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Lettera del parlamentare Catanzarese D. Antonio Greco
in una lettera indirizzata da Torino agli elettori di Catanzaro del 2 settembre 1864;
“ Sin da quel tempo (15 gennaio 1861, data del promo programma del Greco) l'opera stupenda della nostra rigenerazione era stata interrotta e sviata dal cammino della completa unificazione dell'Italia e dallo svolgimento di tutte quelle libertà che noi intendemmo di mantenerci inviolate quando votammo il plebiscito. Sin da allora non solo voi comprendeste il pericolo in cui versavamo, ma io che vi manifestai l'opinione di combattere la politica degli uomini proposti al governo i quali ai molti titoli che posseggono alla benemeranza del paese, non hanno certo accoppiato quello di aver compresa la rivoluzione e quindi lungi dal regolarla nel suo letto, paurosi dell'avvenire, le hanno dato il significato di disordine e di anarchia, le hanno opposto poderosi ostacoli da sviarla nella sua meta allagando il paese nel malcontento, nei debiti e nelle tasse, nel marasma ed in quella sfiducia nell'avvenire che a mio parere sarebbe la piaga peggiore da divorarci, ove l'Italia non fosse predestinata al compimento dei suoi destini”
La situazione in Calabria dopo l'avvento del Piemontese fu veramente catastrofica, a testimonianza si levarono le voci di tutti quelli che come l'abate Martino, avevano in precedenza sposato la causa antiborbonica, ora delusi della situazione e vessati dalle ingenti tasse decidono di porre rimedio ai dolori della Regione. La situazione religiosa di Calabria, alla luce di quanto detto, divenne sempre più precaria soprattutto per le condizioni economiche di estrema povertà in cui si trovarono molte parrocchie dopo il '66-67, sotto il Borbone questa situazione non si era mai presentata. Della situazione di delusione si fece portavoce anche il parlamentare catanzarese Don Antonio Greco, che in una lettera che io riporto in calce, indirizzata da Torino il 2 settembre 1864 scrive ai suoi elettori di Catanzaro. La lettera tratta da Un decennio francese alla prima guerra mondiale ,nel volume Catanzaro Storia Cultura ed economia a cura della Banca Popolare di Crotone, Soveria Mannelli 1994, p 176 scritta da A. Carvello, scrive delle difficoltà calabresi dopo il'61. Tuttavia la vita di don Greco risulta essere turbolenta ,avviato agli studi teologici, divenuto giovanotto scelse la via del nascente patriottismo. Fu Settembrini ad influenzarlo fino a farlo partecipare a numerosi moti antiborbonici, la rivolta di Reggio del'47 ne è emblema. Perseguitato dalla Corona come sovversivo fugge dallo Stato e fa ritorno con l'arrivo di Canibarti (Garibaldi). Nel '61 vinse le elezioni ed arriva al Parlamento ma a seguito della lettera riportata in calce in cui descrive la realtà dei fatti, nel'63 non fu più riconfermato chi vuol capire capisca.
Maria Lombardo
Consigliere Commissione Cultura dei Comitati Due Sicilie
Centro Studi e Ricerche Comitati Due Sicilie.