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LA GRANDE REGINA DELLE DUE SICILIE : MARIA SOFIA DI BORBONE.

 

                                                   DI MARIA LOMBARDO

 

 

 

“ l'aquiletta bavara così la definì  D'Annunzio , lei ultima grande Regina di Casa Borbone ereditò come augusta consorte di sua Maestà Francesco II Delle Due Sicilie , un paese con solide basi economiche che durava da 730 anni . Dotata di una grazia senza eguali e accomunata da vincoli di fratellanza con l'Imperatrice Sissi d'Austria , la giovane Regina giunse nel Reame delle Due Sicilie poco più che diciottenne dopo essere stata scelta dal giovane Borbone secondo le usanze del periodo:su miniatura , il Principe ereditario , scelse la giovane colpito dalla sua grazia ma con lo scopo di porre rinforzo alla Corona Napoletana contraendo nozze con una potente famiglia. Da Possenhoffen nelle montagne di Bavaria , Maria Sofia , scortata giunge al porto di Napoli la Capitale metropolita del suo nuovo Regno dove a primo acchito si trova ad avere a che fare con nuove usanze , nuovo linguaggio tipicamente dialettale secondo le buone norme del napoletano . Tuttavia la Regina si abituò , subito , alla sua nuova vita ed al nuovo paesaggio prevalentemente marino ma non sapeva ancora che il suo  cagionevole amato consorte nel 1859 , avrebbe ereditato un paese che aveva i giorni contati . Sofia ama la colorita vita di corte è molto attenta nel porre rimedio ai lamenti del popolo istituendo paterne cure , questo fino a quel maledetto 1860 , il Napoletano senza casus belli viene invaso e raso al suolo dall'orda barbarica Piemontese che assoldò la popolarità dell'eroe Immondo per far fuggire e distruggere la Corte Illuminata . Il popolo del Sud cerca di resistere per salvare la Corona numerose furono le roccaforti che resistettero come leoni (simbolo del potere Borbonico ) , tra cui spiccò Messina  , Gaeta , Civitella del Tronto , ma fu proprio a Gaeta che la Reale Famiglia si mescolò alle forze armate degli irriducibili soldati del giovane Borbone . Celebre a conti fatti fu la frase di sua  Maestà : “Piuttosto che stare qui , amerei morire negli Abbruzzi in mezzo a quei bravi combattenti “parole che non necessitano ulteriore commento .Gaeta è rasa al suolo ,ma si vede spesso la Regina prendersi cura e incitare i suoi soldati ,  nel 1861 la famiglia reale è costretta a lasciare il trono ed a rifugiarsi nello Stato della Chiesa da buoni cattolici . Non furono affatto giorni felici né esilio dorato per la Regina Napoletana in Vaticano , divenne in un colpo solo oggetto di pesanti oltraggi si giunse persino a dipingerla in un falso nudo . Lei moglie e donna cattolicissima , la quale trascorreva ore ed ore raccolta in preghiera , donna che a causa di qualche problema di salute del consorte regale non consumò per anni il matrimonio ( situazioni che servivano alla Nuova Italia a gettare fango sulla vita della donna ) . L'esilio ed il desiderio di riacquistare l'amata terra perduta , fece vacillare la giovane Regina a tal punto che perse la testa per un giovane ,  durante l'esilio dal quale ebbe una figlia che le fu strappata ( tesi da confutare ) , mentre i dati storici confermano che la Regina ebbe una figlia dal Re che ebbe breve vita , solo tre mesi e tenuta a battesimo dalla zia Imperatrice d'Austria . Numerosissimi gli sforzi della Corona e della Regina stessa di riconquistare il suo trono , a tal punto che dopo molti anni si ritira in esilio a Parigi dove alleva cavalli e dove anche dopo la morte del Re , si occupa di tramare contro i nuovi spergiuri “ padroni “ . Su questa situazione e su la  tesi che dietro il regicidio di Umberto I si celi la sua figura  , si intreccia una fitta storia di spionaggio italiano a carico dell'ormai stanca e anziana ex Regina delle Due Sicilie . Non vi sono certezze scritte di quanto detto ma tutti gli indizi conducono all' eroica dama , il Governo Italiano a conti fatti temeva i suoi convegni segreti nella sua tenuta parigina facendola sorvegliare da agenti segreti con l'unico scopo di sventare ogni sua opera. E' senza dubbio durante uno di questi convegni segreti che la donna assolda Bresci , per attentare alla vita del Re  Saboia ( Savoia) .  La Regina di Napoli  Maria Sofia di Borbone avrebbe affidato premi in denaro a chiunque avrebbe cercato di aiutarla a riconquistare il suo Paese . La scelta regale caddè su Gaetano Bresci già emigrato in America a Paterson e fatto rientrare in Patria ,si recò a Monza il 29 luglio 1900 dove compì l'atto . Il Bresci venne così fermato ed arrestato ,fu rinchiuso in molteplici bagni penali tra cui San Vittore , ed infine S. Stefano dove il giovane si suicidò nel 1901 , così citano i verbali del tempo . Sulla faccenda del suicidio le tesi storiche sono discordanti anche in questo caso si presume che la storia si sia conclusa  “all'Italiana “. Secondo l'opera sul periodo di Pino Pepe “  Ventotene e Santo Stefano “ il giovane “ colpevole” trascorreva le giornate curando il fisico con lo sport nessun avvisaglia di suicidio , narra ancora il Pepe nella stessa opera che il Bresci disse giorni prima ad un secondino :”state tranquillo non voglio suicidarmi “ .Prima di quella data si vide aggirarsi per il penitenziario un losco figuro ingaggiato dagli ambienti italiani ed inviato da Giolitti per concludere la faccenda Bresci e Maria Sofia . La nostra Regina spogliata ed esiliata della sua Terra del sole si spense a Parigi nel 1925 all'età di 84 anni .

 

 

 

 

 

 

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