa ci annunciava l' insuccesso scolastico di FREDDY. Quest' altr' anno dovrà di nuovo frequentare il secondo anno, come studente "nonnino" di classe.... Non posso essere daccordo con i professori e il preside della scuola per questa decisione che toglie a mio figlio la voglia di prepararsi e di esprimersi meglio nelle materie, come stava iniziando a fare, anche su nostro consiglio e assistenza, anche se i tre debiti che lui diceva di avere erano forse una sottostima dei debiti che in complesso stava accumulando...sentiremo gli insegnanti alla consegna della scheda. Dicevo una decisione che non è UTILE, se non a farci riflettere sugli sbagli di metodo e di impegno e sulla percezione delle nostre abilità. Parlo col NOI, perchè la delusione e la sconfitta di nostro figlio e come fosse anche nostra, che non è GIUSTA, perchè un anno in più lo stava già facendo, pur non essendo stato fermato nell' altra scuola e solo per recuperare latino, in una scuola scientifica ad indirizzo naturalistico... non è EFFICACE, perchè fa diventare lo studio invece che un esercizio di scoperta e di memoria, una noiosa reiterazione di formule, concetti e ridda di voti più o meno meritati che diventano così i protagonisti dell' esperienza scolastica, invece che proposte in evoluzione. FREDDY farà per la seconda volta il secondo anno, con animo non spronato, ma annoiato, con rabbia latente e con spaesamento continuo, speriamo almeno che due suoi cari amici possano condividere con lui la classe, visto che anche loro sono stati fermati. Certo questo sfogo non tocca i motivi per cui FREDDY non è sembrato maturo per l'anno terzo. Purtroppo spesso questi motivi, che ci sono, non sono però così assoluti e ineluttabili, sono il frutto di somme di voti, di poca considerazione per l' alunno in quanto essere e personalità in divenire e determinati da un consiglio di classe che agisce su stereotipi anche condivisibili, ma poco flessibili, in una scuola che mi risulta essere invece nota per la sua voglia di innovazione.... IO SONO UN VECCHIO INSEGNANTE DELLA SCUOLA MEDIA ma non stimo chi fa docimologia senza tener conto del caso singolo e della grande spinta che da' ad uno studente l' essere oggetto di stima, di incoraggiamento e di controllo più amorevole che analistico ( come ad un esame del sangue). Non sono forse riuscito a spiegare la mia amarezza al di là dell' ovvio, ma un augurio me lo faccio, che FREDDY trovi la capacità e la umiltà necessarie per risalire dalla fossa dove insegnanti poco favorevoli e partecipi lo hanno relegato momentaneamente, o comunque trovi una sua via anche nell' insuccesso, per far risplendere non solo l' essere studente, ma anche l' essere uomo in cammino.
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e adesso parliamo dello strano
caso degli innovatori che un potere organizzato e opprimente relega in
categorie particolari quali quelle dei buffoni o malati di mente o
pericolosi criminali, senza che questi uomini (e donne) lo siano davvero Uno fra tanti: Fra Dolcino e Margherita
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Poi ci sono io, con le mie
caratteristiche di uomo comune, sconosciuto ai più e forse non del tutto
a posto, come affermo in questi versi di sfogo consapevole e terapeutico
per me: sempre di più capisco dagli insuccessi dagli sguardi sfuggenti dalla rarefazione dell' iniziativa dal ritorno di certe vecchie vigliaccherie dal pensiero che si ferma dal corpo che manda inequivocabili segnali di decadenza da silenzi carichi di vuoti a perdere dal brillare di altri miei simili da esclusioni che la bellezza mi da' pur sentendola insomma da tutto ciò sempre di più capisco che bisogna prepararsi ad un' ultima fase spero lunga e matura di sopravvivenza.
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per fortuna che ci sono
personaggi di talento e di vita semplice che spandono rosee sensazioni
di leggerezza
un pezzo (in wav) |
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