I VERTICI DELL’ORGANIZZAZIONE MILITARE
L’ORGANIZZAZIONE MILITARE TERRITORIALE
L’ISPETTORATO MILITARE DEL LAVORO (I.M.L.)
NOTA: I governi italiani antifascisti che si sono
succeduti dopo la seconda guerra mondiale hanno sempre pervicacemente
negato il riconoscimento della qualifica di “Combattenti” ai militari della
R.S.I. Il Tribunale Supremo Militare, però, in data 26 aprile 1954 ha
emesso la sentenza n. 747 (Presidente Buoncompagni,
Relatore Ciardi) con la quale viene solennemente
riconosciuto a tutti i Combattenti della R.S.I. il carattere di combattenti
regolari, cosa che viene negata ai partigiani. A testimoniare che i tempi
lentamente stanno cambiando gioverà anche sapere che a Rovato
(Brescia) è stata recentemente intitolata una via ai “CADUTI DELLA R.S.I.”
Le formazioni armate della R.S.I. furono molte e multiformi. Ci furono corpi militari che, come la Decima Flottiglia MAS di Borghese e altre, all’atto dell’armistizio dell’ 8 settembre 1943 non si sciolsero e decisero immediatamente di continuare a combattere a fianco dei tedeschi “per l’onore d’Italia”, ci furono miriadi di formazioni volontarie che si costituirono fin dai giorni immediatamente successivi all’8 settembre, ci furono i militari di leva delle classi 1924 e 1925 che si presentarono alle armi, ci furono coloro che, arrestati dai tedeschi subito dopo l’armistizio, aderirono alla R.S.I. e furono inquadrati nelle sue forze armate….
Alcune di queste formazioni ebbero carattere
spiccatamente politico, come le Brigate Nere e la Guardia Nazionale
Repubblicana, ma altre e, in primis, le quattro divisioni che costituirono il
nerbo dell’esercito repubblicano, furono, per scelta fortemente voluta dal
Maresciallo Rodolfo Graziani, Ministro della Guerra, apolitiche.
Un interessante sito che mostra e descrive le
uniformi e i distintivi dei vari reparti è il seguente: http://web.tiscali.it/uniformirsi/
I VERTICI DELL’ORGANIZZAZIONE MILITARE
L’ORGANIZZAZIONE MILITARE TERRITORIALE
L’ISPETTORATO MILITARE DEL LAVORO (I.M.L.)
Ai vertici
dell’organizzazione militare della R.S.I. stava il Ministero della Difesa
Nazionale che, dal 6 gennaio 1944 si chiamò Ministero delle Forze Armate. Il
Ministro, che fu il Maresciallo d’Italia RODOLFO GRAZIANI, deteneva anche la
carica di Capo di Stato Maggiore Generale.
Collaboravano col Ministro un
Sottosegretario per l’Esercito, uno per la Marina e uno per l’Aeronautica.
Esisteva, poi, un Capo di Stato
Maggiore per l’Esercito, uno per la Marina e uno per l’Aeronautica.
Il territorio
della R.S.I. non occupato dal nemico fu organizzato, fin dal Settembre 1943, in
Comandi Militari Regionali (C.M.R.) e Comandi
Militari Provinciali (C.M.P.) I C.M.R.
furono:
200° ROMA
201° FIRENZE
202° BOLOGNA
203° PADOVA
204° TRIESTE
205° MILANO
206° TORINO
207° PERUGIA
208° MACERATA
209° CHIETI – L’AQUILA
210° ALESSANDRIA
Ogni C.M.R.
constava di un Comando, un Quartier Generale con una Delegazione di Intendenza
e una Compagnia (in alcuni casi un Battaglione) Regionale.
Ogni Provincia ebbe un C.M.P. con un proprio Quartier Generale, una Compagnia (o
un Battaglione) provinciale e il Distretto Militare.
Furono, infine, attivati (e
rimasero attivi fino all’aprile 1945) tutti i servizi necessari : le Scuole
Ufficiali, il Servizio Artiglieria, il Servizio Automobilistico, il Servizio
Chimico, il Servizio di Commissariato, il Servizio Genio, il Servizio
Sanitario, il Servizio Trasporti, il Servizio Veterinario.