PRIME CILIEGE

7 maggio 1961

 

O le prime ciliege maggiaiole,

rosate come chicchi di corallo,

che i girovaghi vendono, nel sole,

infisse a chiocche in un limone giallo !

 

La Primavera ti profuma il cuore

se gusti la freschissima primizia:

e torni, sulle scìa di quel sapore,

al dolce tempo della puerizia.

 

Ti rivedrai, fanciullo, nei giardini

del passato, fra i canti degli uccelli,

e due ciliegie, a guisa di orecchini,

pendono fra i tuoi riccioli ribelli.

 

Quante memorie e immagini leggiadre !

Io giocavo con i bimbi a girotondo

vegliato dal sorriso di mia madre....

Maggio splendeva ed era bello il mondo.

 

Dall'albero che spesso io saccheggiai

le ciliegie ammiccavano a miriadi,

ridevano le rose nei rosai

come vermiglie bocche di amadriadi ;

 

e una mano coglieva quelle rose

per recarle alla chiesa non lontana :

si dilatava in nuvole odorose

l'incenso e rintoccava una campana.

 

Cuore, ricordi ? in quel giardino, a maggio,

offristi alla bambina timorosa

che ti fuggiva sempre - in fresco omaggio -

un pugno di ciliegie ed una rosa.

 

Lei ti sorrise, accanto alla cisterna :

rideva maggio in fasci di splendore....

E maggio canta la sua legge eterna

che muta il fiore in frutto e il frutto in fiore.

 

 

FANTASIA BALNEARE

9 luglio 1961

 

L'onda spumeggia e canta e il sole raggia

sui corpi e sulla sabbia di velluto:

non sembra che, dal cielo, sia caduto

un vivo arcobaleno sulla spiaggia ?

 

Policromie di ombrelle e di cabine.

Sciami di vele. Fughe di canotti.

Come tritoni irsuti, i giovanotti

fra tonfi e strilli inseguono le ondine.

 

Perché la donna al mare è più felice ?

Forse perché si mostra tra le spume

compressa in una larva di costume

che sembra una tabella indicatrice ?

 

Una bagnante che si libra a galla

ha l'apparenza di un purpureo fiore,

e un'altra, patinata di splendore,

somiglia a una fantastica farfalla ....

 

Io faccio il trasognato e il cicisbeo

fra i carnei fiori rigogliosi e strani :

ah, se avessi cent'occhi e cento mani,

gli occhi di Argo e le mani di Briareo !

 

Ma vedo, nel riverbero solare,

sciamare fra le tende e le cabine

mulatte, pellirosse ed abissine

per cui mi sento, ahimè, disintegrare ;

 

e scorgo qualche cosa di dantesco

fra il sabbione, gli scogli e gli ombrelloni :

dannati abbrustoliti... nei gironi,

ombre purganti in acqua, al vento fresco...

 

E le coppie beate in riva al mare

completano - in un trittico diviso -

la "Divina Commedia" balneare.