La festa del Corpus Domini

Il Corpus Domini
La domenica successiva alla Solennità della SS. Trinità si celebra la festa del Corpo e del Sangue del Signore. Prima della riforma liturgica era nota come festa del Corpus Domini (distinta dalla festa del Sanguis Christi celebrata in luglio) La festa del Corpus Domini trova le sue origini nella ambiente fervoroso della Gallia belgica - che San Francesco chiamava amica Corporis Domini - e in particolare grazie alle rivelazioni della B. Giuliana di Retìne. Nel 1208 la beata Giuliana, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, vide durante un'estasi il disco lunare risplendente di luce candida, deformato però da un lato da una linea rimasta in ombra, da Dio intese che quella visione significava la Chiesa del suo tempo che ancora mancava di una solennità in onore del SS. Sacramento. Il direttore spirituale della beata, il Canonico di Liegi Giovanni di Lausanne, ottenuto il giudizio favorevole di parecchi teologi in merito alla suddetta visione, presentò al vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini. La richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo l'ottava della Trinità. Più tardi, nel 1262 salì al soglio pontificio, col nome di Urbano IV, l'antico arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana, Giacomo Pantaleone, il quale - sembra anche grazie al miracolo di Bolsena (1264) - con una Bolla datata 11 agosto 1264 estese la festa a tutta la Chiesa. In seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa. Questo diede luogo anche ad alcuni abusi che obbligarono i vescovi nei secoli XV e XVI a disciplinare l'uso delle processioni.
Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guarda all'Istituzione dell'Eucaristia, scrutando il mistero di Cristo che ci amò sino alla fine donando se stesso in cibo e sigillando il nuovo Patto nel suo Sangue, nel giorno del Corpus Domini l'attenzione si sposta sull'intima relazione esistente fra Eucaristia e Chiesa, fra il Corpo del Signore e il suo Corpo Mistico. Le processioni e le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento. In esso la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, Presente nell'Eucaristia in Corpo Sangue anima e Divinità.

http://www.culturacattolica.it/contenuto/chiesa/bussate/cuoreinquieto/doc_corpus/01.asp

http://www.cadnet.marche.it/cupramontana/infiorata.html

http://parrocchie.diocesi.torino.it/parr065/foglietti_anno_b2003/corpus_domini_B_2003.htm

 

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RIT Il tuo popolo in cammino  

 

        SOL          MI        LA LA7

cerca in Te la guida  

 

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sulla strada verso il Regno  

 

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sei sostegno col tuo corpo:  

 

FA#-    SI-                   MI- SOL-      RE LA RE

resta sempre con noi,  o    Signo - re!

               

 

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1. E’ il tuo pane, Gesù, che ci dà forza  

 

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e rende più sicuro il nostro passo.  

 

                                     LA7            SIb

Se il vigore nel cammino si svilisce,  

 

          SOL-              SOL7          LA LA7

la tua mano dona lieta la speranza. RIT

   

2. E’ il tuo vino, Gesù, che ci disseta

e sveglia in noi l’ardore di seguirti.

Se la gioia cede il passo alla stanchezza,

la tua voce fa rinascere freschezza. RIT

 

3. E’ il tuo corpo, Gesù, che ci fa Chiesa

fratelli sulle strade della vita.

Se il rancore toglie luce all’amicizia,

dal tuo cuore nasce giovane il perdono. RIT

 

4. E’ il tuo sangue, Gesù, il segno eterno

dell'unico linguaggio dell’amore.

Se il donarsi come Te richiede fede,

nel tuo spirito sfidiamo l’incertezza. RIT

 

5. E’ il tuo dono, Gesù, la vera fonte

Del gesto coraggioso di chi annuncia.

Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo,

il tuo fuoco le rivela la missione. RIT

 

 

 

SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO «B»

   

ANTIFONA D’INIZIO

Il Signore ha nutrito il suo popolo

con fior di frumento,

lo ha saziato di miele della roccia. (Sal 80,17)

 

COLLETTA

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia

ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,

fa’ che adoriamo con viva fede

il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,

per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.

Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Oppure:

Signore, Dio vivente,

guarda il tuo popolo radunato intorno a questo altare,

per offrirti il sacrificio della nuova alleanza;

purifica i nostri cuori,

perché alla cena dell’Agnello

possiamo pregustare la Pasqua eterna

della Gerusalemme del cielo.

Per il nostro Signore Gesù Cristo,

tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

PRIMA LETTURA

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.

 

Dal libro dell’Esodo (Es 24,3-8)

In quei giorni, 3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!». 4Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. 5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.

6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. 7Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!».

8Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

Parola di Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)

Rit. Tu ci disseti, Signore, al calice della gioia.

Che cosa renderò al Signore

per quanto mi ha dato?

Alzerò il calice della salvezza

e invocherò il nome del Signore.

 

Preziosa agli occhi del Signore

è la morte dei suoi fedeli.

Io sono tuo servo, figlio della tua ancella;

hai spezzato le mie catene.

 

A te offrirò sacrifici di lode

e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore

davanti a tutto il suo popolo.

                       

SECONDA LETTURA

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.

 

Dalla lettera agli Ebrei (Eb 9,11-15)

Fratelli, 11Cristo, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, 12entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue, dopo averci ottenuto una redenzione eterna.

13Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, 14quanto più il sangue di Cristo, il quale con uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente?

15Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte in redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa.

Parola di Dio.

 

SEQUENZA

La sequenza è facoltativa e si può dire anche nella forma breve, a cominciare dalla strofa: Ecco il pane degli angeli.

 


[Sion, loda il Salvatore,

la tua guida, il tuo pastore

con inni e cantici.

 

Impegna tutto il tuo fervore:

egli supera ogni lode,

non vi è canto che sia degno.

 

Pane vivo, che dà vita:

questo è tema del tuo canto,

oggetto della lode.

 

Veramente fu donato

agli apostoli riuniti

in fraterna e sacra cena.

 

Lode piena e risonante,

gioia nobile e serena

sgorghi oggi dallo spirito.

 

Questa è la festa solenne

nella quale celebriamo

la prima sacra cena.

 

È il banchetto del nuovo Re,

nuova Pasqua, nuova legge;

e l’antico è giunto a termine.

 

Cede al nuovo il rito antico,

la realtà disperde l’ombra:

luce, non più tenebra.

 

Cristo lascia in sua memoria

ciò che ha fatto nella cena:

noi lo rinnoviamo.

 

Obbedienti al suo comando,

consacriamo il pane e il vino,

ostia di salvezza.

 

È certezza a noi cristiani:

si trasforma il pane in carne,

si fa sangue il vino.

 

Tu non vedi, non comprendi,

ma la fede ti conferma,

oltre la natura.

 

È un segno ciò che appare:

nasconde nel mistero

realtà sublimi.

 

Mangi carne, bevi sangue;

ma rimane Cristo intero

in ciascuna specie.

 

Chi ne mangia non lo spezza,

né separa, né divide:

intatto lo riceve.

 

Siano uno, siano mille,

ugualmente lo ricevono:

mai è consumato.

 

Vanno i buoni, vanno gli empi;

ma diversa ne è la sorte:

vita o morte provoca.

 

Vita ai buoni, morte agli empi:

nella stessa comunione

ben diverso è l’esito!

 

Quando spezzi il sacramento

non temere, ma ricorda:

Cristo è tanto in ogni parte,

quanto nell’intero.

 

È diviso solo il segno

non si tocca la sostanza;

nulla è diminuito

della sua persona].

 

Ecco il pane degli angeli,

pane dei pellegrini,

vero pane dei figli:

non dev’essere gettato.

 

Con i simboli è annunziato,

in Isacco dato a morte,

nell’agnello della Pasqua,

nella manna data ai padri.

 

Buon pastore, vero pane,

o Gesù, pietà di noi:

nutrici e difendici,

portaci ai beni eterni

nella terra dei viventi.

 

Tu che tutto sai e puoi,

che ci nutri sulla terra,

conduci i tuoi fratelli

alla tavola del cielo

nella gioia dei tuoi santi.


 

CANTO AL VANGELO (Gv 6,51)

Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore;

chi mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

 

VANGELO

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.

 

Dal vangelo secondo Marco (Mc 14,12-16.22-26)

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo 14e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi».

16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per molti. 25In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio». 26E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore.

 

ORAZIONE SULLE OFFERTE

Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre,

i doni dell’unità e della pace,

misticamente significati

nelle offerte che ti presentiamo.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

PREFAZIO DELLA SS. EUCARISTIA

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori.

Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

 

I

L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo

 

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo a te,

Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso,

per Cristo nostro Signore.

Sacerdote vero ed eterno,

egli istituì il rito del sacrificio perenne;

a te per primo si offrì vittima di salvezza,

e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.

Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,

il suo sangue per noi versato

è la bevanda che ci redime da ogni colpa.

Per questo mistero del tuo amore,

uniti agli angeli e ai santi,

cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

 

Santo, Santo, Santo...

 

II

L’Eucaristia vincolo di unità e di perfezione

 

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie

e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,

Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.

Nell’ultima cena con i suoi Apostoli,

egli volle perpetuare nei secoli

il memoriale della sua passione

e si offrì a te, Agnello senza macchia,

lode perfetta e sacrificio a te gradito.

In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli,

perché una sola fede illumini

e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra.

E noi ci accostiamo a questo sacro convito,

perché l’effusione del tuo Spirito

ci trasformi a immagine della tua gloria.

Per questo mistero di salvezza il cielo e la terra

si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode,

e noi con tutti gli angeli del cielo

proclamiamo senza fine la tua gloria:

 

Santo, Santo, Santo...

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE

«Prendete, questo è il mio corpo.

Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza»,

dice il Signore. Alleluia. (Mc 14,22.24)

 

DOPO LA COMUNIONE

Donaci, Signore,

di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,

che ci hai fatto pregustare

in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.

Per Cristo nostro Signore. Amen.