(P.
Nesci 1980 - Ritratto di Antonio Spina)
A
mali 'ncini ha misu 'e pignate! Letteralmente
siognifica "Hai appeso le pignatte a uncini cattivi,
inaffidabili), ma l'ammonimento sta a significare: hai preso una
brutta strada, hai intenzioni che potrebbero eseser pericolose e
provocarti seri guai.
Gaudio ^e
ruga e trivulu ^e casa.
Gaudio per il
vicinato e
triboli per la casa (la famiglia). E' un modo a volte scherzoso per
definire la propria moglie che agli occhi degli altri appare come
una donna dolce la
cui presenza nella ruga (vicinato) provoca gioia per i vicini, ma
che all'interno della propria casa crea tribolazioni a povero
marito.
Mināre 'e musche
all'acqua.
Condurre le mosche all'abbeveratoio. Fare qualcosa di inutile, non
cavare un ragno dal buco.
'U ciucciu 'ntra
musica.
(L'asino in mezzo alla banda musicale) Detto di persona che si trova
in una situazione e in un posto di comando senza avere la minima
cognizione di ciō che deve fare.
Jire all'acqua
cu' li fiscini.
(Attingere l'acqua con cesti di vimini) Fare qualcosa di inutile, di
insensato, improduttivo.
'Un ne minti
pisci 'ntru panāru!
(Non riuscirai a mettere pesci nel paniere) Non caverai un ragno dal
buco, non otterrai alcun risultato, non te ne deriverā alcun
utile.
Avire 'u guaiu 'e
Milanu, 'a scilla rutta e la vozza sana!
(avere il guaio di Milano, l'ala spezzata, ma con il gozzo sano).
Preoccuparsi per delle sciocchezze, quando ci si dovrebbe
preoccupare di ben altro. (Pesante ironia sugli ipocondriaci).
Ti nn'adduni allu
pizzu, ch'č marbizzu!
(Il tordo lo riconosci dal becco!") C'č sempre un particolare
che ti fa diffidare o fidare di una persona
Gliommaru,
Pirichellu e Matarazzu, i tri ' da chjiazza.
(Dicesi per stigmatizzare i vizi di alcuni persone. I tre sono
personaggi della fantasia popolare che rappresentano i compagnoni
bighelloni, vagabondi e furbastri.)
Gaudiu 'e ruga e
trivulu 'e casa (Gaudio
per il vicinato e fonte di tribolazioni per quelli di casa. Detto
scherzosamente del coniuge)
Sciacquaronzi e
bivagnese (Bagordi,
festeggiamenti, gozzovigle esagerate)
Vucca mia alle
frajole! (Bocca
mia, riempiti di polpette!) Esclamazione come per dire, bocca mia
statti zitta, non fatemi dire quello che vorrei dire!
Errami vovi e
spaturnātu maise!
(Buoi errabondi, senza guida e maggese abbandonato, in malora)
Metafora del declino e dell'abbandono a
'A botta e ru
mārru! (il tocco
finale del maestro). Quasi sempre, quando si fa qualcosa, c'č
qualcuno che, proprio come fa il maestro col garzone, pretende di
dare il tocco finale all'opera attribuendosene tutti i meriti
Unchjiare cumu
'nu zimmaru.
(Gonfiare come un caprone da scorticare) Gonfiare per l'ira
trattenuta a stento.
Campare cu' le
campe all'occhji! (Vivere
mentre le cavolaie ti rosicchiano gli occhi! Detto a proposito di
una vita di stenti)
Pampine 'e cavuli
e lippu e jimare!
(Foglie di cavolo ed alghe di fiume, come dire cose o persone
inutili e senza alcun valore)
Jennu, venennu,
buttuni cogliennu!
(andare a zonzo a raccogliere bottoni! Perdere tempo inutilmente nel
fare cose che non danno profitto)
Si vo campare
cent'anni, pippa 'e crita e cannella 'e canna!
(al fumatore: Se vuoi campare cent'anni, fuma la pipa di terracotta
col cannello di canna)
Cacciare 'u
tizzune benerittu!
Mettere fuori il tizzone benedetto la notte del Sabato Santo. Si
dice nel corso di un violento temporale quando non vuol saperne di
smettere di piovere e c'č paura di alluvioni perché si pensa che
il fuoco benedetto possa fermare la pioggia.
Quannu jamu a
ligne, jamu a ligne; quannu jamu a vurze, jamu a vurze!
Quando andiamo per legna, si va per legna; quando decideremo di
cercare tesori, cercheremo tesori! (Non si possono fare due cose
bene contemporaneamente; quando stiamo facendo qualcosa di
importante, non ci dobbiamo far distrarre da nulla, nemmeno dal
ritrovamento fortuito di un tesoro)
Ce piji 'a mamma
cu' li picciuni! Prendi
nel nido la madre e i suoi piccoli! (Detto ad una persona che crede
di poter fare quello che vuole; in pratica: non la spunterai, ti ci
romperai la testa, troverai pane per i tuoi denti)
Ha persu l'occhji
e va' circannu i pennulari!
Hai perso gli occhi e ti preoccupi delle palpebre. (Invece di
preoccuparti delle cose serie, ti preoccupi delle sciocchezze.)
Abbivera 'e
galline quannu chjiovari!
Dā da bere alle galline quando piove! (detto di uno che fa una cosa
inutile)
Quannu 'u ciucciu
'un vori acqua, ha' voglia 'un frischi!
Quando l'asino non vuol bere, hai voglia di fischiare! (Quando uno
si intestardisce a non fare una cosa, insistere non serve a niente)
Jire all'acqua
cu' li fiscini!
Andare ad attingere acqua con sporte di vimini (Fare un lavoro
improduttivo e di nessuna utilitā)
Largu alla
caniglia e rrittu alla farina.
Di manica larga quando si tratta di crusca e sparagnino quando si
tratta di farina. (Tirchio quando si tratta di acquistare cose e
utili e spendaccione quando si tratta di beni futili)
Ce po' minare cu
'na mazza! Puoi
batterlo con la mazza! (Puoi starne pių che certo)
Cumu si'
vacantusu! Quanto
sei bighellone (Detto a chi fa qualcosa che si ritiene di nessuna
utilitā)
L'abbuttu 'un
crira mai allu riunu
(Chi č sazio non capisce le ragioni dell'affamato)
|