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L'HO LETTO E VE LO RACCONTO : DIFESA DEI SOLDATI NAPOLETANI DI CARLO CORSI .

                                                DI  MARIA LOMBARDO .

 

L'avvincente ristampa del volumetto  del Cav. Carlo Corsi ,conforme alla seconda edizione stampata a Napoli nel 1903 ,oggi rielaborata con i tipi della Casa editrice Ripostes confuta l'opera del generale Pianell sotto la carica di Ministro della Guerra .L'autore ( 1825-1905) si batte con estremo valore al Volturno e poi a Gaeta partecipando all'ultima difesa del Regno .Caduta Gaeta si rifiutò di aderire all'esercito della Nuova Italia accettando l'esilio chi vuol capire capisca .Tornato in Patria iniziò a scrivere e fondò perfino un quotidiano :” Il Contemporaneo  di Napoli “ e collaborò con numerosi altri giornali e curò infine numerosissime pubblicazioni . La Difesa raccontata in 103 pagine pone al gentile lettore la facoltà di capire e di puntualizzare ,quanto sia gli avvenimenti che le maggiori cariche vennero palesemente indirizzate sulla strada del tradimento ponendo alla ribalta tutte le angherie morali e strategiche che l'imponente esercito Duosiciliano dovette patire in quegli anni maledetti . Non scrivo per livore di parte (...)tanto per far parlare il Corsi ,Scrivo per tenere alto il nome napoletano ,oggi tanto oltraggiato ed avvilito (…) parole che non necessitano un commento ,scrivo finalmente ,per coloro i quali ,in un momento di oblio tradirono il proprio Re , disertarono la propria bandiera (…) .Le lettere del Generale Giuseppe Salvatore Pianell vennero pubblicate dalla mano della stessa moglie che affida al Giornale il Corriere del Mattino il Diario che racconta le difficoltà dell'esercito Regio sotto il Pianell che con sotterfugi e tradimenti  spinse i nostri a perdere la guerra . “ I borbonici ,furono implacabili contro Pianell, contro Liborio Romano e contro Nunziante ,attribuendo al tradimento di costoro la catastrofe del 1860 ….” Il testo racconta per intero le pagine del diario di Pianell ,dalle numerose cariche che egli ordinò alla sua nomina a Ministro della Guerra al tradimento paralizzante verso la Dinastia ….in molte occasioni il Pianell come fece a Cosenza usò una condotta favorevole contro i rivoluzionari destando i sospetti dei suoi ufficiali .Una lunga carrellata di tradimenti vengono narrati , tradimenti disgustosi e difficili da comprendere come il comportamento retrocessivo che ordinò di  apportare a Messina tanto quanto nelle Calabrie ,inutili marce che snervarono e fiaccarono l'esercito fino a farlo bivaccare in posti esposti al nemico .Tuttavia tanto per rendere chiaro quanto detto il Pianell si narra nel testo fece dubitare della fede dei soldati ,traditi a Reggio ed a Villa San.Giovanni si incamminarono verso Monteleone ma ahimè! In quel luogo trovarono nuovi carnefici .Fu appunto il Pianell che paralizzò l'esercito lo  umiliò ed infine lo demoralizzò ordinando sciocche ritirate dove la vittoria poteva essere schiacciante .Il tutto mentre il Piemonte con l'aiuto della Francia spingeva Garibaldi a proseguire fornendolo di uomini e denari mentre Pianell arrestava l'esercito intimando l'arresa.A conti fatti il culmine della narrazione si conclude con la descrizione della vera realtà i soldati napoletani seppero vincere e morire egli circondato da tradimenti ,lacero ,affamato,inerme ,affaticato, scalzo e sanguinante raccattando la carità giunge al Volturno dove giura di morire per il suo Re .Lo stesso Caribarto (Garibaldi )rimane sgomento di tanto coraggio e tenacia ma fin ora i libri lo tacciono ,ma vinto il Nizzardo il sopraggiungere del Sardo fu cosa peggiore ,mancarono all'appello in quel 13 febbraio 1860 ,1595 morti e 1400 feriti catapultati in quegli asili di dolore .Con l'accorato augurio che sia gradita lettura al fine di onorare quanto  detto per glorificare questi valorosi ,concludo con una frase tratta dal volume :”La Storia? ...si ,invocatela ….Scrivete,apologisti del Pianell ,grossi volumi ,familiari lettere ed intime conversazioni ,pubblicate appassionati articoli di giornale ,voi non perverrete giammai ,ad attenuare o a modificare il severo giudizio delle Storia !”.

 

 

 

 

 

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