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professore di Chimica Nucleare presso Università di Palermo |
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Il mio mare
Mare superbo al vento di maestrale umile e lieve sulla spiaggia estiva mare che insegui e spegni il tuo crinale mentre dondoli i sogni alla deriva
Limpido al sole, a volte lutulento, possente come un bimbo vede il padre così, mare ti vedo e in te mi sento come fossi nel grembo di mia madre
e quell’immensità del tuo respiro abbraccio e sento palpitar profonda quando il vento carezza in un sospiro il tuo sommesso sciabordio dell’onda
E ascolto il ritornello dei motori di navi che si strusciano lontano col cielo appena acceso dai bagliori del sole che risorge piano piano
Mare mi sento in te come una nota di una solenne sinfonia di vita quando ti guardo e vaga in me remota
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da "Senza più tempo, senza più parole" Notturno sulla spiaggia
Quando la luna s'alza sul silenzio la sabbia nel notturno addormentato s'adagia abbandonata sulla spiaggia. E gli ombrelloni già afflosciati, al fresco serotino malessere d'estate sono filari di cipressi in ombra nell'attesa d'aprirsi al nuovo giorno Questo è un momento d'estasi frangiata d'opalescenze tremolanti a mare in una solitudine assopita che non viene più voglia di lasciare. Perché sei solo e un universo insieme veleggianti in un'altra dimensione dove realtà è soltanto fantasia dentro un'immensa, splendida emozione.
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Il Prof. Carmelo Cappadona è stato un bravo sub e grande amante del mare |