CHIRURGIA GENERALE

  CHIRURGIA GENERALE

 Parte Generale

 Agenti lesivi

 Sono agenti lesivi quelli che possono determinare danno all'organismo vivente e sono :     -  

  a) Termici - Traumatici - Ionizzanti - Chimici     -  

  b) Microbici - Micotici - Parassitari - Virali     -  

 Termici - Danno distinto in 4 gradi :     -  

 1° Edema e arrossamento       -  

 2° Presenza flitene (Bolle)       -  

 3° Necrosi della cute       -  

 4° Gangrena e necrosi dei tessuti profondi , muscoli e ossa.       -  

 Traumatici - Corpi contundenti , coltelli , armi ( Contusioni e ferite )       -  

 Ionizzanti - Raggi x , g e da Radium ( Radiodermiti , Radiodistrofia )

 Chimici - Alcali e acidi forti ( Necrosi , Coagulazione , Colliquazione ) Danni molto gravi se ingeriti .      -  

 Microbici - Processi infiammatori di pertinenza chirurgica :       -  

Gram-Positivi  : Staffilococchi , Streptococchi .       -  

Gram-Negativi : Coli , Salmonelle ; Proteus ( Gravi perché Shock Tossi-Infettivo )       -  

 Micosi         - Rare per interesse chirurgico .     -  

 Parassitari  - Echinicoccosi epatica e polmonare .     -  

 USTIONI       -  

  Ustioni da calore sotto forma di fuoco , Raggi solari , Ionizzanti , Folgorazione elettrica ( Necrosi ) .        -  

La sintomatologia dipende dal grado e soprattutto dalla sua estensione che se importante provoca Shock Ipovolemico , Psicogeno , dolorifico e tossinfettivo.        -  

Una ustione del 15 % di estensione può provocare shock , dal 30 al 50% può essere mortale.        -  

Complicazioni : Shock , Anuria , Infezione , Tetano , Tossiemia , Setticemia , Gangrena - Gassosa.        -  

Trattamento Generale

1) Analgesici e sedativi       -  

2) Ridurre la perdita di calore mantenendo costante la temperatura corporea       -  

3)Ossigenoterapia       -  

4) Reintegrare le perdite di liquido con trasfusioni  di sangue ,soluzione glucosata e fisiologica (circa 5 litri nelle 24 ore) . Antibiotici a largo spettro per i primi 5 giorni . Biancheria sterile .       -  

Shock       -  

 Shock In fisiologia , stato di acuta insufficienza circolatoria del sangue, provocato dall'incapacità del cuore di pompare un volume adeguato di sangue a una pressione sufficiente per la normale perfusione degli organi principali. Lo shock può essere dovuto a lesioni, ustioni, emorragia o importanti interventi chirurgici. Possono causare shock anche un'improvvisa infezione o avvelenamento, nonché un anomalo volume di liquido extracellulare dovuto a eccessiva perdita di acqua ed elettroliti dall'apparato gastrointestinale, dai reni o dalla pelle. Altre cause di shock sono, inoltre, le disfunzioni cardiache (come l'infarto miocardico) e il collasso neurologico. Talvolta le reazioni allergiche possono causare una condizione simile allo shock.       -  

Lo shock è generalmente caratterizzato da apatia, debolezza, respiro superficiale e rapido, polso debole e veloce, diminuzione della pressione arteriosa, pelle fredda e sudata. Nei primi stadi la vittima è cosciente, anche se non completamente vigile. Quindi, improvvisamente un deficit della circolazione periferica colpisce il cervello e provoca uno svenimento. Nei casi meno gravi di shock, una costrizione compensatoria dei vasi sanguigni periferici favorisce il ripristino della circolazione cerebrale; se, tuttavia, lo shock persiste i meccanismi compensatori falliscono e lo stato di anemia danneggia organi vitali quali il cervello, il cuore, il fegato e i polmoni.

Le procedure di pronto soccorso in caso di shock prevedono di far sdraiare la vittima mantenendola al caldo, fermare eventuali emorragie e, se la vittima non respira, praticare la respirazione artificiale. Un medico o un infermiere possono somministrare ossigeno e farmaci sedativi e intervenire per ridurre la temperatura corporea, qualora fosse molto elevata. Il personale medico può, inoltre, somministrare soluzioni di glucosio e sali e, se lo shock è dovuto a perdita di sangue, praticare trasfusioni di plasma o sangue. Nei centri medici la terapia viene tenuta sotto controllo tramite misurazione diretta della pressione arteriosa e degli emogas, e talvolta la pressione viene aumentata tramite farmaci vasocostrittori.       -  

Lo shock allergico, o anafilattico, richiede la somministrazione immediata di adrenalina tramite iniezione.       -  

Sindrome da shock tossico       -  

Rara malattia causata da ceppi del batterio Staphylococcus aureus, normalmente presenti sulla pelle, nel cavo orale e nella vagina. In determinate condizioni i batteri iniziano a produrre una tossina che sembra attaccare il sistema immunitario e interferire con la funzionalità epatica. Fra i sintomi dello shock tossico vi sono eruzioni cutanee, febbre alta, ipotensione arteriosa, diarrea e vomito. In alcuni casi l'infezione ha colpito donne in periodo mestruale che utilizzavano i tamponi interni in modo improprio, favorendo così la proliferazione dei batteri vaginali.       -  

La sindrome da shock tossico risponde a terapia antibiotica ed è fatale in circa il 10% dei casi registrati.       -  

Ustioni       -  

 Ustione Lesione della pelle e dei tessuti profondi causata da calore e più precisamente dal contatto con liquidi o solidi molto caldi, fiamme, oggetti irradianti, sostanze chimiche caustiche, elettricità o radiazioni nucleari. La pelle esposta a temperature di soli 49 °C viene ustionata in circa 5 minuti.       -  

Classificazione       -  

La gravità di un'ustione dipende dalla sua profondità, dalla sua estensione e dall'età della vittima. A seconda della profondità le ustioni possono essere di primo, secondo o terzo grado. Le ustioni di primo grado provocano arrossamento e dolore e vengono, ad esempio, causate da una scottatura da sole. Le ustioni di secondo grado, ad esempio dovute al contatto con un liquido bollente, sono caratterizzate da bolle. Le ustioni di terzo grado provocano necrosi dell'epidermide e del derma e talvolta danneggiano anche i tessuti sottostanti. Di ustione di quarto grado si parla solo quando i tessuti sono carbonizzati. L'estensione di un'ustione si esprime come percentuale di superficie cutanea totale interessata e un'ustione di primo grado molto estesa può essere più pericolosa di un'ustione di terzo grado circoscritta. Per ustioni di profondità e grado simili, i bambini al di sotto di un anno e gli adulti di oltre 40 anni presentano una mortalità superiore a quella delle persone fra i 2 e i 39 anni. In caso di incendio, se oltre a riportare ustioni la vittima inala anche fumo, le probabilità di sopravvivenza si riducono.       -  

Patologia       -  

La causa di morte più comune nei soggetti con ustioni estese è causata dalle infezioni che insorgono in seguito alla distruzione dei tessuti di protezione e rivestimento della pelle. Attraverso la lesione si verifica, inoltre, la perdita di liquidi organici e sali minerali che può compromettere la funzionalità di organi vitali quali polmoni, cuore, fegato e reni.       -  

Terapia       -  

Le misure di pronto soccorso da adottare in caso di ustione variano a seconda della gravità della lesione, ma anche nei casi più lievi è comunque consigliabile rivolgersi a un medico e generalmente evitare i rimedi casalinghi. Sulle ustioni di primo grado può essere sufficiente fare scorrere acqua fredda corrente e applicare una crema antinfiammatoria; se, però, l'ustione è molto estesa può rendersi necessaria la profilassi antitetanica e una terapia antibiotica per prevenire le infezioni. Le ustioni di secondo grado richiedono l'intervento di un medico, che in genere, a seconda dell'estensione della superficie lesa, decide se disporre o meno il ricovero della vittima; inoltre cerca di reintegrare i liquidi e i sali minerali perduti, facendole bere molta acqua. Le ustioni di terzo grado richiedono il ricovero immediato in ospedale e vengono in genere trattate nei reparti specializzati per grandi ustionati, dove è possibile eseguire interventi chirurgici tesi a evitare complicanze quali disidratazione, polmonite, insufficienza renale e infezioni. Spesso è necessario somministrare antidolorifici per via endovenosa, e supplementi proteici, per via orale o endovenosa, per fare fronte al notevole aumento del tasso metabolico, tipico di questi pazienti. Le estese cicatrici dovute alle ustioni profonde possono causare gravi problemi estetici e psicologici e limitare la mobilità articolare. Spesso, per ridurre gli effetti delle cicatrici, si ricorre alla chirurgia plastica.       -  

Ricerca       -  

Uno dei risultati più straordinari raggiunti dalla ricerca in questo campo è la possibilità di coltivare in vitro i tessuti epiteliali, anche a partire da un piccolo frammento di pelle, al fine di ricoprire le lesioni anche molto estese dei grandi ustionati. Inoltre, sono in corso studi tesi a migliorare il sostegno nutrizionale delle vittime di ustione (che, tra le altre cose, non sono più in grado di sintetizzare autonomamente la vitamina D, normalmente prodotta nella pelle) e la risposta immunitaria alle infezioni.

Prevenzione       -  

Si calcola che con l'applicazione di sistemi e misure di sicurezza adeguati, potrebbe essere prevenuto il 50% circa delle ustioni.

 Fratture, Distorsioni, Lussazioni      -  

Frattura (medicina) Rottura parziale o totale di un osso o di una cartilagine ossificata, in genere causata da un trauma. Esistono diversi criteri di classificazione delle fratture. Le fratture sono esposte quando comportano anche una lacerazione dei tessuti esterni all'osso e sono pertanto visibili dall'esterno; in caso contrario sono dette chiuse. Si parla di fratture singole o multiple a seconda del numero di punti di rottura presenti all'interno dell'osso. Una frattura è completa quando la rottura dell'osso è totale, mentre è incompleta o "a legno verde" quando l'interruzione dell'osso è solo parziale. Quest'ultimo caso è particolarmente frequente tra i bambini, che hanno ancora le ossa molto elastiche.       -  

Generalmente le fratture sono provocate da traumi a impatto piuttosto violento e le manifestazioni più comuni comprendono intenso dolore locale, indolenzimento e gonfiore, accompagnati da un certo grado di deformazione della parte. La diagnosi delle fratture viene effettuata con un esame radiografico.       -  

Nelle fratture esposte, oltre alla lesione ossea è necessario curare anche la cicatrizzazione dei tessuti molli lacerati che rischiano di infettarsi. La terapia delle fratture comporta la riduzione delle parti fratturate, durante la quale i due lembi dell'osso vengono riportati a contatto l'uno con l'altro. Se i segmenti ossei fratturati sono adiacenti, si può ottenere il loro riallineamento per trazione manuale o strumentale. Nei casi più gravi si procede, invece, a un intervento chirurgico, in cui i frammenti ossei vengono riuniti con mezzi meccanici, quali viti, chiodi, fili o placche metalliche. Una volta ottenuto il riallineamento, l'osso viene immobilizzato dall'esterno, con un gesso o una struttura rigida che ne accelera la guarigione. Durante l'immobilizzazione il tessuto osseo si rinnova, con parti che vanno a saldarsi attorno ai segmenti ossei separati, formando il cosiddetto callo osseo. Non in tutti i casi, tuttavia, il consolidamento dell'osso avviene in modo completo. Tra le cause di mancato consolidamento vi possono anche essere condizioni patologiche, quali l'osteoporosi.

Distorsione     -  

Lesione traumatica delle articolazioni, causata dall'estensione eccessiva dei legamenti o dalla loro rottura parziale. Frequenti nella caviglia, nel ginocchio e nel polso, le distorsioni sono caratterizzate da dolore, gonfiore e difficoltà di movimento della parte interessata. La distorsione del ginocchio può manifestarsi con gonfiore causato dal versamento di liquido all'interno. In tutti i casi la terapia prevede l'immobilizzazione dell'articolazione interessata, riposo ed eventuale somministrazione di farmaci analgesici.

Lussazione       -  

Spostamento delle ossa all'interno di un'articolazione. Quando la lussazione è parziale o incompleta si parla di sublussazione. Benché in linea di principio tutte le articolazioni dello scheletro umano possano subire una lussazione, sono più frequenti le forme che colpiscono la mandibola, il ginocchio, il gomito, la spalla e le dita della mano. Il trattamento di tutti i tipi di lussazione consiste nel riposizionamento dell'osso interessato, tramite una manovra di riduzione che dovrebbe essere eseguita il più presto possibile, per evitare la compromissione della funzionalità di muscoli e tendini.         -  

    

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.