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TRA REALTA' STORICA E LEGGENDA : CHI FU MARIA LARISCH.
La “Signorina Singnorsì” così si definisce la
stessa Maria nel suo diario intitolato “My Past” il mio passato e pubblicato
dopo la cruenta morte del principe Rudolf a Mayerling, con l'unico scopo di
lavarsi la coscienza dopo esser stata accusata dalla zia l'Imperatrice Sissi di
aver giocato un ruolo cruciale nell'omicidio del cugino. Personalità poco
attendibile, il suo diario ne è prova tangibile che la sua presenza alla corte
Asburgica fu da sempre una mossa studiata, un'imposizione testardamente messa in
scena per proporre la sua eccentrica personalità “all'Europa da bene” dell'800.
Marie Elizabeth Mendel Larisch Von Moennich figlia illegittima di Luigi di
Baviera fratello della nota Sissi e della ancor più nota Maria Sofia di Baviera
Regina delle Due Sicilie, baronessa di Baviera e contessa di Larisch. Nata ad
Augusta nel 1858 e deceduta in senilità il 4 luglio 1940, secondo altre fonti
tipo l'Almanacco di Gotha del 1900 ebbe i natali a Vienna nel febbraio 1858,
tuttavia anche sulla data di nascita vige discontinuità storica a causa di
alcune leggende che la stessa Mariè fece circolare sulla sua dubbia
genitorialità ma andiamo per gradi il filo storico intrecciato dai pochi
documenti in circolo e dalle notizie introdotte in “My Past”non consentono la
confutazione di molte tesi che circolavano sul conto della Contessa Larisch.
Alla sua nascita i genitori non erano ancora sposati a causa delle contestazioni
mosse dalla famiglia Welleresse ai danni della Mendel giovane e bella attrice
che accettò alla fine un matrimonio morganatico cioè i titoli di Luigi non
passarono ad Henriette mentre Luigi rinunciò alla progenitura e Mariè nacque
Mendel. Cresciuta all'ombra della zia la bella ed Augusta Imperatrice Sissi che
la accetto come sua personale confidente in My past si può leggere questo :”fin
da subito mi guadagnai l'affetto della zia (…) perchè la vidi piangere la sua
infelicità nel giardino di casa in Baviera”, il suo diario però è farcito di
inesattezze e per questo poco considerabile. Risultava però che l'Imperatrice
nutrisse affetto per la nipote lo dimostrano gli inviti ed i regali che Mariè
riceveva e fu sempre Sissi che si impegnò nella sua educazione impartendole
persino l'amore per i cavalli, si dice infatti che la Larisch fosse incantatrice
e domatrice di cavalli. Si narra fosse una
gran furbacchiona era riuscita a conquistarsi l'affetto della zia, giocando
sulle sue passioni per poi guadagnare alla Corte di Vienna un po' di quella
rispettabilità e di quel potere, che non aveva e che le era precluso data la sua
condizione di figlia illegittima. La ragazza però si rivelò una intrigante senza
scrupoli, pessima moglie di un disgraziato aristocratico, sempre piena di
debiti, ma così fragile e indifesa. Sebbene possiamo considerare poco veritiere
alcune “verità” che circolavano sulla Baronessa Welleresse a proposito della
genitorialità è opportuno discuterne strizzando l'occhio ai suoi famosi e tronfi
di inesattezze diari che le regalarono fama e denaro ma considerata di triste
verità mi limiterò in questa sede a raccontare delle leggende uscite dalla bocca
di Mariè: “ lei stessa ebbe a dire raccontando l'ormai nota storiella che dopo
la caduta di Gaeta, Sofia delle Due Sicilie conobbe il conte Lawayss con cui
ebbe una relazione dalla cui unione Sofia rimase incinta. Recatasi a Possy con
la scusa di star male e per evitare lo scandalo la Regina del Sud vi rimase un
anno intero tempo di partorire e di riprendersi. Nella tenuta di Possenhofen ad
attendere la Regina vi erano la madre Ludovica, Sissi ed Henriette Mendel moglie
di Luigi, Nenè partorì in un convento un parto gemellare nacquero Daysi e Viola
ma non vi è documento che attesti tale situazione quindi è considerabile dagli
storici storicamente poco attendibile. Daysi venne affidata al padre e morì a 9
anni a seguito di una malattia, mentre Viola venne affidata ad Henriette che la
battezzò Mariè Elisabeth”. Tuttavia, malgrado gli sforzi attuati dalla Larisch
di accrebbere il fascino attorno alla sua figura raccontando tali situazioni il
mondo storico si discosta dall'accusa a Maria Sofia di tradimento e che Mariè
fosse in realtà figlia di quell'avventura. Crebbe così risoluta si finse malata
e bisognosa per conquistare l'eredità del padre che però non ottenne mai, da
adulta invece si dimostrò ribelle ed anche qui Sissi si prese l'onere di
sistemare la nipote “mezzana”scegliendo per lei l'anziano rampollo di una nobile
famiglia slesiana il Conte George Larisch Moennich, ma non fu una relazione
fortunata su questa situazione gli storici sono in sintonia. Il matrimonio
celebrato nel 1877 sancì il rientro a corte dei Larisch, ed a corte la coppia
ebbe 5 figli mentre Maria Luisa divenne dama di corte e George tesoriere posti
di spicco a corte. Il potere della famiglia Larisch crebbe a dismisura tant'è
vero che George decise di edificare un castello e un maneggio per allevare
cavalli a Pardbuitz, il tempo di edificazione del castello si potrasse a lungo e
Mariè fu ospitata da Enrico Beltrazzi qui le fonti storiche sono concordi con My
past stranamente, ed è proprio in quel soggiorno che “conobbe la famiglia di
Marie Vetsera”. La giovane Maria Vetsera era morbosamente attratta dal cugino
della contessa Larisch, Rudolf (la Larisch era due anni più giovane del cugino)
figlio di Sissi ed erede al trono imperiale, la contessa Larisch divenne così
l'anello dei fatti di Mayerling il suo impegno in questi fatti non risultò
disinteressato. Secondo la contessa Larisch, ai primi di ottobre arrivò al punto
di scrivere una lettera indirizzandola al principe ereditario dove,
probabilmente (la lettera non è stata mai ritrovata), gli esprimeva tutti i suoi
sentimenti. In seguito a questo episodio entra prepotentemente in gioco una
figura centrale nella relazione tra il principe ereditario e Maria Vetsera: la
contessa Maria Luisa Larisch Von Moenneich
– Walleresse. La
contessa Larisch – Wallersee era la figlia di Luigi di Wittelsbach fratello di
Elisabetta d’Austria (Sissi) madre di Rodolfo; era dunque la cugina di
quest’ultimo. Come si è già detto anche Maria Vetsera conosceva bene la contessa
Larisch in quanto quest’ultima era amica di famiglia, villeggiante a Pardubice,
nonché frequentatrice del salotto dei Vetsera. La Larisch diventerà da questo
momento in poi l’anello centrale della catena che unirà Rodolfo a Maria. La
Larisch sfruttò anche l’occasione per chiedere, sembra, forti somme di denaro al
ricco cugino. Nel settembre del 1888, già in ottima amicizia con la Vetsera
deve incontrare il cugino Rodolfo in Baviera, Maria persa di Rudolf narra ancora
il diario della Larisch la prega di spedirgli un messaggio verbale:” Una che gli
vuol bene gli manda un saluto affezionato” è Maria Luisa la vera dea ex machina
da questo momento in poi. Era Mariè a favorire ed organizzare gli incontri
segreti del cugino con l'amica, l'accompagnò anche quel 28 gennaio 1889 quando
vi fu la fuga a Mayerling: qui i due furono trovati uccisi. Sebbene il diario
della Larisch risulta inesatto e tronfio di sconcezze la stessa Larisch nel bel
mezzo della sua opera dice:” prima di morire mi lasciò un cofanetto il principe
ereditario che mi premurai di non aprire (…) e che consegnai all'amico che
avrebbe riferito R.I.U.O (…) era Giovanni di Toscana che portò via il materiale
e morì poco tempo dopo in viaggio”. Scoppia così una contesa tra Maria e la
coppia reale le fu vietato persino di partecipare ai funerali di Rudolf nella
cripta dei Cappuccini e non mise più piede a corte. Esiste però chi tra i vari
storici la vede con occhio diverso come scrisse G. A. Borghese:” uno spirito di
disoccupazione e d'intrigo la spinse, stordita, in un incendio divorante. Ella
fu la complice necessaria, benchè in parte involontaria, di un destino
raccapricciante, ma non fu nè l'autrice, nè la 'dea ex machina' della tragedia
di Mayerling”. Non fu 'dea ex machina' perchè nulla nacque da una sua volontà;
il suo fu il ruolo passivo di una pedina e, senza il suo intervento, quasi
sicuramente Mary avrebbe cercato e trovato un'altra via.
Certo sta di fatto che fu la Larisch a procurare il primo colloquio di Mary con
Rodolfo nel Prater e fu lei che gliela condusse per la prima volta, il 5
novembre, al Palazzo Imperiale, ma lo fece senza intenti diabolici e
distruttivi. Come scrisse ancora il Borghese riguardo Elena Vetzera e Maria
Larisch 'la madre e l'amica, ugualmente distratte dalle abitudini mondane,
credettero di vedere nient'altro che un infantile e pittoresco capriccio in una
disposizione di spirito ch'era già forse passione senza scampo. Il sangue di
Mayerling non è mischiato con tanto fango quanto le curiosità avide e corrotte
vorrebbero'.
L'astro della Larisch crollò con l'impossibilità di frequentare la corte
viennese, George decide di ripudiare la moglie considerandola colpevole e le
toglie i figli troncando i rapporti tramite divorzio: Maria Luisa si trova così
sola e le viene affidato solo il più piccolo dei figli avuti dal conte Larisch.
Rimasta sola la donna decide di scrivere le confidenze dell'Imperatrice Sissi
sui suoi presunti tradimenti ed intercettata da Franz Joseph vende
profumatamente il frutto delle sue stesure non prima di pubblicare My PAST
presso una casa editrice inglese. Sebbene sono anni bui quelli dopo Mayerling
nel 1891 perde prima la madre Henriette e poi la nonna Ludovica fin quando dopo
7 anni di solitudine nel 1897 incontra Otto Brucks un cantante d'opera che
sposa in seconde nozze. Pur di far tacere le malignità della Larisch
l'Imperatore austriaco affida a Brucks il posto di spicco al teatro Metz, ricca
e ricchissima cosparsa di vile denaro dalla casa reale, Maria Luisa perde il
marito per grossissime complicazione e poi la figlia Maria Valeria. La contessa
Larisch non si perse d'animo ed iniziò un duro corso lavorativo fino a
sessant'anni facendo la crocerossina. La Larisch a conti fatti non fu una donna
fortunata, per bisogno e si inventò particolari poco veritieri sulla zia per
tirare avanti. Partì per l'America dopo essersi resa conto che la società
viennese l'aveva ripudiata attratta da un sedicente milionario che invece si
rivelò uno spiantato che la tenne reclusa in una baracca. Scrisse anche la
sceneggiatura per il primo film muto su Sissi ed ottenne numerosi successi ma
anche qui fallì. Dopo una vita piena di problemi e di orrori la Larisch fa
ritorno in Europa nel 1929 e visse in miseria, il 22 marzo 1939 si trasferì nel
convento di San Servazio, dove morì il 4 luglio 1940. Fu sepolta
nell'Ostfriedhof di Monaco di Baviera accanto al padre.
Bibliografia
My Past. By the Countess Marie Larisch (Née Baroness von Wallersee), niece of the late Empress Elizabeth of Austria and daughter of Duke Ludwig of Bavaria. London, Eveleigh Nash, 1913.
· Marie Louise, Countess Larisch von Wallersee-Wittelsbach [With Paul Maerker Branden and Elsa Branden], Secrets of a Royal House, John Long, Ltd., Publishers, London, England, 1934.
· Erika Bestenreiner, L'imperatrice Sissi, Milano, Mondadori, 2003.
Arrigo Petacco. La Regina del Sud.Mondadori Milano 1992
Maria Lombardo
Consigliere Commissione Cultura Comitati Due Sicilie
Centro Studi e Ricerche Comitati Due Sicilie