Alla Corazzata Roma

 

 

 

di Dino Macchia

 


 

Capo Impianto torre m.c. n°4

 

dal sito " regianaveroma.org "

 

 

 

 

 

 

 

Scafo possente

dal vetusto

nome,

tolda ferrigna

irta di cannoni,

il fuoco che ti fece

ti disfece…

 

Il mar che tu domasti

ti sommerse

come festuca

priva di ogni vita.

 

Venne dal ciel l’insidia

non domata

e fu la fine,

un pauroso gorgo

tutto travolse al fondo.

Uomini e cose.

 

E poi la notte venne

e tutto tacque,

sola s’udì salire

una gran voce…

che l’onda propagò

per tutti i mari;

voce di morti

dall’abisso fondo,

monito al mondo:

“Roma”…mai tramontata.