Home page di Maria Lombardo

 

TUTTI I DIRITTI RISERVATI ! (C) SIAE 2010

 

STORIE DI BRIGANTI : IL PASSAGGIO DEL BRIGANTE DA NICOTERA , PLACIDO E MARCO BRANDI TRATTO DA A. DUMAS MASTRO ADAMO IL CALABRESE.

 

Il pregevole lavoro di Alexander Dumas MASTRO ADAMO IL CALABRESE curato e tradotto dal Sandro Paparatti per la Casa Editrice Bietti,la stessa opera costituisce una reliquia per la biblioteca civica di Nicotera,ha avvinto in tutto e per tutto la mia attenzione ed anche in questo caso ho indossato l'abito a me più congeniale quello dello storico. Tuttavia dalla lettura del libro interessante, sicuramente, ma con uno stile chiaro e semplice con molta meraviglia apprendo seppur in un romanzo del passaggio dei briganti a Nicotera. La storia è veridica senza ombra di dubbio risponde a dettagli paesaggistici e umani tipici dei nicoteresi. Dumas, infatti venne a Nicotera sotto il periodo Murattiano e rimase folgorato dalle bellezze naturali di lui è tipica la frase:”  scendendo da Monteleone a Nicotera”. Alcuni scatenati e romantici scrittori europei tra cui Dumas erano venuti a girovagare a piedi nelle provincie del Reame Duosiciliano nel 1800, hanno raccontato di terremoti, di sangue, soprusi, violenze, miserie e bellezze che hanno scolpito un'immagine drammaticamente icastica delle Calabrie, terra più bella della Sicilia in quanto sconosciuta. Tuttavia è attraverso il Mastro Adamo il Calabrese che posso collocare e dipingere chi fossero in realtà i Briganti di Nicotera, l'archivio storico di Nicotera tace su tale argomento, ma non è da escludere che fossero personaggi reali visto la veridicità di luoghi e persone ivi descritti. Sono i primi anni dell'800 a Nicotera l'unica fonte di sostentamento oltre l'agricoltura fu la pastorizia, ma solo per una vocazione del territorio come oggi lo è il turismo. Adamo adottato da una famiglia di pastori cresce a Nicotera ma appena grande scopre la sua vocazione verso l'arte, dote che lo portò a dipingere l'effigge della Madonna del Carmelo sullo stendardo del Cardinale Ruffo in passaggio col suo moto cristiano da Nicotera. Adamo con questo atto diviene pittore ufficiale della Chiesa e dello Stato e la sua fama si sparse ovunque. Fra Brancaleone sacrestano di una chiesa del nicoterese, convoca Adamo per rimettere in sesto una vecchia statua miracolosa, da tempo oramai non compiva miracoli, ed ora come non mai Nicotera chiedeva un miracolo. L'intera Calabria dice il Dumas era infestata dal temibile Marco Brandi figlio del brigante Placido appunto di Nicotera, Marco braccato si era rifuggiato a Nicotera e la gente ne aveva terrore secondo il mito del brigante cattivo. Avvertito il Giudice a Monteleone oggi Vibo Valentia, Nicotera viene presidiata giorno e notte ed i gendarmi stanano la banda di Marco che bivaccava nella cittadina. Marco fugge e si eclissa probabilmente aiutato da Suor Marta sua madre naturale, lo aiutò infatti con tutti i modi sacri a disposizione, intanto la Madonna a Nicotera fa un miracolo appare ad un giovane, i gendarmi lasciano l'assedio del paese per lasciare il posto al potere temporale. Sebbene vengono indetti numerosissimi pellegrinaggi che destarono perplessità allo Stato per i disagi compiuti, a Mastro Adamo venne ordinato di non dipingere Madonne ed inoltre a Suor Marta di trasferirsi a nuova collocazione. Avuto Marco il pieno diritto di essere brigante, passato direttamente dalla mano del padre, risulta figura maggiormente mitologica quella di Placido Brandi. Su lui si raccontarono “acrobazie” esistenziali, si dice infatti nelle righe del Dumas che fu amante di suor Marta e ne concepì Marco. Tuttavia sono le sue peripezie con la Corona che lo indusse a fare il brigante, Ferdinando non gli aveva riconosciuto ne onori e ne ricompense, per i privilegi prestatigli, organizzò così la banda più temibile di Calabria che operava da Capo Spartivento a Salerno. Catturato dai Francesi fu cacciato nella fortezza di Cosenza e condannato a morte, condannato all'impiccagione scampò la morte per vie straordinarie, la giustizia terrena fece il suo corso ma proprio durante il funerale si risvegliò cause non comprensibili alla mente umana. Ricevuta grazia dal Re dopo averla ottenuta da Dio si ritirò a vivere a Cosenza sciogliendo la sua banda e concedendo nelle mani del giovane figlio enormi tesori.

 

 

 

Maria Lombardo

Consigliere Commissione Cultura Comitati Due Sicilie

Centro Studi e Ricerche Comitati Due Sicilie.

 

Home

 

 

Web Master (C) 2010 Raffaele Fameli