professore di Chimica Nucleare presso Università di Palermo

 

 

da "Rime Spettinate"

 

Il faro

 

Immensa nella notte
s’erge la mole immobile del faro
che a tratti nel silenzio emana luce
 
Intorno voci rotte
d’onde vaganti nel ricordo amaro
che nella mente più non si ricuce.
 
Obelisco imponente nel suo mare
tra gli scogli nerastri addormentati
ricordo le mie notti a sommozzare
fra i tuoi lampi di luce levigati.
 
Or che il tempo quei giorni ha cancellato
sol mi resta venirti a contemplare
però anche tu non sei come in passato
non più quello d’allora da guardare.
 
Tu hai perduto un po’ la tua magia
non c’è più vita ormai nelle tue mura
ti ha pensionato la tecnologia
e resti solo nella notte oscura
 
Ma quella luce non sarà mai spenta
per gli uomini del mare. Anche recluso
nel ricordo sarai perché non senta
d’esser solo un maniero ormai in disuso.

 

 

 

 

da "Rime Spettinate"

 

Avere sempre vent'anni

 

Quando mi scorderò di ricordare

che non il tempo passa ma sol io

dovrò cercar di non dimenticare

che la vita non è fatta d'oblio

perché sarò di là verso l'uscita

da questo aspetto dell'eterenità.

Così mi attarderò a contemplare

come altre volte all'ombra d'un androne

dove c'è solo il cielo a guardare.

con gli occhi medianti di un Solone

e più non vivrò il tempo della vita

alla giornata, ma con voluttà.

Così lo vive chi non ha passato

ma pure chi non pensa più al futuro

e se al tramonto oramai si è avviato

ha trovato il cammino più sicuro

perché la voglia non sarà sopita

e ancora un giorno nuovo ci sarà.

 

 

 Il Prof. Carmelo Cappadona è stato un bravo sub e grande amante del mare