Proverbi paesani |
Peppino Nesci - Vecchi in piazza I proverbi sono il condensato della saggezza popolare. In questa pagina ne riportiamo alcuni di uso comune nel nostro paese.
Ch’
appa focu campau, ch’ appa pane morìu! Chi
ebbe fuoco sopravvisse, chi ebbe pane morì. Si
racconta che nel corso di una tormenta di neve un uomo avesse una
bisaccia piena di cibo e un altro una scatola di fiammiferi.
Ccu' cioti e valluni 'un piare 'mpignu. Non incaponirti a cercare influire sul comportamento dei cretini e sul corso dei torrenti; sarebbe solo tempo sprecato. 'U
tempu 'e re quaglie é finita 'a purba! In
tempo di quaglie è finita la polvere da sparo! A
volte ci troviamo impossibilitati a fare qualcosa proprio quando ci
sarebbero le condizioni ottimali. (Sentito
spesso sulla bocca di vecchietti un tempo arzilli, ma poi in
declino). Chine zappa vivari acqua, chine futta, viva alla vutta. Chi zappa beve acqua, chi fotte beve alla botte. Di solito chi si sacrifica, sfacchina, non raccoglie i frutti che vengono raccolti dai bighelloni e dai parassiti. Chine te vo' ben te fa cianciàre, chine te vo' male te fa rirere. Chi ti vuol bene, spesso ti fa piangere, chi ti vuol male ti fa sempre ridere. Solo chi ti vuol bene è capace di dirti anche le verità spiacevoli. A casa 'e pezzente 'un mancu' stozza! Nella casa del povero si trova sempre un pezzo di pane! Il povero sa essere comunque sempre generoso. Quannu accatti 'u porcu, guarda 'a razza. Quando compri il maiale, attento alla razza. Quando ti sposi o ti accompagni a qualcuno, attento alla razza di provenienza. Quannu 'u ciuccio 'un vo' acqua, avoglia 'un frischi! Quando l'asino non vuol bere, hai voglia di fischiettare per incoraggiarlo! Quando uno non ha voglia di far qualcosa, è inutile insistere. Figliu chi t'haiu fattu bellu ranne, apira l'occhji quannu accatti e vinni. Figlio mio, ti ho aiutato a diventare adulto, adesso stai attento nelle compravendite. Figlio mio, attento a quello che fai, adesso non posso essere più io a vegliare su di te, devi essere in grado di sbrigartela da solo. Spiruni 'e ri tui e cavallu 'e l'autri e fa caminu quantu ne voi. Con gli speroni tuoi e il cavallo degli altri, puoi fare tutto il cammino che vuoi. E' facile fare le cose quando si rischia la roba degli altri. U ciucciu chi 'un ha fattu a cura alli tri anni, un la fa cchjiu! L'asino che non ha la coda dopo tre anni di vita, non l'avrà mai più. Chi non matura quando è tempo, rimarrà un immaturo per tutta la vita. S'avissari 'a capu due tegnu i peri me facissari 'na vippita 'e acqua. Se fossi sdraiato con la testa dove ho adesso i piedi, cioè nell'accqua del ruscello, allora si che mi disseterei. Alcune persone sono così pigre e indolenti che si accontentano di patire la fame, pur di non fare un piccolo sforzo. I guai 'e ra pignàta 'e sa la cucchjiàra chi 'e riminiari! I guai che bollono in pentola li conosce solo il mestolo che li rimesta (Solo chi ha un problema può conoscerne tutti gli aspetti) Ognuno sa li menzi cazzi sui! Ognuno conosce appena la metà dei casi suoi. (Giovanni Marullo, pensatore caccurese del XX° secolo) Storta di invettiva contro gli impiccioni presuntuosi sempre pronti a dar consigli e sputare sentenze. 'A vutta se sparàgna' quànnu è chjina! Il vino della botte si risparmia quando la botte è piena. (Bisogna rispiarmiare quando si ha qualcosa, non quando non si ha nulla) Si 'a mmiria fossa guallara fossanu tutti guallarusi! Se l'invidia fosse un'ernia inguinale, tutti sarebbero portatori di ernia inguinale 'U cane muzzica allu rrazzàtu! Il cane morde sempre il povero straccione. (I guai colpiscono sempre i poveracci) Sa cchjiu 'nu pazzu 'n casa sua ca 'nu saviu 'n casa 'e l'autri! Conosce meglio i fatti suoi un pazzo che quelli degli altri un savio. Si 'i 'mpresti fossanu boni se 'mpresteranu 'e mugliere! Se i prestiti fossero buona cosa si presterebbero anche le mogli. Quannu canta lu cuculu 'u salatu se mancia' cruru. Quando canta il cuculo il lardo è stagionato e può essere mangiato crudo 'U ciucciu chi 'un ha fattu 'a cura alli tri anni 'un la fa cchjiu! All'asino al quale la coda non è cresciuta nei primi tre anni non crescerà più (Se una cosa non la si fa a tempo dovuto, non la si farà più) Parma chiovusa, gregna gravusa Palme piovose, spighe pesanti (Se piove la Domenica delle Palme il raccolto di grano sarà buono? L'amicu te vo' videre quannu hai e te saluta cinque vote e sie, ma si ppe' casu 'm povertà tu vai, perdi l'amicu e li parenti tuo. L'amico ti è amico se possiedi qualcosa, ma, se per caso diventi povero, perdi amici e parenti. E' megliu 'n'amicu ca centu ducati! L'amicizia vale molto di più di cento ducati, cioè della ricchezza. 'A gatta chi 'un junciari allu salatu riciari ca è pijiatu 'e ru granciu La gatta che non riesce ad arrivare al lardo dice che è rancido. (Quando uno non riesce ad ottenere una cosa che voleva a tutti i costi cerca poi di disprezzare quella stessa cosa) Variante popolare del " Nondum matura est, nolo acerbam sumere" Tantu friculiau marru Linàrdu, finchè c'apperricau la mazzacorda! Tanto stuzzicò, tanto fece e tanto disse mastro Leonardo, finché combinò il pasticciaccio! Variante caccurese del proverbio "Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" ! Marru Ciccu, fanne picca, si nne fa' assai le pagherai! Mastrio Francesco, non esagerare della pazienza altrui, se superi i limiti pagherai tutto in una
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