Annysea - la Sirenetta di Taranto                          


Imparai l'alfabeto dei delfini

Per lasciarmi guidare fino a te
imparai l’alfabeto dei delfini
e sconfiggere silenzi di fondali.
Digitai parole su tastiere di onde.
Emisi sibili sottili
come veline di sguardi,
fino a giungere al trono del tuo abisso.
Con candide mani
deposi ai tuoi piedi
ghirlande di corallo,
ti coronai con fiori di madreperla
ti dipinsi il petto coi colori della passione.
Ti adornai i lobi con turgide ciliegie
le tue nudità avvolsi con velabri di sospiri.
Appresi alfine la dialettica del mare
quando vaneggia di vesti adamantine
che la sua liquida forma non trattiene.

Sogno sognato e delirio ricorrente
sopra il quale ho spalmato carezze solitarie.

Figlia di Fidia
scolpisco ogni notte la tua ombra.

 

Tormento e quiete

 

Oggi sono stata al mare

un mare stupendo, azzurro

fino all'inverosimile...

sormontato da nuvole di panna...

sferzato  senza posa dal maestrale.

La torre saracena gli faceva da balia *

raccogliendo echi millenari

tra le sue pagine corrose di salsedine..

Avevo tanto desiderio

di vederlo un' ultima volta...

una volta ancora..

il richiamo del mare è fortissimo

negli ultimi tempi,

temevo di morire senza averlo rivisto

ora posso anche andare in pace

ho gli occhi colmi di Lui..

della sua quiete che mi dondola,

del  suo tormento che mi flagella.

 

* Torre Squillace  in località Sant’Isidoro (Le)

 

anna marinelli : Annysea - la Sirenetta di Taranto