Discografia > Marina Barone
Sono passati solo due anni dall’album del debutto, ma questo suo secondo lavoro ci presenta una Marina Barone, che sembra lontana “anni-luce” dalle atmosfere tracciate, (anzi dai solchi tracciati,visto che c’era ancora il vinile!) con “Cherchez la femme”, per qualità e spessore dei testi, per vocalità ed interpretazione, per sonorità dell’intero lavoro. Una maturità raggiunta si potrebbe dire, che va di pari passo con una spiccata poeticità dei testi alla cui stesura,in alcuni di essi,collabora assieme a Marina, il noto Fabrizio Berlincioni (già apprezzatissimo autore per Anna Oxa, Franco Fasano, Fausto Leali, Drupi etc.), e i risultati sono dei migliori; ad aprire l’album una ballata intensa quanto poetica: “Caldarrosta”, un’elegante metafora per portare all’attenzione generale del problema delle donne di strada; ecco che, ancora una volta, Marina sa farsi portavoce sensibile ed attenta dell’universo femminile, delle sofferenze, dei drammi altrui e del mondo che ci circonda, assumendo così i panni di cantautrice impegnata nel sociale, proponendo brani che sfiorano l’etichetta di canzoni di denuncia come tra le altre, “Il cane” e “Tra gatti e caramelle” (dove ci invita a riflettere sulla condizione, sulla solitudine e l’abbandono dei vecchi). Marina dimostra comunque di saper scrivere bene anche senza essere affiancata da altri autori, ne è la prova “Odio e Amore” un brano autobiografico di grande intensità emotiva e di ineccepibile qualità interpretativa, dove alla fragilità della donna è contrapposta la forza, l’orgoglio, la violenza quasi dell’uomo; brano che cerca di scandagliare e portare alla luce quei rapporti conflittuali di odio e amore appunto che si vengono spesso a creare tra uomo e donna, tra marito e moglie. Uno dei brani più ritmici dell’intero CD e’ sicuramente”Ayallallah”, un titolo originale per un vero e proprio inno e grido alla musica… musica vista come una divinità (Allah) a cui inginocchiarsi e riversare le proprie speranze, le proprie preghiere, le proprie emozioni, senza dimenticare però che la musica parte e vuol dire anche dolore, sacrificio, rinuncia (l’ ”AY iniziale)… dolore che e’ anche forza… “perché il dolore è forza e ti fa rialzare...” (da Odio e amore). “Tokyo”, sicuramente uno dei brani più poetici dell’intero lavoro, dalle atmosfere new-age (complici gli effetti orientali prodotti con le tastiere), e’ un doveroso omaggio alla terra dove Marina e’ riuscita ad esportare, a far conoscere la sua musica… un paese che non si può dimenticare, un paese… ”pieno di gente che viene e che va”… dove “sono intensi i colori, gli odori, la libertà” (Brano quest’ultimo apprezzabile anche nella versione dance, con alcuni frammenti cantati in rigoroso giapponese). ”Marina Barone” è senza alcun dubbio, un album tecnicamente (e ci sia concesso questo improprio termine) perfetto, impeccabile anche dal punto di vista degli arrangiamenti curati da Paolo Baldan Bembo e Silvio Amato, tra cui figurano musicisti come Bruno Bergonzi, Franco Fasano (autore della musica del brano “Buonanotte”) e Bruno De Filippi, noto armonicista di fama internazionale.
Questa pagina è stata aggiornata il 07/01/05 .
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