58 Saluto alla bandiera sul mare

 

   Cittā di ferro, immobile sui flutti

la nave i fianchi poderosi adagia,

come dormente leonessa, conscia

                         della forte unghia.

   Or nella nave, mentre il giorno muore,

s'ode il saluto delle trombe, e lento

cala il vessillo ammainato: intorno

                        densa č la ciurma.

   Pur non un verbo, non un cenno. Passa

l'ammainato tricolor vessillo :

con riverenza cinquecento capi

                          scopronsi immoti.

    Oh, come parla quel religioso

atteggiamento della folla muta!

Brillate, o sguardi : questo mare č nostro;

                            battete, o cuori!

   Battete, o cuori : č il tricolor che passa,

l'augusta insegna della patria santa;

č il tricolore per cui tanto corse

                              sangue d'eroi.

   S'accende in cielo un popolo di stelle,

e in mar di lumi elettrici s'accende,

come in risposta, la cittā di ferro.

                              O patria, salve!

                                              

 ALFREDO BACCELLI

 

 

59 O mio mare

   O mio mare, o mio mare! o sovrumana

voce, che m'empie d'infinito il cuore!

Spirito che le piante apre e risana

e fuor ne tragge ogni perverso umore!

   Io t'invocai da presso e alla lontana,

io mi trafusi in te per ore e ore :

alla gran vita tua, profonda e arcana,

chiesi per la mia vita altro vigore.

   Rinchiusa adesso nella cerchia afosa

d'una interna cittā, te invoco e penso

come il diletto suo d'esule sposa:

   e tanto il desiderio č vivo e intenso

che a pianger mi sorprende... O luminosa

visione! O mio mare, o mare immenso!

 

CONTESSA LARA