EVOLUZIONE DEL
TERRITORIO
Tutto scorre…
Eraclito
Per la farfalla che si posa sulla quercia, questa appare
immobile ed eterna come il mondo. Nella sua effimera esistenza di pochi
giorni non potrà apprezzarne il secolare ciclo vitale.
Così a noi, semplici comparse sulla scena terrestre di una
tragedia che si consuma in meno di un secolo, niente appare
più solido, fisso e proverbialmente rassicurante della "terra sotto i
piedi".
La nostra fugace apparizione non ci consente di percepire il
divenire evolutivo del pianeta, il suo pulsare vitale, le titaniche
trasformazioni che si attuano in tempi che per valutare dovremmo
nascere e morire migliaia di milioni di volte.
Possiamo però eseguire l'esperimento mentale di trasferirci
nell'etere, padroni delle leggi del tempo e dello spazio, ad osservare la
Terra, riavvolgere il film della sua storia e riproiettarlo
dall'inizio.
Evoluzione della Terra
La scienza, se non il regista di quel film, ci offre gli
elementi per immaginarne i favolosi scenari.
Vedremmo il globo terracqueo apparire e scomparire dietro
evanescenti cortine di gas, catene montuose innalzarsi ed esaurirsi
spianate dall'erosione, coni vulcanici sorgere dal nulla a formare nuove
terre e continenti interi andare alla deriva, urtarsi, frantumarsi o
sparire inghiottiti dalle fosse oceaniche.
Ad un certo punto la scenografia diverrebbe a noi più familiare
quando da astruse morfologie continentali vedremmo configurarsi l'America
in fuga dall'Africa attraverso l'Atlantico in espansione, la grande Asia tamponata dal continente indiano salito a
gran velocità dal freddo Antartide e quando dal mare compreso tra l'Africa
e l'Europa vedremmo affiorare terre in forma di stretta penisola.
A questo punto vale però la pena andare in moviola,
"zoomare" su questo mare e vedere al
rallentatore cosa succede.
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