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Ultimo aggiornamento: 31-12-06.

 

 

 

 

 

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I TERREMOTI

 

La estrema complessità dei fattori in gioco vieta un approccio deterministico alla spiegazione e previsione dei fenomeni sismici, tuttavia conseguentemente a cognizioni geofisiche acquisite negli ultimi decenni, possiamo abbandonare l'atteggiamento di passiva accettazione del misterioso "castigo divino" proveniente dalle viscere della terra e inserire i terremoti nel logico e razionale quadro delle fenomenologie connesse con una crosta terrestre frazionata in piccole e grandi placche in movimento. Gli scorrimenti lungo le fratture che separano le placche non avvengono in maniera continua, ma a scatti, in coincidenza del superamento da parte di grandi masse rocciose della possibilità di assorbire elasticamente le tremende tensioni cui sono sottoposte. L'improvvisa esplosione di energia si manifesta appunto col propagarsi delle onde e con l'improvviso scorrimento dei bordi di una faglia.

lì nostro territorio si trova in pieno marasma tettonico. La zolla africana e quella euro-asiatica, sollecitate dall'apertura degli oceani circostanti, sono in corso di reciproco avvicinamento. Una piccola porzione della zolla africana si è addirittura infilata a centinaia di chilometri di profondità sotto l'Italia centrale ed esercita pressione compressiva sui sistemi europei trans-adriatici. Nel suo movimento verso Nord-Est questa microplacca tende a trasportare anche il nostro Appennino umbro-marchigiano e questo spiegherebbe le attuali forze distensive di allargamento dell'area tirrenica all'interno di un quadro generale compressivo che riguarda tutto il fronte mediterraneo.

Ogni altotiberino ha avuto modo durante la sua vita di avvertire scosse più o meno violente, mentre documenti storici testimoniano della grande attività sismica, anche catastrofica, manifestatasi nel corso dei secoli. Dal diario del Graziani: "1353. A di 2 dicembre nella terra del Borgo de Sansepolcro e nella Cità de Castelo furono li magiori terramuoti che già mai fussero, per li quali cadde la maggior parte de la terra et caddero dei casseri che ce stavan in essa terra: ce morirono per essa cagione più de tre milia persone". E secondo la cronaca del Laurenzi del 1389. "16 ottobre, di sabbato. Cominciorno li terremoti a Città di Castello con tutto il paese. Il dì della festa di S. Luca adì 18 ottobre a hora di compieta venne un terremoto si grande alla città per cui caddero molte case et molte ne rimasoro magagnate. . ." E cosi il Cerboni parlando del 26aprile 1458: "Ci fu a Tlferno un grandissimo terremoto verso il mezzogiorno; caddero a terra tre fortilizi e circa 400 case, 441 merli delle mura e quasi tutte le altre case furono spaccate o gonfiate... " Si ha notizia di numerose scosse in quei secoli, ma il '700 sembra essere stato il secolo dei terremoti. Dopo i violenti sussulti del 1725, 1741 e 1752 che non causarono gravi danni, il 13 giugno 1781 vi fu un tremendo sisma con epicentro M. Nerone, ma più nefasto per l'Alto Tevere fu quello del 30 settembre 1789. A Città di Castello crollarono, tra l'altro, la cupola del duomo, il tetto di S. Domenico e parte del campanile di S. Francesco. Le cronache riportano notizia di altri terremoti nell'800 senza vittime, mentre l'ultimo grande evento sismico si ebbe il 26 aprile del 1917, con distruzioni e vittime, a Citerna, Monterchi e Lippiano.

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