Vox Cacumenis 
Giovedì 19 Giugno 2014

Per l'archivio degli anni precedenti clicca sul globo 
 
Scrivi al sito       

                               
                         

                              
                    

   NOTIZIE DA CACCURI

Una festa per la "Protezione" di tutti noi

Grande festa per Mariella Gentile   
          

Domenica la festa del sambuco
 
       
       
Il Premio Castelfiaba alla Primabia di Belvedere Spinello

Il Premio Caccuri già partito col progetto lettura
             
 Il Premio Rotary 2014 a Salvatore Caputo

 Olimpio Talarico presenta il suo libro di racconti

I risultati di domenica scorsa

Progetto scuola sicura

Importante convegno medico nel castello

Manifestazione elettorale di Rifondazione comunista

Progetto scuola sicura - prova di evacuazione e convegno

Dagli scarti alle arti

Due lutti in paese: scomparsi Antonia Franzè e Luigi Falbo

            Il FATTO 

              

L'arcivescovo e il donnaiolo

Passeggiata nel verde di Eido tra storia e archeologia

Il Plebiscito e alcuni episodi di resistenza

E mi cade addosso

IL REGNO DELLE DUE SICILIE NEL 1832













                     
 




 


                                IL FATTO 

                               
               
           
L’ARCIVESCOVO E IL DONNAIOLO


        Giacomo Casanova

  
Sono probabilmente poche le persone che conoscono una curiosa storia che riguarda l’arcivescovo di Cosenza, Mons. Francesco Antonio Cavalcante, nato a Caccuri il 22 ottobre del 1695 dal duca don Antonio, che resse la cattedra cosentina  dal 20 maggio del 1743 al 1748.
  Alcuni storici lo descrivono come persona vanitosa, ma sicuramente di grande cultura e amico dei più grandi intellettuali del tempo come Locke, Antonio Genovesi, titolare della prima cattedra universitaria di economia politica al mondo istituita dall’Università di Napoli, di Giambattista Vico e di altri personaggi del mondo culturale del XVIII secolo. Ma per tornare alla storia curiosa alla quale accennavo prima, è un po’ difficile pensare a un uomo di chiesa, arcivescovo di una città come Cosenza, amico di uno dei più celebri avventurieri, alchimisti, filosofo, ma, soprattutto donnaiolo tanto che il suo nome divenne sinonimo di seduttore: Giacomo Casanova, anche se, a onore del vero, l’inquieto veneziano fu amico anche di altri uomini di chiesa.
  Mons. Cavalcante conobbe Casanova nel corso del viaggio in Calabria dell’avventuriero in Calabria al seguito del vescovo di Martirano e, quando il donnaiolo  rimase a corto di quattrini, l’arcivescovo, oltre a dell’eccellente vino di Gerace, gli offre anche il danaro per pagarsi il viaggio fino a Napoli e gli mette in mano una lettera di raccomandazione. Contrariamente a quel che succede spesso, il Casanova non dimenticò i favori ricevuti dal presule caccurese e gliene fu sempre grato tanto da ricordarlo nelle  “Memorie scritte da lui medesimo” nelle quali lo definisce “uomo di spirito e danaroso.” Altri tempi, altra cultura, altra riconoscenza. Oggi i suoi corregionali, parlando di un calabrese, ancorché arcivescovo, magari lo avrebbero definito morto di fame e terrone.
                          Peppino Marino
                  


 
Passeggiata nel verde di Eido tra storia e archeologia

  Tra i privilegi della vita dei pensionati, soprattutto di quelli riconvertiti in contadini e quindi abituati a trascorrere le loro giornate nel verde, c'è anche quello di potersi fare, nei ritagli di tempo nei quali l'orto non richiede eccessiva cura, delle magnifiche passeggiate in località amene come Eido, Fontanelle e Ombraleone, come abbiamo fatto io e il mio amico Mario Di Certo qualche giorno fa. A parte la bellezza di una natura fortunatamente ancora incontaminata, le tre contrade sono cariche di retaggi storico - archeologici. Eido e Ombraleone furono i luoghi della fine di Zirricu, il "terribile brigante" che secondo la leggenda  terrorizzava le popolazioni locali, ma che non riusciva a colpire una persona a tre metri di distanza, ucciso in un conflitto a fuoco dai carabinieri e della cattura della banda Pellegrino i cui componenti, compreso il capo, furono catturati dalla Guardia urbana caccurese nel 1848. Di Zirricu si racconta poi che i suoi uccisori gli tagliarono la testa e portarono il macabro trofeo in paese per esporlo in piazza Umberto, ma nel rapporto dei carabinieri non risulta alcun riferimento a teste tagliate per cui si presume che anche questa notizia sia solo una leggenda.
 Nella zona è possibile ammirare anche una fontana pubblica fatta costruire dal barone Guglielmo Barracco nel 1896 e le Fontanelle, un acquedotto rurale dello stesso periodo,  a imitazione degli antichi acquedotti romani, ancora in funzione.

 


              E mi cade addosso
     
di Rino Girimonte (Salvatore Secreto)

Il nostro amico Rino Girimonte (Salvatore Secreto) ci invia questa sutupenda riflessione poetico - filosofica  sulla vita frutto della sua rara intelligenza e della sua maestria.
Colgo l'occasione per formulargli gli auguri per una vita lunghissima e serena che dia l'estro a ulteriori, bellissime riflessioni come questa.

E mi cade addosso un anno  ancora, come pioggia sottile che scalfisce il pensiero e inzuppa le ossa. Da oggi accompagnerá i 61 che lo precedono e sono giá nella bisaccia. Non pesa piú degli altri anche se, a volte, alcuni sono durati piú del necessario, scapestrati, a guinzaglio sciolto. Ce ne sono anche stati altri, troppo pochi, che son venuti giú come un grappolo di proiettili, mi sono crollati addosso troppo veloci e  a cui, volentieri, avrei allungato la vita. Solo io  conosco lo spessore dell’assenza e la voglia dirompente di prolungarne la presenza. Il tempo perduto, purtroppo, non é  un oggetto smarrito che possiamo recuperare, non sta lí su una mensola, come un libro, ad aspettare, per darci a noi il tempo di riprenderlo a sfogliare. É buffo: da giovani, quando abbiamo la forza, non sappiamo nulla e, quando alla fine, piú in lá con l’etá, sappiamo qualcosa, giá ci vengono a mancare le forze. Io sto imparando, per il momento sono con l’aritmetica, per la grammatica sto ancora studiando. Si, per il momento resisto: sono ancora padrone della memoria e dell’oblio.
E mentre le fauci dell’aurora inghiottono le ultime briciole della notte, m’affaccio, nonostante tutto, sull’uscio di un altro giorno, con la sete intatta, come fosse il davanzale dei suoi seni: rose fresche del primo mattino.
É questo ormai quel che conta,  proprio quando un tempo sgangherato, arrugginito, seleziona ricordi, che viaggiano a cavalcioni su un treno, un serpente che si avvita su se stesso e ti riporta indietro, a una stazione che non c’é piú. Han rubato le rotaie e, sul cammino, tanti occhi s’incrociano ma non hanno il tempo di guardarsi e le parole, ormai, solo oceani di silenzi, nella stagione dell’ego ipertrofico.
Istante per istante, la sequenza della vita, sospiri in apnea, i passi incerti di un figlio che amo come nessuno al mondo e che il mondo mi strappa ogni minuto, ogni notte delirante. E poi l’affetto della mia gente, quella con cui divido aromi e fatica, sudori condivisi e consapevolezza di un lavoro ben fatto. La mia gente imprescindibile, in tutti i sensi, imprescindibile.
Questi sono gli anni che ci aspettano, appostati come pioppi ai bordi della strada, nel tratto finale del nostro viaggio.
Anni come anguille che serpenteggiano tra le dita ma non si lasciano afferrare e finiscono per sparire, beffarde, in fondo al fiume. E ti senti come un’onda che ha smarrito il mare, che sfugge all’occhio del faro, una nuvola che il suo cielo piú non trova. Nonostante l’azzurro scintillante.
Ho pianto giá abbastanza per sentire il bisogno di rimpiangere il passato e, se le lacrime commuovono, é il sorriso che mueve la speranza. Certo, non c’é molto da ridere, poco a cui credere. E un altro giorno é scivolato su questo pendio, ma un altro spunta dentro tanti occhi. Se li lasci aperti ed impariamo a guardare anche con il cuore, forse, riescono a spingerci oltre questa nebbia.
Dicono che “il tempo é vivere l’incessante franare del suolo su cui siamo appena passati, sicché il presente nasce sempre da una fractura.” E, se non ci fossero specchi dove guardarsi, invecchieremmo solo negli occhi degli altri. E parlo delle rughe, le piú evidenti, quelle che agli altri non riusciamo a celare.
  Ed allora, me lo voglio proprio godere questo asfittico tempo infinito dell’attesa, questo lembo di mare senza uscita. E sará pure buio pesto, ma in uno straccio di porto riusciró a sbarcare e, di bettola in bettola, racconteró la mia storia a chi vorrá ascoltare. Mi aspettano ancora sorsi  di vino sfuso da bere, tavole imbandite per sbriciolare il rosario di tante rovine, buona musica per scricchiolare l’equilibrio incerto dell’emozioni e la certezza di un altro mattino.
Diceva Ortega y Gasset, giá molto vecchio: “I pensieri sono come erezioni. Io ancora penso.”
Ma non puó finire oggi questa corsa scellerata, ho ancora tanto da farmi perdonare, ho ancora margine per il peccato e tanta sete delle sue labbra.
Allora, concedetemi un altro avanzo di eternitá ed io faró in modo di meritarlo.

    

                                       ULTIME NOTIZIE  
                                                    

            Una festa per la "Protezione" di tutti noi

     

La Protezione civile sanitaria di Caccuri organizza, per il prossimo 5 agosto, la Seconda Sagra del vitello, una festa per raccogliere fondi per finanziare questa importante organizzazione del volontariato caccurese che, in un breve periodo di tempo, ha già fatto cose molto importanti; dai corsi di formazione del personale abilitato al primo soccorso, all'acquisto dell'ambulanza, a importanti convegni finalizzati a sensibilizzare la popolazione sui problemi della prevenzione del rischio sanitario e sulle problematiche di intervento e di soccorso in caso di calamità naturali. Un plauso al presidente Nicola Di Gioia e a tutti i giovani impegnati in quest'opera meritoria.

                                                   11/06/2014
                        Grande festa per Mariella Gentile

             

E’ stata davvero una bellissima giornata quella di ieri; una giornata trascorsa in Sila, in uno dei ristoranti più belli della zona, assieme ad altri duecento e passa tra ex colleghi e dirigenti scolastici, a festeggiare il pensionamento della mia ex dirigente Mariella Gentile. Mariella, gentile di nome, ma molto, molto di più anche di fatto, è davvero una donna eccezionale, come hanno voluto sottolineare molto colleghi nel loro saluto di ringraziamento alla pensionanda, un dirigente scolastico autorevole e inflessibile, ma nello stesso tempo umile e capace di intrattenere fraterni e cordialissimi rapporti di amicizia con i docenti, i collaboratori e le famiglie degli alunni riuscendo, in tutti gli istituti che ha diretto, a creare un clima di lavoro sereno e proficuo e profondi legami di amicizia con tutti. Per questo ogni volta che cambiava istituto, lasciava dietro di sé stima, affetto, amicizia e commozione, una commozione che è riaffiorata spesso anche ieri quando, attraverso le parole, Mariella percepiva il calore umano che promanava dai suoi ex subordinati, ma che, da donna eccezionale qual è sempre stata, anche nei momenti difficili e dolorosi della sua vita, anche ieri riusciva immediatamente a trasformare in un sorriso radioso. In tutti questi anni Mariella ci ha davvero regalato tanto,  compreso questa bellissima festa di pensionamento, ma per me uno dei più bei regali, lei, maestra di musica e di canto, ce lo ha fatto proprio ieri duettando stupendamente con il bravissimo Gino Grande, cantante e compositore savellese, nella celebre aria “La ci darem la mano” dal Don Giovanni di Mozart. Debbo dire onestamente che poche volte mi era capitato di ascoltare una Zerlina così brava.
Grazie, Mariella. Ti auguro una lunghissima e felice vita da pensionata assieme alla tua splendida famiglia.

                                            
                      

"Cari amici, invio la locandina della festa e ru jure e maju che si terrà la prossima domenica. anche quest'anno verranno premiate, con una targa realizzata dal giovane orafo caccurese Giovanni Guzzo, le poesie vincitrici del concorso, riservato ai bambini delle classi 3 -4 - 5 della scuola primaria di Caccuri, "I SAPORI DELLA NATURA". hanno aderito 27 bambini. la giuria è composta dagli insegnanti Antonio Lucente, Caterina Guzzo, Bruno Rao e Tommasina Leonetti. sarà possibile degustare alcuni prodotti a base di sambuco, si effettuerà (se ci saranno i partecipanti) la gara e ru rrummulu e un'altra simpatica gara, quella della corsa con la moglie sulle spalle. parteciperanno gli allievi della scuola di ballo Forever Dance di San Giovanni in fiore e saranno presenti alcuni stand espositivi. la baby animazione è affidata a Bimbi e Balloon che intratterrà i più piccini con i nuovi balli della prossima estate.  sempre per i più piccoli, sarà possibile effettuare passeggiate a cavallo di DATTY il piccolo pony messo a disposizione dalla ditta Caputo costruzioni. inoltre, non mancherà il gioco del maialino GEORGE, che se lo aggiudicherà chi indovinerà il suo peso.ringraziandovi per l'attenzione invio i miei più cari saluti. "

                                                   04/06/2014

Concorso U. Lafortuna "Memoria, identità, impegno civbile nella poesia dialettale italiana"  - La parola passa ai giurati

Si è conclusa con la raccolta delle opere prrovenienti da tutta l'Italia, la prima fase del concorso U. Lafortuna, "Memoria, identità, impegno civbile nella poesia dialettale italiana." La parola passa ora ai giurati che dovranno designare i vincitori. Per Leggere iul comunicato stampa dell'Accademia dei Caccuriani che organizza l'evento cliccare sulla vignetta in alto.

    
        
                         

                                                     


                             

                                   

                                                       

                                                         La pagina è aperta ai contributi dei visitatori -  Contribuite a crearla giorno per giorno. 
                                                           Per inviare il vostro contributo cliccate sulla busta
   

                                                                                                                             

 

2

3