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Sotto i Borbone “Mutuo insegnamento “.
DI MARIA LOMBARDO .
“ (….) non furono i Sovrani Borbonici a
rendere grande la Napoli del '700 ,bensi' ,
al cospetto di questi fu Napoli a dare ad essi
la possibilità
di giocare un ruolo centrale superiore alle
loro capacità e di conseguire atti superiori
ai loro meriti .
Imperativo dell'età Borbonica fu senza dubbio istruire il popolo fondata semplicemente su cultura e disciplina , non vi era ambito in cui lo Stato non intuisse che anche la vulgata andava alfabetizzata . Nel 1815 ,Ferdinando di Borbone , ripristina l'istruzione che rimase invariata fino alla caduta del Reame. A soli due anni dal ripristino della Corona Borbonica nel 1817 lo stesso Re Ferdinando con l'aiuto di un fiorente Ministero istituisce il “mutuo insegnamento “ applicato nel Reame per le scuole primarie per i poveri ,situazione presente nel Regno già dai Regnanti precedenti . Sul “ mutuo insegnamento” ci informano gli storici del periodo “ il maestro insegna ad un gruppo di giovani che a sua volta portano il sapere agli altri gruppi “ . Risultati confortantissimi furono documentati fino al 1820 quando lo Stato attua un censimento dettagliato dei giovani scolari vi erano in tutto lo Stato Duosiciliano circa 2.642 scuole , con il numero di circa 54. 226 alunni , di numero inferiore le scuole femminili con 21.386 allieve. La Real Casa di Borbone favorì la diffusione verso l'istruzione femminile e lamentò spesso l'avversione verso quest'ultima. Una nota del 1858 documenta questo :” il pregiudizio di vietare alle fanciulle a leggere ed a scrivere e a far di conto , non fu accolto dallo Stato “ . Alle giovani donne duosiciliane era consentita la scuola primaria per incanalare i rudimenti , un corso di grammatica e due anni di latino per poi giungere ad una sorta di diploma . In poche parole e senza lasciare niente al caso l'istruzione durante la dominazione Borbonica fu obbligatoria per tutte le classi sociali . Le donne Duosiciliane che venivano viste dallo Stato come contadine obbedienti , madri e mogli saggie e come suore esemplari venivano istruite dalle “ madame” assoldate dal modello in voga quello Lancasteriano , che aveva l'unico scopo di forgiare la donna del Sud . Unica nota dolente in un contesto davvero fuori dagli schemi per quel periodo fu l'ubicazione dei plessi scolastici che apparivano fatiscenti e senza suppellettili ma che garantivano alla Corona un popolo istruito e alfabetizzato . Le scuole Borboniche erano a conti fatti fautrici di regole esemplari che ne fecero il primo Stato preunitario a godere anche di un esercito capace di apporre la propria firma . L'esercito Duosiciliano doveva assolutamente essere in grado di leggere e scrivere tanto per restare in tema.
Non esistevano libri di testo i cronisti del tempo ci informano così :” il libro di testo era rappresentato dal maestro stesso che conosceva perfettamente i rudimenti “ .Periodo d'arresto si ebbe nel breve arco liberale quando a causa dei moti che vanno dal 1820 al 1848 l'istruzione tornò monopolio della Chiesa abbandonando l'istruzione del popolino . Le menti illuminate del napoletano osservando l'andamento dell'humus culturale apprestarono ad un dibattito cultural scentifico che a Napoli non si spense mai . Nacquero in tutto il Reame Reali Università ,Reali Licei ,Collegi ,Seminari e numerosissime scuole secondarie vanto dello Stato . In tutto il Reame vi erano ben tre Università Napoli ,Palermo e Catania mentre a Messina vi era la Reale Accademia Carolina e Peloritana di Scienza . Una delle realtà più brillanti per “i domini al di là del faro” tanto è vero che cum sicut delectus il 29 giugno 1838 ottiene rango di Universitas. Le Università Napoletane erano giudate da un Rettore e possedevano sei facoltà enumerate in : Belle Lettere , Medicina ,Matematica ,Filosofia ,Teologia e Fisica . Non mancarono per dare un quadro complesso della situazione la fondazione di Reali Licei anche nei domini “al di qua del faro “ che nascono così a Catanzaro , Bari ,L'Aquila e Napoli . Producendo alla Stato un vanto senza eguali . Il Sud coglie i suoi primati nell'istruzione in cultura scentifica sono anni molto particolari in cui si avviano gli scavi Pompeiani e A. Genovese fonda la prima cattedra in Europa di Economia Politica ,portando lustro alla Real Casa sempre attenta allo sviluppo dello Stato ed occupandosi con paterne cure e istituendo Scuole le cui sorti vennero narrate da storici e cronisti per disciplina e rigore .