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    DAI BORBONE  “ ALL'UNITA'”:NICOTERA.

 

 

L'ascesa politica della dinastia Borbonica sul trono delle Due Sicilie avvenne nel 1815 a seguito dei lavori per il Congresso di Vienna ,che con ogni spinta riformatrice riconsegnò il legittimo trono a Ferdinando I di Borbone .Nicotera come giurisdizione territoriale di Calabria Ultra toccò la stessa sorte , tanto e vero che alla notizia che l'antico casato riacquistò il suo potere rinnovellò i suoi festeggiamenti giurando fedeltà alla Corona ed alla Chiesa situazione descritta anche dallo storico canonico Fausto Sorace il quale annota questo :” durante il periodo francese il popolo del nicoterese sperava nel ritorno del Borbone sul leggittimo trono “ cosa che si verificò accompagnato da giubilo e feste varie .Il periodo in questione 1816 vede l'inizio dei lavori di accrescimento della Cattedrale voluti dall'eminentissimo Vescovo Marra ,con la nuova cappella del Santissimo Sacramento ancora oggi visibile e conservata in ottimo stato .L'anno horribilis si apre con un evento luttuoso legato alla vita ecclesiastica le cronache del tempo raccontano che muore Monsignor Marra lasciando la cittadina nello sconforto visto il bene caritatevole che l'uomo compì a favore del popolo nicoterese .Il Vescovo estinto infatti chiuse la serie di Vescovi di Nicotera ed aprendo con il successore la serie di Nicotera e Tropea .La cittadinanza, annota ancora Sorace grande latinista e storico non che primo cultore della storia locale nicoterese (1767-1831) in scritti Vari su Nicotera ,quanto Francesco Adilardi nella sua opera Momerie storiche morale e civile della città di Nicotera aggiunge:”sparsero lacrime nel vederlo nel feretro “ mentre il Sorace annota ciò  fece costruire una statua in gesso che venne posta nella cappella del Sacramento ma distrutta poi nel 1933 in occasione di altri lavori di ristrutturazione .Lo stesso canonico Vincenzo Sorace dettò la scritta posta ai piedi del suo monumento funebre :” Hic vigel antistes Rhegium Marra Ioseph (…).Asche sedus Medma ipsa unicum templi (…).Il Borgo accrebbe il suo prestigio proprio durante gli anni di dominazione Napoletana tanto è vero che dotata di una costa ampia ed accessibilissima il primo di giugno del 1817 con il famoso articolo 3 che recitava tali parole:”nasce la Dogana di esportazione di cabottaggio “,situazione che servì ad accrescere il potere economico della cittadina dedita al commercio del fico d'india e di ogni genere di granaglie e frutta mediterranea . Tuttavia mentre accrebbe economicamente grazie alla presenza del porto naturale da cui esportava fino a Reggio e Messina ,perse potere temporale infatti nel 1818 ,Nicotera diviene aeque principaliter a Tropea con piglio negativo da parte della cittadinanza .Durante il secolo in questione senza particolari slanci per la vita ecclesiastica per i motivi sopra annotati nell'anno Domini 1818 Nicotera gareggia con Tropea per la nomina del nuovo Monsignore e senza lode e senza infamia è Nicotera ad ottenere la nomina . Sono anni di ripresa per il borgo , il quale rimase diviso nei quartieri di denominazione secolare vanto della cittadinanza che viveva secondo le note storiche degli autori locali ancora divisa tra galantuomini e popolani . Ma nel quadriennio del 1820 -'23 giungono nella cittadina i tedeschi nello stesso periodo viene edificata la casa religiosa dei Frati Minori mentre Francesco Antonio Orecchio nuovo eminentissimo Vescovo diede inizio alla costruzione per il convento del Rosario . La situazione però non muta nel quadriennio che va dal '24 al '28 ,proprio durante l'ultimo anno in questione il 30 di Novembre passa a miglior vita il Vescovo Mantiglia e viene nominato Bianco .Tuttavia proprio nel 1824 viene indetta la prima fiera del Rosario che da allora si ripete ogni anno .Decisero ,le alte sfere dell'esercito Borbonico ,dopo un periodo di titubanza politica la scesa da Monteleone (odierna Vibo Valentia) delle truppe Regie nel 1829 ,Nicotera, assiste alle esercitazioni in pompa magna situazione che venne descritta dal Sorace :” l'esercito Reale con le magnifiche uniformi sfila per il paese in attesa di compiere il rito dell'esercitazione”.Mancano nel centro ogni collegamento stradale  annotano le menti illuminate in visita al centro ,le strade sono per lo più mulattiere calcate dagli asini unico mezzo di trasporto per le merci ai Casali vicini .Lo stesso Governo Napoletano al fine di alleviare i disagi della Provincia intera tra cui figurava Nicotera ,proprio per renderla più frequentabile nel biennio del 1830 -'31 a spese della Corona viene tracciata la strada che portava a Monte Poro .Tuttavia a conti fatti fu la vita ecclesiastica a far da padrona per la cittadejia di Nicotera ,il 15 febbraio del 1832 Monsignor Franchina elevò la Chiesa di Marina a Parrocchia intitolandola alla Vergine dell'Immacolata , mentre con un famoso Decreto che porta data 18 maggio '35 ed in cui vengono riportate tali parole:” Col consenso dell'Augustissimo Sovrano Ferdinando II Re delle Due Sicilie la Marina diviene frazione di Nicotera “.A conti fatti Nicotera a seguito di un lungo periodo di pace ebbe il modo di riprendersi economicamente a tal punto che diviene meta di importanti intellettuali crescono così arti e musica,nascono i primi circoli letterari nelle case private .Domenico Russo pittore di fama nazionale aprì una importante scuola di disegno e affresco .All'alba di un nuovo periodo ,Nicotera, fu protagonista di una importante visita il 14 aprile del 1833 Sua Maestà Ferdinando si reca personalmente a far visita al Borgo .Accompagnato dalla corte e dalle guardie Reali il Sovrano si porta a Nicotera acclamato con ogni onore dal popolo che con ogni situazione onorò il suo Re .La visita di Sua Maestà coincise con un evento molto pericoloso per il borgo tra il 1832 ed il 1834 viene distrutto il feudo del Sovereto dove durante la precedente dominazione francese stanziava il temibile brigante Francatrippa . Sebbene il popolo nicoterese si dimostrò amorevole nei confronti della Corona nel 1833 scoppiarono dei tafferugli legati alla vita politica del Borgo istigando con principi rivoluzionari prodotti dalle menti elette del borgo la gente ad una sommossa antiborbonica che venne subito sedata .Dopo tale data si allarga con nuovi quartieri il perimetro della Città nasce il rione Santa Croce nel 1839 con attigua chiesetta .Nuovamente l'anno successivo nel'40 passano per Nicotera le regge truppe di ritiro dalla Sicilia per far rientro in Capitale ma su questo punto si è potuto riscontrare breve nota del Comune . Tuttavia mentre da un lato assistiamo a cambiamenti di sorta sotto la spinta riformatrice culturale non mancano i problemi legati alla salute tanto è vero che in un quinquennio particolare dal 1841 al 1845 la popolazione del nicoterese è colpita dal morbo del torcicollo che creò numerosissimi disagi per la vita del Borgo .Quando sembrò che la situazione si fosse ripristinata nel '47 viene aperto il Purgatorio l'ultimo quartiere edificato per il secolo XIX ,al fine di edificare nuove case per il popolo .Degno di nota risulta però essere l'evento luttuoso della Pasqua del 1848 in cui si verificò l'eccidio del Ponte delle Grazie quest'episodio dagli archivi viene menzionato ma non spiegato ,chi vuol capire capisca .In circa due lustri la vita nel nicoterese ha una flessione positiva pochi gli eventi legati a clima et natura e questa situazione permise di accrebbere la potenza del Borgo sfruttando sia la sua amena posizione geografica che la presenza di un importante circolo letterario e politico che ubicato in casa Bruno Vinci accoglieva le menti più dotte e argute dell'intero comprensorio fino a Monsleonis ( Monteleone) patria di Vito Capialbi .Anni particolari attendono anche Nicotera il fermento rivoluzionario ed unitario fece eco prima all'interno del circolo e poi nel popolino . Le fonti d'archivio annotano questo :”Al circolo letterario facevano parte il Bruno Vinci professore ,il dott. Cognetti ,il dott.Diego Corso antropologo ,il chimico prof universitario a Napoli Mamone Capria ,avv. Stefano Mileto ,il famoso pittore Domenico Russo ,il can .La Tessa ,il cav.Coppola , i fratelli Cipriani ,i maestri Rascaglia e Pagano il Cav Adilardi che servì Garibaldi con prestigiosi incarichi “ .La stessa città si occupò poco  degli eventi Risorgimentali fin quando a seguito dello sbarco garibaldino di Melito Porto Salvo il Generalissimo sbarcò senza nessun intoppo politico sulle coste del Nicoterese avvenuto il 26 agosto 1860 ,a seguito di un capillare lavaggio del cervello che i dotti nicoteresi compirono sulla massa illetterata queste le parole della Delibera del Decurione scritta a distanza di mesi il 6 febbraio 1861 in cui viene descritto l'arrivo di  Garibaldi  nel centro :” Ove sbarcato l'illustre generale il cui sbarco avvenuto in Marina il 26 agosto 1860 (….) venne da noi e dalla popolazione tutto facilitato ,in mezzo a grida di entusiasmo e gioia “ . Garibaldi raccontano i dati storici soggiornò una sola notte nel Borgo prima di proseguire spedito per Monteleone dove lo attendevano a Palazzo Gagliardi e proprio in quel giorno su di un balcone che si affacciava su l'allora piazza S. Caterina l'Eroe dei Due Mondi professò uno sconfusionato discorso che pochi capirono .A seguito dell'aiuto prestato alla causa italiana Bruno Vinci divenne parlamentare per ben due legislazioni 1861-'65 e 1865-'70  mentre al pittore di fama mondiale viene commissionato un ritratto di Garibaldi (che già conosceva dal 1848-'49 sulla strada per Roma )chi vuol capire capisca .Dei ritratti russoniani sul Generalissimo ne rimangono tre uno campeggia a Roma ed è intitolato proprio  Garibaldi a Roma mentre le altre due copie sono conservate in città . L'Italia è fatta e Nicotera oramai appartiene come tutte le Regioni ad un nuovo ed unico stato guidato dai Savoia .La fama politica del Russo accrebbe a tal punto che nel '62 divenne assessore comunale votato a pieni voti .Nell'anno 1864 nelle mani dell'Ing. Raffaele Russo viene affidato un prestigioso incarico quello di redigere la pianta topografica della frazione di Marina .Tuttavia proprio durante la sua prima legislazione Bruno Vinci nel 1865 istituì il Ginnasio che fece progredire culturalmente il Borgo accogliendo studenti da tutta la Calabria .Il nuovo Governo non modificò affatto la vita economica e politica ,il paesello durante il XIX secolo ,mantenne usi e costumi e metodi agricoli portate a noi dalle precedenti dominazioni .Lo stesso Comune di Nicotera annota Francesco Adilardi nella sua opera Memorie storiche morali e civili della Città di Nicotera tali parole :”produce annua rendita di 23.990 ducati per tutto il periodo mentre solo per l'anno 1838 produsse 7165 ducati complessivi “.Effettivamente durante il periodo borbonico il paesello accrebbe economicamente puntando molto su agricoltura ed economia ,solo nell'anno 1838 si verificò un decrescimento dovuto a problemi legati a clima e natura .Sempre l'Adilardi nelle Memorie Storiche continua ad annotare la popolazione del Borgo nel 1802 vi erano 2800 persone ,3142 nel 1804 ,3150 nel'10 ,3691 nel 1818 ,4695 nel 1831 esclusa la popolazione di Marina ,dai dati rinvenuti la mortalità nel Borgo diminuì mentre una parabola positiva riguardò le nascite legate alle migliori condizioni di vita .Dalle parole dell'Adilardi tanto quanto la lettura attenta dei Liber da me rinvenuti in ottimo stato di conservazione e facilmente consultabili ho potuto riscontrate con enorme interesse che per il periodo in questione viene sfatato il mito della ingente mortalità nel Regno delle Due Sicilie ,i dati d'archivio dipingono una differente situazione.A distanza di pochi anni dalla famigerata Unità d'Italia avvenuta con toni epici tipici da Colossal Holliwodiani la vita politica ed economica di Nicotera visse fasi alterne sotto la nuova Italia ,il primo documento incontrato è datato 1883 ove il Municipio chiede al Governo Italiano di stanziare dei soldi per la ristrutturazione della rada .Viene a mala a pena concessa la somma per ripristinare fossa S. Antonio ed una botte di ancoraggio per i naufraghi ,a conti fatti il porto di Nicotera fu uno dei più importanti di Calabria da qui partivano grano , granone ,lupini ,e cominciano a conti fatti a crescere alcune famiglie di grossisti ,tra cui ricordano gli archivi i Gargano , i Proto ,ed i Raimondo che esportavano i vini nelle Americhe .In virtù di tale situazione di bilancio economico e per soddisfare le esigenze dei nicoteresi emigrati nasce a Marina una nota distilleria .Essendo monca anche di collegamenti telegrafici il Municipio nel 1867, preme per far impiantare un telegrafo situazione che ottenne proprio nello stesso anno .Gli anni passano con tranquillità fino al '70 quando scoppia un epidemia di colera che decima la popolazione .Il XIX secolo si conclude con la fondazione del Camposanto datato 1885 .A cavallo di molti anni dopo tale data nel 1893 ,'96,'98 il Russo affresca la Chiesa del Rosario lasciando molte delle sue opere sia a Nicotera che nel comprensorio .Tuttavia nel '94 un sisma di elevata portata fa crollare il tempio di Marina lasciando il popolo della frazione senza Chiesa e perdendo molte delle opere del Russo .Il borgo

infatti vantava nel secolo in questione una vasta zona a caratterizzazione secolare ancora inalterata fin dal Settecento 1838 erano gli ettari complessivi ,228 adibiti alla coltivazione a seminativo arborato ,18 adibito a vigneto ,197 ad ulivo ,ed il 4% al pascolo rendendola una delle terre più amene del comprensorio .

  

 

 

 

 

 

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