professore di Chimica Nucleare presso Università di Palermo

 

 

da  " Rime spettinate "

Tempeste

 

I flutti si accapigliano al furore
del vento che non smette più di urlare
e schiumano la rabbia nel clamore
della battaglia che sconvolge il mare

Il cielo di lassù non è da meno
tra folgori inseguite dai fragori
dei tuoni scaturiti dal suo seno
che sembra frantumarsi nei bagliori

Così è in terra l’ira della gente
che obnubila talvolta la ragione
e lascia allo scoperto l’animale

L’uomo però ha il dono della mente
e lo può usare in ogni situazione
per vincere gli ostacoli del male.

e dimostrare d’essere coerente
con se stesso in ogni sua emozione
che a volte potrebbe essergli fatale

 

 

 

 

 

 

 

 

da  " Rime spettinate "

 

La giornata terrena

 

Il mare grigio sembra stia in ascolto

dell'alito lucente del suo sole

ed è già il rosa pallido dell'alba

col suo languore timido, raccolto.

Poi nei sentieri della giovinezza

Primavere fiorite di speranze

di delusioni e di qualche certezza.

Poi bagliori accecanti ed assolate

distese d'erba e viottoli sassosi

dopo ombre e luci ed attimi di luna

fugaci tra le nuvole in rincorsa

nei sogni del passato ormai corrosi.

Adesso l'aria che raggela l'ora

ed è il momento ormai della preghiera

mentre ogni luce lenta trascolora

nel cielo della vita alla sua sera.

 

 

 

 

 Il Prof. Carmelo Cappadona è stato un bravo sub e grande amante del mare