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La Reginella Santa: Maria Cristina di Savoia in Borbone.
“ O Dio che hai posto nei tuoi santi
una grande luce e un provvido
sostegno per il tuo popolo in
cammino. Ascolta con bontà la
nostra preghiera, e glorifica la sua
serva la ven .Maria Cristina di
Savoia, nella cui vita di sposa e di
Regina ci hai dato un modello di
fulgida carità sapiente e coraggiosa.
E concedi a noi …..per sua
intercessione la grazia che da Te
con fiducia invochiamo.
Per Cristo nostro Signore Amen”
Regina del Regno Due Sicilie, Maria Cristina di Savoia sposò giovanissima ed in prime nozze Ferdinando II Sovrano del Reame Duosiciliano. Figura carismatica, fervente donna di chiesa e donna di molteplici virtù, ma poco conosciuta alla storia fin quando nel 2000 il silenzio storico venne squarciato da un testo di singolare importanza La Reginella Santa di Luciano Rugolo, nelle cui pagine viene ribadito il concetto che la figura della Regina venne oscurata per ragion di Stato. Nata a Cagliari il 14 novembre1812, quando con la famiglia si trovava in esilio “ figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d'Austria” ribadisce il Rugolo nelle prime pagine del testo citato in calce. Consacrata alla Madonna già in fasce dalla madre, la giovane principessa crebbe timorata di Dio e convinta più che mai ad abbracciare la vita del chiostro, tanto è vero che appena capace di intendere e volere rinnovellò quella consacrazione alla Vergine. Nel 1815 quando lo scacchiere italico fu ripristinato dal Cancelliere di Metternich, la principessa accompagnata dalle sorelle e dalla madre fece ritorno a Torino dove già da un' anno dimorava il Re. Richiesta in sposa per scopi politici rifiutò spesso attratta dalla vita clericale. Tuttavia una malattia le portò via la madre e Maria Cristina prese decisione di farsi monaca, persuasa e dissuasa giunse nel 1832 la richiesta di matrimonio da parte del giovane Re delle Due Sicilie: Ferdinando II Sovrano illuminato ed al soglio da ben tre anni. La giovane Savoia combattuta tra la scelta del cuore e la scelta di corte, dovette accettare il matrimonio attribuendogli a conti fatti volere divino. Nel 1832 i due si sposano a Genova nella chiesa che la santa Sovrana scelse a Genova a Santa Maria dell'Acqua il 26 di novembre Harold Acton il giorno delle nozze reali scrisse:” quando fu l'ora di vestirsi scoppiò in lacrime (…) non poteva scacciare la paura del matrimonio alla quale non era portata”. Il 30 di Novembre la coppia reale salpa da Genova e raggiunge Napoli, l'Augusta consorte si amalgama bene a corte malgrado inutili voci di corridoio che giungevano dal Piemonte da parte di Cavour e Settembrini. Pudica e riservata si legò molto alla cognata Maria Antonietta la stessa scrivendo alla cognata dopo le nozze della donna dice in una lettera:” fu per me grande afflizione dovermi separare da mia cognata”. Si iniziarono a montare leggende sul matrimonio si diceva che l'unione era infelice ma parole scritte di pugno dalla Regina alla sorella Beatrice raccontano una realtà diversa:” i due si completavano a vicenda”.A soli 22 anni la Regina aveva attuato alla corte Napoletana regole di comportamento religioso e coinvolse persino Ferdinando, la lettura quotidiana della Bibbia, la messa per tutti nei giorni festivi, la carità verso i bisognosi concesse il regale aiuto a circa 240 giovani donne da marito bisognose di dote. Incentivò la lavorazione del corallo e della seta a San Leucio, impegnò spesso i suoi fondi personali per incrementare l'economia del Reame :” teneva un inviato a Parigi il quale aveva il compito di inviare a Napoli le fatture dei nuovi drappi per far lavorare la seteria :” vi erano 300 donne che retribuivano competente salario”.Sebbene, se da un verso la Regina era attenta a tutte queste caratteristiche nei primi anni di matrimonio la sua serenità risultò velata da un alone di tristezza la maternità ritardava, e la coppia reale attendeva di dare un'erede al trono delle Due Sicilie. Nel 1835 arrivò dopo anni d'attesa l'augusta gravidanza ed a 23 anni la Regina il 16 gennaio partorì Francesco ed il 29 gennaio spirò per complicazioni di parto. La Regina prendendo il figlio in braccio e apprestandosi a spirare così pronunciò:” Tu ne risponderai a Dio ed al popolo, quando sarà grande gli dirai che sono morta per lui” rivolgendosi al marito. Spirò così in odore di santità e definita la Reginella Santa, tuttavia fu Pio XI nel 1937 che aprì la sua causa di beatificazione e tutt'ora non si è chiusa.
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Maria Lombardo
Consigliere Commissione Cultura Comitati Due Sicilie
Centro Studi e Ricerche Comitati Due Sicilie.