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Maria annuncia Cristo Risorto
Secondo la Tradizione di Gerusalemme, nella Resurrezione l'angelo annuncia
per primo a Maria l'avvenuto miracolo. Nella Liturgia bizantina la Notte
della "Santa e Grande Domenica" la Madre di Dio riceve dall'angelo
l'annuncio del Figlio Risorto. Anche l'antica Liturgia ispanica parla di
Maria che a Pasqua, nel riconoscere secondo la fede il Corpo del Figlio
Risorto, assume la maternità spirituale dei cristiani.
Tra i testimoni privilegiati della Resurrezione c'è la Madre. Nel Corpo
glorioso del Figlio ella riconosce le stesse membra che si erano formate nel
suo grembo verginale. Infatti Cristo sulla Croce aveva parlato alla Madre:
"Donna, (Domina, Sovrana), ecco il Figlio tuo" (Gv 19, 26), indicando se
stesso vivente nei fedeli.
Maria, che aveva vissuto costantemente con il Figlio, che lo aveva cercato
disperso nel Tempio, che lo aveva ascoltato Vivente accanto al sepolcro, è
la testimone e l'annunciatrice privilegiata della Resurrezione e
dell'Incarnazione. Lei è la "Portatrice di Cristo" (Christophora), è la
prima Fonte dell'Evangelo. Ella informa prima i pastori, poi i discepoli del
Signore, gli Apostoli e gli stessi evangelisti. Dopo l'Ascensione del
Signore - secondo san Girolamo - Maria visse in compagnia degli Apostoli
come testimone tra i testimoni della Resurrezione. Poteva informare perché
fin dall'inizio aveva appreso tutto dallo Spirito e ogni realtà aveva visto
con i suoi occhi. Tutto Maria ha custodito e trasmesso a noi; dai suoi
ricordi preziosi ci viene oggi tanta ricchezza e l'annuncio del Signore.
'La Notte di Pasqua Maria partorisce senza dolore i cristiani, come senza
dolore aveva partorito Cristo a Betlemme: "Agnoscit Mater membra quae genuit".
Il testo è della Liturgia ispanica ed è attribuito a s. Ildefonso di Toledo.
La Donna gloriosa del Messia Salvatore.
La scena della Donna dell'Apocalisse (12, 1-6) nelle doglie del parto e il
rapimento del suo Neonato al Trono di Dio, non va certo riferito alla
nascita storica di Cristo a Betlemme, ma al Mistero pasquale. Anche qui,
come a Cana, come alla Croce, ci si riferisce all'Ora della Passione e
Resurrezione del Figlio di Dio: è questo il motivo conduttore da un capo
all'altro dell'Apocalisse.
La Donna che partorisce il Figlio maschio è la Chiesa Madre che, dopo il
triduo pasquale, dà alla luce il Salvatore la Domenica di Resurrezione nella
celebrazione e nelle opere del Regno. Ma appunto perché Maria è la Chiesa
prima della Chiesa e la Chiesa già perfetta, è legittimo vedere la Madre di
Dio nella Donna del grande segno.
Maria che ha concepito a Nazaret e partorito a Betlemme il Messia
escatologico, lo genera nella fede sulla Croce gloriosa (Gv 19, 25-27; Gal
4, 19). Nel capitolo 12 dell'Apocalisse, senza prescindere dalla Madre
vergine, si concentra maggiormente l'attenzione sulla Chiesa: l'Autore
mostra qui come la generazione del Verbo di Dio, nato dalla Figlia di Sion,
si prolunga nella sacramentalità della Chiesa e nella fede dei singoli
cristiani. Ogni fedele che crede, come Maria "concepisce e partorisce"
quotidianamente il Verbo del Padre.
(Sergio Gaspari, Celebrare con Maria l'anno di grazia del Signore, ed.
Monfortane, pp. 109-110).
Maria nella Risurrezione del
Signore (commento alla memoria liturgica, dal messale della
Vergine Maria))
I testi si segnalano per dottrina e bellezza. La messa
celebra la risurrezione del Signore e la immensa gioia che da essa si
diffonde: - in tutto il mondo, a cui Dio Padre « nella gloriosa risurrezione
del Figlio ha ridato la gioia » (Colletta; perciò il giorno della
risurrezione del Signore fu « il giorno radioso in cui dileguate le tenebre
della morte, una luce gioiosa » inondò « il mondo intero » (Prefazio; -
nella Chiesa nascente, che «avrebbe contemplato con trepida esultanza il
volto glorioso del suo immortale Signore (Prefazio: cfr Lc 24,41: Gv 20,20);
- nella Vergine Madre, che Dio « nella risurrezione di Cristo » colmò « di
letizia » (Prefazio. La Chiesa perciò, salutando la Vergine, la invita a
gioire: « rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto » (Antifona alla
Comunione; «Madre della luce: Gesù, sole di giustizia, vincendo le tenebre
del sepolcro, illumina tutto l'universo » (Antifona d'ingresso); « Ave,
santa Maria, che hai portato presso la croce i dolori del tuo Figlio e ora
esulti di serenissima gioia » (Alleluia. La Vergine, che per la fede concepì
il Figlio e con fede attese la sua risurrezione (cfr Prefazio, è esempio per
i discepoli che confessano il Cristo, « Figlio della Vergine, Verbo fatto
uomo », ed attendono, « per la potenza della sua risurrezione », di giungere
« al possesso della gioia eterna » (Orazione dopo la Comunione.
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