Esercitazione dei vigili del fuoco
                            
                        Caccuri, Ponte delle Monache  14 febbraio 2011



   Il Nucleo S.A.F. (Speleo alpino fluviale) dei Vigili del fuoco di Crotone ha compiuto, ieri mattina una spettacolare esercitazione che simulava il recupero di un ferito caduto dal locale ponte delle Monache nel sottostante torrente Matasse. Lo scopo dell'iniziativa, coordinata dal tecnico provinciale Antonio Mangano ed alla quale hanno preso parte undici vigili del fuoco, aveva lo scopo di collaudare una nuova attrezzatura fornita dalle prefetture per consentire il soccorso di persone ferite in zone impervie ed accidentate, soprattutto alla base dei numerosi viadotti che costellano la Penisola.


  La squadra era composta dai capi squadra Vittorio Vono e Giuseppe Federico, dai vigili coordinatori Vincenzo Petrone, Ugo Manfredi, Giovalli Gallo e Carmelo Gentile, dal vigile esperto Antonio Greco e dai vigili qualificati Francesco Frano e Pasquale Luzzaro.


                 Il montaggio delle attrezzature


  Dopo aver montano uno speciale argano e la barella che si utilizza in questi frangenti, due vigili, imbracati con corde e moschettoni, si sono calati lungo l'arcata del vecchio ponte portando con loro la barella ed hanno raggiunto le acque del Matasse quindi, simulato il recupero del ferito, sono risaliti sulla vecchia provinciale abbandonata da qualche decennio.


                  Si prepara la barella


                    Inizia la discesa

 


                Il recupero del ferito

 


                 La risalita


   Trattandosi di una esercitazione che prevedeva l'utilizzo, per la prima volta, delle nuove attrezzature è durata circa due ore, anche perché il coordinatore ha approfittato dell'occasione per illustrare ai colleghi le varie fasi del montaggio delle apparecchiature, ma, quando questi angeli che vegliano sulla nostra sicurezza ed incolumità affrontando rischi e pericoli per poco più di mille euro al mese saranno chiamati ad agire in circostanze del genere, impiegheranno in media meno di un quarto d'ora per ultimare le operazioni o, quantomeno per raggiungere e stabilizzare il ferito.