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Convito delle Nozze di Cana
L'evento delle Nozze di Cana (Gv 2, 1-12) è ricco di Mistero pasquale e di
significato escatologico nuziale. Per 1'esegesi moderna, come già per i
Padri, esiste una connessione necessaria e immediata tra il segno di Cana e
il segno supremo di tutta la storia della salvezza dei due Testamenti, la
Resurrezione del Signore. Il vino nuovo è manifestazione pasquale e nuziale:
significa e anticipa il Sangue della Croce e il Sangue dell'Eucaristia.
Ancora si menziona il terzo o ottavo giorno che indica, più che un fatto
cronologico, una realtà che avviene una sola volta e che perpetua nel tempo
il suo valore illimitato. Il Terzo giorno indica il giorno della
Resurrezione, il giorno delle Nozze escatologiche, l'Ora della
manifestazione piena della Gloria del Figlio coeterno di Dio (cfr 1 Cor 15,
3-4).
L'espressione biblica "terzo giorno" non indica tanto "dopodomani" nel senso
di annotazione cronologica. Il "Terzo giorno" è quello della fine dei tempi,
quando Dio interverrà a dare la vita a Cristo e ai suoi servi fedeli (cfr
Lc 18,31-33; 24,7.20-21.44-46). Tale evento perciò non potrà più riprodursi.
Nel Terzo giorno l'Altissimo opera un rovesciamento radicale delle sorti di
chi soffre angustia e oppressione. Egli libera e salva i suoi fedeli. Non li
abbandona alla prova se non per un breve periodo di tempo, cioè non più di
tre giorni umani. Quindi l'espressione "terzo giorno" al tempo stesso, può
avere una portata cronologica e teologica. Il Terzo giorno è il giorno della
Resurrezione del Signore,
culmine delle resurrezioni d'Israele e dei suoi Padri. Dalle salvezze
parziali si passa a quella totale. In quel giorno si ha la redenzione eterna
(cfr Is 35,10).
Al centro della narrazione - almeno in apertura - c'è Maria. Il Signore con
i suoi discepoli appare in una luce più sfumata. Da lei l'attenzione si
proietterà poi sul Figlio e sulla collaborazione tra Madre e Figlio.
Dopo il Battesimo nel Giordano, la vita pubblica di Gesù si apre con il
segno di Cana. Proprio allora il Signore Sposo inizia con la Madre Sposa i
suoi approcci nuziali con la nuova Comunità dei discepoli. A Cana Maria è
anche Sposa: i Padri lo avevano già evidenziato; i due Sposi sono Gesù e
Maria in una tipologia escatologica centrale. La Sposa, la Regina Madre (Gébîrcib)
è sempre tesa a collaborare con il Re per il bene del popolo. Tra il Signore
Sposo e la Regina Madre non esiste nulla di contrario, nessun contrasto, ma
docile obbedienza, comprensione piena, amore nuziale.
Il segno avviene su richiesta della Regina madre, la quale parla ai servi:
"Fate quanto egli vi parlerà" (Gv 2, 5), anticipo profetico del mandato
pasquale del Signore: "Fate questo come memoriale di me" (Lc 22, 19). Maria
presiede così alle Nozze escatologiche di Cristo Sposo con la Comunità dei
fedeli, anticipa l'Ora pasquale del Figlio e il miracolo viene compiuto per
il suo intervento.
In Maria è pure rivelato il dono della Economia sacramentale: il
"dispensare" i Misteri del Figlio. Ella ha il dono dell'amministrazione, il
senso dell'attenzione, l'efficacia della programmazione attenta. Da allora
per tutto il tempo della Chiesa, la Madre è con Cristo nella celebrazione
del Memoriale eucaristico del Figlio. Ella vi partecipa quale Sovrana,
Regina Madre, Sposa Semprevergine, ma anche come Serva, come "Agnella"
divina che si dona con il Figlio affinché i servi del Signore abbiano
costantemente l'abbondanza del Cibo divino. ( Sergio Gaspari,Celebrare con
Maria l'anno di grazia del Signore, ed. Monfortane, pp.102-103)
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