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IL REGNO DELLE DUE SICILIE
BRIGANTAGGIO CAUSE , FENOMENO ,CONSEGUENZE
“Noi giuriamo davanti a Dio e davanti al mondo intero di essere fedeli al nostro augustissimo e religiosissimo sovrano Ferdinando II ,e cerchiamo di onorare con tutto il nostro animo e tutte le nostre forze il suo ritorno nel Regno e obbedire a tutti i suoi ordini e comandi ,che vorrà donarci sia dai suoi delegati residenti a Roma.Noi giuriamo di conservare il segreto ,affinchè la giusta causa voluta da Dio che è il regolatore dei Sovrani trionfi con il ritorno di Ferdinando II ,difensore della religione e figlio affezionatissimo del nostro Santo Padre Pio IX,che lo custodisce nella sue braccia per non lasciarlo cader nelle mani degli irriducibili dei pretesti liberali .I quali hanno per principio la distruzione della Religione ,(....).Noi promettiamo che con l'aiuto di Dio di ricondurlo sul trono dei suoi successori , ed abbattere lucifero infernale Vittorio Emanuele ed i suoi complici .
Noi promettiamo e giuriamo “.
Il fenomeno del Brigantaggio fu la conseguenza principale alla nascita del nuovo Stato Unitario , condizioni precarie ed incerte che i Savoiardi portarono nelle nostre terre ,istigarono i Napoletani ( si intendono tutte le etnie del Reame) ad alzare l'albero della libertà . Alla luce dei documenti da me rinvenuti e studiati, al fine di portare luce, su questa triste pagina della storia “Risorgimentale”anche attraverso le parole del Gramsci che così scrive:“ ho potuto scoprire che lo Stato Italiano fu una dittatura feroce , che ha messo a ferro e fuoco l'Italia Meridionale e le isole , squartando , fucilando ,seppellendo vivi i contadini poveri ,che senza sacrifici tentarono di combattere con il nome di briganti “.
Il Brigantaggio è senza dubbio la forma più terribile d'insurrezione politica e sociale sorta nel Mezzogiorno dopo l'Unità d'Italia .Gli autori della Resistenza furono definiti Briganti in senso dispregiativo ,dai sabaudi .
I nuovi Sovrani ,prima ancora che il fenomeno divenisse più radicato e con l'intento di operare indisturbati nell'atto di pulizia etnica che inaugurarono a cavallo tra il 1860 al 1861 , rinchiusero e torturarono migliaia di ex borbonici. A memoria di questo oggi rimane una lapide a Fenestrelle simbolo di questo lager di Piemonte ,così si ricorda:”Tra il 1860 ed 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell'Esercito Borbonico che si erano rifiutati di rinnegare il Re ,e l'antica Patria pochi tornarono a casa i più morirono di stenti i pochi che sanno s'inchinano “.Questo senza dubbio rinchiude in sé la ferocia barbarica dei “Fratelli d'Italia” che si accingevano ad ultimare il sacco del Mezzogiorno .Attraverso dati alla mano e documenti inoppugnabili ,ho potuto inquadrare bene la vita del lager di Fenestrelle, dico di un Governo che strappò dal seno della famiglia ufficiali ,rei di amare il proprio Re , che torturò con la fame e l'inerzia italiani come loro.
Accanto agli ufficiali irriducibili borbonici giungevano a Genova piroscafi carichi di Duosiciliani sacerdoti , bambini ,gente per bene uomini di cultura donne e anziani .Di questi deportati a Fenestrelle nessuno si salvò ,nessuna degna sepoltura per dei “dissidenti sovversivi “citò il nuovo Re D'Italia . Lo stesso Re che ordinò di far scomparire i cadaveri buttandoli in vasche di calce viva, ancora oggi visibili , la prigionia che prevedeva di rieducare questa povera gente come “villeggiatura per meditare sul regolamento militare” prevedeva norme da brivido coperti solo di cenci vivevano ammassati in posti angusti e senza finestre ,morirono di freddo, costretti a deambulare laddove possibile con 16 chili di ferro ai piedi legati a dei ceppi ,morirono di inerzia .La situazione spinse le nostre genti per salvare l'amata bandiera gigliata a divenire “primma brigante e poi migrante”.
Nel 1860 si fece l'Italia ma si fece malissimo ,tutte le forme d'influenza sulla pubblica opinione furono messe in opera , per impedire che i Borboni si colorissero di toni positivi. Si tentò di ridicolizzare con il nome di “ Franceschiello “ ,Francesco si giunse alla volgarità delle pose porno grafiche di Maria Sofia opera Savoiarda ,nasce in questi anni l'idea dei “cattivi “ Borboni e dei “buoni “ Savoia che riempirono i libri,mistificando vergognosamente il Sud.
Una situazione incredibilmente difficile , si prospettò dopo il passaggio di Caribarto in tutte le aree del Reame , l'annessione dell'ex Regno delle Due Sicilie tanto per citarne una era vista dai Duosiciliani minaccia per la fede cristiana e per le antiche tradizioni portate a noi dalla Spagna cosa che si verificò . Di fronte a questo lucido disegno di scristianizzare le Due Sicilie ,il Papa racconta i misfatti attraverso le encicliche , della Rivoluzione Italiana , atti purtroppo ignorati dagli storici del ventesimo secolo .
In questa situazione così deleteria il popolo del Sud insorse contro gli usurpatori Nordisti guidati dai Savoia. Nicola Zitara meridionalista calabrese così ci informa sui fatti che conformano la conclusione del saccheggio del Sud con tali parole:” Senza il saccheggio del paese borbonico , l'Italia sabauda non avrebbe avuto un'avvenire .Sulla stessa risorsa faceva capo la Banca Nazionale degli Stati Sardi .(...)insomma il saccheggio del Sud era un'unica risposta a portata di mano , per tentare di arginare i guai in cui si erano messi”.
Scoppiò così una guerra civile senza eguali i “Fratelli d'Italia “ gettarono nel dolore tutte le Regioni borboniche esclusa la Sicilia , impegnata in altri propositi , e la provincia di Reggio Calabria così recita la relazione “ Massari “ del '63 :” nella provincia di Reggio ,di fatti , dove la condizione del contadino è migliore non ci sono briganti “.
Mentre la zona più calda , dal punto di vista strategico , per tutta la situazione fu il Vulture quartier generale di Carmine Crocco di Rionero paesello del Vulture. Il fenomeno che doveva riportare la libertà al Sud ,con l'ausilio di bande armate di notabili , possidenti stanchi ,contadini e via discorrendo , stanchi di vivere questa stagione di violenze e di questo popolo del Nord che con i loro disegni legge di Rattazzi e Minghetti definirono il declino economico del Paese. Il Governo italiano attuò nel Mezzogiorno una politica “colonialista”. Ma andiamo per gradi fatta l'Italia ma ma fatta malissimo sotto la corona Sabauda ,Garibaldi giunse in treno a Napoli città distrutta e mortificata dal Governo del neonato Stato Italiano . Vi erano ,ancora , delle aree che rimasero accese come Messina il Volturno e Gaeta che resistettero orgogliosamente fino alla fine . Affluirono con lo scopo di resistere allo “ straniero” fratello migliaia di uomini un gran numero di soldati borbonici ancora fedeli , la scontenta popolazione rurale ,banditi di professione ed anche stagionali .
La stessa Capitale la grande metropolita e importante Napoli , prima che il Brigantaggio accendesse la Calabria fino allo Stato Pontificio era travagliata da una crisi economica mai conosciuta in questa zona dell'ex Reame, agiva in segreto un comitato borbonico ,sventato nel mese di aprile del '61 come cospirazione al nuovo Stato e portati alla sbarra 600 Duosiciliani , 466 erano solo ufficiali .
Alla luce di questo evento e del malcontento generale provocato dalla Corona Savoiarda , nel 1861 , dalla Calabria allo Stato delle Chiesa dove era esule Ferdinando II , si crearono delle bande armate che avevano il compito di combattere gli usurpatori,portando sul trono il Borbone cacciato dai Garibaldini La nuova Corona innescò così in tutto il Sud una difficile repressione ed un incremento smisurato delle forze armate Statali a cui fu disposto di usare ogni tipo di barbarie.Al fine di sanare il fenomeno , nel 1861 , Cialdini il cannoneggiatore feroce di Gaeta giunge a Napoli su ordine del nuovo Re ,lo stesso generale ebbe a dire dei Meridionali questo quando varcò le porte della Capitale Partenopea :” Questa è l'Africa ,altro che i beduini , a riscontro di questi cafoni sono latte e miele”. Un vero paradosso per una città che fu la più popolosa della Penisola ,la più ricca la più spregiudicata e disinibita insomma una città Europea dove convergeva tutta l'Europa per ammirarla. Ora si vedono intere famiglie raccattar elemosina, fame e miseria ,gli opifici chiusi per permettere di far evolvere le maestranze del Nord : tutto si fa venir dal Piemonte perfino la carta per i dicasteri non vi è faccenda che non sia un Piemontese a disbrigarla dai commissari agli sbirri.
Iniziò una vera propria guerra civile taciuta dalla storiografia le cui ingenti perdite vennero celate dal nuovo Stato . L'avventura di Cialdini al Sud fu veramente terribile e repressiva, iniziò una lunga serie di arresti di massa ,fucilazioni ,esecuzioni senza casus ,distruzioni di interi paesi pefino cannoneggiò il Molise e Gaeta nonché Pontedolfo cose abberranti nell'agosto del'61.La gente del Sud in siffatta situazione decisero di innalzare il vessillo di giustizia in una lotta di resistenza senza uguali in cui l'Italia, impegnò la metà dell'esercito in questa guerra civile che fu più feroce di quella del 1943-'45. I “Briganti “ definiti lupi spadroneggiavano sulle alture appenniniche in cui creavano i loro santuari ,seguiti persino da indomite donne fregiate del titolo di Brigantesse : la più valorosa uccisa dai Piemontesi fu Michelina De Cesare ,protetti dalla vegetazione e dall'astuzia dei capi banda ,abili strateghi i quali con indomito coraggio , difesero la Patria abbracciando “a scupetta “(moschetto ) .
La vita da Brigante di una sacralità tipicamente meridionale , istigò il nuovo Stato unitario ad aumentare di circa 50.000 soldati , le forze impegnate , che avevano lo scopo di aumentare le taglie tutte disposizioni della Legge Pica del'63. Tale legislazione di difficile collocazione nel tessuto sociale Meridionale ,colpiva drasticamente anche i sospettati ed i parenti dei Briganti.
In soli pochi anni dal '61 periodo di insorgenza del fenomeno al 1866 ,furono sterminate dalle forze armate e dai Carabinieri numerose bande ,tra cui spicca il nome di Carmine Crocco ed quella del pugliese Pasquale Romano . Cialdini ,tuttavia, cancellò le premesse di una sollevazione accompagnate dall'evento del 1866 in cui Ferdinando scioglie il Governo Delle Due Sicilie atto che fiaccò la popolazione. La guerra civile che si protrasse per circa 10 anni ,vide la parte più cruenta nei primi cinque anni , dove dalla Basilicata, alle regioni limitrofe l'alveo fu il Vulture il famigerato brigante Carmine Crocco imperava in queste zone. La vita di quest'uomo fu molto sui generis lo possiamo evincere dalle parole espresse da lui:” è intorno a noi il timore e la complicità di un popolo ,quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi (….) dicono che a noi era negato ogni diritto anche la dignità di uomini.E chi poteva vendicarli se non noi , non più disposti a chinare la testa .Calpestati come l'erba dagli zoccoli di cavallo ,calpestati ci volevano morti ,si illusero ,di poterci usare per la rivoluzione la loro Rivoluzione, (… ) così e detto così farò !”.
La figura del Crocco fu molto leggendaria, avvolta nel mistero di lui si dissero cose straordinarie persino che più volte si salvò la vita magicamente. Per catturare il Crocco il Brigante che lo Stato ,temeva di più furono catapultati al Sud 120.000 uomini guidati dal Pallavicini . Colui che ferendo sull'Aspromonte Garibaldi,il 13 marzo '64,con l'ausilio dei Carabinieri localizzarono Ninco Nanco e lo uccisero mentre tentavano di braccare il Crocco. Il 25 luglio ,il Pallavicini fermò il lupo del Volture all'Ofanto ,ma per caso fortuito fugge all'assalto riparando nello Stato della Chiesa. Giunto nelle terre papaline fu tratto in arresto dal Papa “ quel Gran Pio IX “ scrisse il Crocco nel suo Memoriale. Siamo negli più duri e critici della storia dell'ex Reame, il Sud divenne terra di profughi ,l'economia impoverita chiuso il commercio fame e miseria fatto comune per l'ex Regno ovunque si rimpiansero i Borboni pregando Iddio di ricondurli sul Trono dei propri antenati .
Nel 1861 prima che il fenomeno divenisse una piaga per le genti del Sud ,insorse la Sicilia strappando i vessilli sabaudi , spogliati i carabinieri la guardia del Re ,messe in fuga dai rivoltati a Palermo , rimpiantando la bandiera gigliata.
La Sicilia che sempre fu la polveriera dello Stato ,anche in quegli anni ,nell'area di Marsala dove maggiore era il malcontento contro i Savoiardi si sollevò a causa di eventi catastrofici.Le truppe stesse ammassarono ed arrestarono, i parenti di alcuni sospettati rinchiudendoli nelle catacombe in condizioni abominevoli . Sulla stessa scia si sollevò Napoli attanagliata da una lunga serie di congetture ,crollarono le tariffe protezionistiche e con loro quello che restava di S.Leucio , Sora ,Mongiana smise di produrre .Le fabbriche sopra citate furono smantellate ed i telai inviati all'opificio veneto Marzabotto oggi Marzotto per elevare le maestranze del Nord.
Parole che non necessitano un commento la disoccupazione attanagliò l'ex Reame si diede inizio ad una diaspora che colpì ,ancora i Duosiciliani nel profondo li spinse ad osservare il tutto e correre ai ripari .Le continue ruberie sui lavori pubblici che il Nord permetteva , colpì anche la solida moneta aurea e argentea , venne sostituita da volgare carta moneta Piemontese ,una devastazione economica di tutto punto.Si comiciò a chiamarli briganti solo perchè chiesero di mettere fine a questo scempio causato dai “fratelli d'Italia”.La situazione sfociò nel fenomeno detto “Brigantaggio “ l'anno 1862 ,fu l'anno più difficile che vide colpita la Calabria ,il nuovo Governo si rende partecipe ad una pagina critica della nostra storia.
Nel febbraio del '62 si verificò in Calabria un andirivieni di bandi affissi nelle piazze dei nostri Paesi, quello di Pietro Fumel il più cruento cosi si leggeva:” Io sottoscritto ,avendo avuto la missione di sconfiggere il brigantaggio ,prometto 100 lire per ogni brigante, vivo o morto .Questa ricompensa sarà data ad ogni brigante che uccide un suo camerata .Coloro che dessero rifugio o conoscessero il luogo del nascondiglio saranno fucilati “.
E' proprio in pieno fenomeno che Caribarto (Garibaldi) dall'esilio sull'isola di Caprera , scampato dopo la cocente delusione infissa dai nuovi Reali che lo ripudiarono dal “pranzo “della vittoria ,si ripresenta a fomentare le classi siciliane al grido di “Roma o morte” . Un grido che non portò i risultati sperati Roma rimase al Governo papalino , il suo confuso discorso pronunciato al Teatro Garibaldi annunciava una nuova sollevazione partendo da Sud.
La notizia del rientro di Garibaldi sulle scene giunse a Torino ,Rattazzi ,si oppose duramente perchè il nuovo Regno era impegnato alla lotta aspra con il Brigantaggio che si svolgeva in tutte le antiche provincie delle Due Sicilie .
Attraversata la Sicilia con il suo manipolo di fedeli ,il Generalissimo tocca nuovamente le coste di Melito Porto Salvo (R.C),i Savoia contrari alla nuova carica garibaldina proclama lo stato d'assedio in tutta la Penisola viene meno la libertà di voce ,una ferocissima dittatura arrivò a censurare persino la posta. Il 29 agosto del '62 il Nizzardo che prima fu lo strumento cieco nelle mani di Cavour , riceve un voltafaccia dal nuovo Governo che bombarda e mette in fuga i rivoluzionari sull'Aspromonte . Giunto sulle alture nei pressi di Gambarie fu ferito “Garibaldi fu ferito , fu ferito ad una gamba Garibaldi che comanda (…).
Il Generalissimo viene tratto in arresto dagli uomini di Pallavicini con al fianco 1909 camice rosse. Messo da parte il finto l'Eroe dei due mondi i Sabaudi continuano indisturbati a drenare la lotta al Brigantaggio . Iniziano a vedersi chiare le parole che Carlo Alberto pronunciò almeno un secolo prima:” L'Italia è un carciofo che i Savoia mangeranno foglia per foglia”. Dalla decapitazione del bel Reame delle Due Sicilie ,il Piemonte si salvò dalla bancarotta portando a Sud il suo arretrato sistema tributario .Le terre del Mezzogiorno subirono situazioni terribili aggrediti da croci e luoghi comini , 9212 furono le condanne a morte , 6564 gli arresti , 54 paesi devastati dalla furia della nuova bandiera ,un milione di morti queste le cifre della repressione. Una sorta di pulizia etnica ,la nascita della criminalità che mortifica il nostro tessuto sociale fu voluta dal Governo torinese e confermata dalla legge Pica . La storia dei vinti purtroppo è scritta dai vincitori e moltissime verità i conquistatori cercheranno di nascondere . Perfino portarono nel nostro patrimonio un' argomento di cui non ci libereremo mai :La Questione Meridionale.
Alla conclusione del fenomeno del Brigantaggio dove ogni cosa venne influenzata dalla censura e propaganda Piemontese che non ha permesso l'uso di fonti attendibili ,mentre molto più chiara fu parlando di Questione Meridionale gettarono un duro colpo ad un ex florido Stato . Definita nel 1783 a pochissimi anni dallo sterminio dei Duosiciliani ,da Antonio Billa che intendeva la situazione economica del Sud dopo l'avvento del Regno d'Italia. Denunciando una questione anche linguistica sostenendo che al Sud si usava molto esprimersi in dialetto e che solo una piccola cerchia di intellettuali si esprimevano in italiano . La politica Italiana di difficile comprensione ed attuazione alienò il Sud ,andando a creare un Paese unito sulla carta ma non in pratica ,a tal punto che esistevano due Italie il Nord cresciuto grazie ai tesori del Sud ed il Sud che divenne arretrato ,povero tristemente declassato come ultimo paese d'Europa . Catapultandoci dove prima esisteva un paese ricco e florido un Sud che non è mai esistito. Si istituì soprattutto una tassa per l'emigrazione verso le Americhe per i meridionali stoltezza del nuovo Governo che andò a mortificare maggiormente il nostro tessuto sociale.
Siamo durante il periodo dei plebisciti per l'annessione al nuovo Governo il tutto si svolse con modalità vergognosissime, voto palese ,seggi presieduti da esercito e camorra ,forzature al voto , artefizi e violenze usate.Disattese le aspettative di chi ci aveva creduto ma confermate le idee di chi abberrava l'idea di Italia unita.Il nuovo Governo subito dopo aver attuato eccidi e via dicendo aggiunse aspre imposte ,tutto andò in rovina i meridionali furono costretti a pagare i debiti dell'ex Regno di Sardegna e le spese di una guerra che loro non vollero.
L'emigrazione ha inizio dopo l'Unità d'Italia , e fu una causa dell'Italia fatta , fenomeno che prima di tutto ciò riguardava le zone del Nord Piemonte in testa . Al Mezzogiorno l'emigrazione riguardò soprattutto laureati e intellettuali al di là dei flussi di forza lavoro che impoverirono il tessuto sociale. Ho potuto comprendere alla luce di questi scritti , che questo Sud parassita ,africano , piagnone, deluso ,povero , arretrato , sfruttato , geneticamente indietro , mafioso , deriso , illegale,oltraggiato , insufficiente, emigrante non è mai esistito ma è frutto di tutte le scelte sbagliate di quel maledetto 1861.
CONCLUSIONI
Ritengo opportuno a conclusione di questo affascinante viaggio storico nella verità e per la verità , in un mondo antico ma molto moderno , come fu il Regno delle Due Sicilie ,il più grande ed evoluto reame pre-unitario lasciare un mio attento contributo .Ho potuto scoprire con enorme meraviglia che il Regno Borbonico oltre ad essere il più evoluto economicamente stabile con una forte moneta, fosse il più moderno e efficiente dove non sono mai esistiti i “cattivi “Borboni” con la loro politica ferragginosa. In possesso di una potente flotta mercantile sulle rotte per le Americhe ,con delle potenti navi a vapore e persino la prima ferrovia . Ho scoperto di una Capitale che era disinibita,spregiudicata ,metropolita , visitata dalle maggiori corti Europee. Un paradiso celato ,nascosto sotto cumuli di bugie volute da un popolo di conquistatori i Savoia .Il Reame appariva un bocconcino allettante per la povera ed arretrata “Italia” del Nord che soffriva di pellagra , che emigrava ,povera ,inesperta ma affidata a personaggi difficili da collocare, in quel periodo storico.Ho ancora appreso come l'impresa dei mille e di Garibaldi fosse stato un'atto da rapina voluta dalla mente inglese che armò il braccio piemontese . Ho appreso che Cavour non fu affatto quel grande statista che usò la popolarità di Garibaldi per attaccare senza casus belli il paese dei Borboni . Tuttavia, lo Stato Duosiciliano appariva ai Savoiardi come una colonia da sfruttare come le Indie erano per gli Inglesi, lo stesso Zitara uomo del Sud ,afferma che i Regni Sardi attuarono tutto ciò per salvarsi da una situazione di stagnazione che durava da tanto. Gettate le basi per la conquista del Sud si studiò il modo migliore per attuarla tramite Garibaldi, finto condottiero finto stratega ma vero pirata colui che si fece scortare dalla camorra quando giunse a Napoli parole che non necessitano un commento. Alla luce degli studi da me fatti ritengo opportuno che sia diritto del Sud riappropriarsi di quel pezzo di storia che ci è stato tolto dalla diffidenza per dare una realtà più oculata da parte del corpo docenti che dovrebbero scegliere testi più attendibili .In quanto la guerra tra Nord e Sud non si combatte più al Volturno a Garigliano o Gaeta ma sul terreno della cultura.
Ringrazio vivamente per l'aiuto e l'appoggio prestatomi il Chiarissimo Professor Giuseppe Caridi che mi ha impartito l'amore per la Storia ,il Dott. Antonino Epifanio che mi ha accompagnato moralmente in questo cammino ,Paolo Barbalace e Calabresi.net che mi hanno dato la possibilità di divulgare i miei lavori l'amico Raffaele Fameli per i consigli e la mia famiglia per l'appoggio concessomi .