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Maria sta presso la Croce
Nella iconografia antica Maria è rappresentata vestita di blu, in piedi
accanto alla Croce in una posizione di offerta, quasi come "Agnella" che si
lascia legare per il sacrificio. Presso la Croce Maria parla agli uomini:
"Venite e contemplate!" Cristo, Icona del Padre nello Spirito; "Venite e
ascoltate!" Cristo, il Verbo e la Sapienza del Padre; "Venite e mangiate!"
Cristo, il Pane della Vita eterna.
Sant'Ambrogio dice che Maria "sta e non piange".
"Stantem illa lego, }lentem non lego" . L'encomiabile espressione che, in realtà, è giovannea (Gv
19,25-27), richiama anche Ap
5,6: "Vidi... Agnum stantem tamquam occisum". È Cristo Sacerdote eterno che
in piedi dimora presso il Padre pronto a intercedere in favore degli uomini.
Semanticamente il termine è militare (gr. stàtión, lat. statio o la frase
stationem agere) e presso i Romani significava "posto di guardia, montare la
guardia". Nel linguaggio cristiano del II sec. esso era stato adottato per
indicare i giorni nei quali il cristiano spiritualmente "stazionava, montava
la guardia", cioè celebrava le due ferie settimanali del mercoledì e del
venerdì. In questi due giorni, sebbene non in modo obbligatorio, si
praticava un semidigiuno e si assisteva a un servizio liturgico eucaristico
o semplicemente eucologico, a seconda delle tradizioni nelle singole Chiese.
Statio in genere indica l'atteggiamento di colui che è forte (superiore) sul
male, che fa la guardia al peccato per vivere in piedi, come Cristo, da
risorto e come Maria, non prostrato dal dolore, bensì pronto ad accogliere
operativamente il mandato pasquale del Signore sulla Croce.
Tale aspetto di Maria vittoriosa non va disgiunto da quello tipico della
Chiesa Madre di Gerusalemme che considera Maria Mater
dolorosa, tuttavia Maria è la Vergine della Resurrezione, come la Vergine
della Natività. Nei testi patristici la Resurrezione è legata alla Natività
poiché come nella prima nascita Cristo è nato senza infrangere la verginità
della Madre, così nella rinascita eterna Cristo è uscito dalla tomba senza
rompere i sigilli.
"Compagna" del Figlio nel mistero dell'Incarnazione, "compagna" nel mistero
della Croce, Maria è "compagna" di Cristo anche nella sua Resurrezione: con
lui è esaltata. Con le altre Donne ella ha sfidato il processo e le guardie,
è rimasta presso la Croce dimostrando speranza nascosta, attesa, tensione
verso un esito che dovrà premiare tanta fede. Intanto appena all'alba della
Resurrezione, la Madre è pronta a tributare al Figlio la lode e il culto.
(Sergio Gaspari, Celebrare con Maria l'anno di grazia del Signore, ed.
Monfortane, pp.105-106)
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