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Eccellenze calabresi :il Bergamotto di Calabria fiore all'occhiello della Regione.

                                Di Maria Lombardo

 

 

Se la storia della Calabria è fatta di occasioni mancate, di industrie depauperate messe in ginocchio da una politica corrotta e corruttrice, che da oltre un secolo e mezzo cerca con ogni mezzo di distruggere la nostra economia per favorire l'indotto economico  del Nord, non è riuscita a stroncare l'ascesa dell'oro giallo di Calabria: il Bergamundi volgarmente detto Bergamotto. La presenza del prodigioso agrume in Calabria è stata accertata dalla notte dei tempi, oserei dire che l'oro verde è stato sempre presente nella gamma di prodotti (il cosidetto paniere), dando lustro e favorendo un prestigioso comparto, nato e sviluppato sotto la casata dei Borbone. Sebbene le notizie storiche sul prodotto siano svariate e molteplici aleggiano sull'argomento le leggende,  le più accreditate a conti fatti per poter apprezzare il prodotto è opportuno narrarle.Le leggende lo vogliono introdotto nelle nostre colture ad opera di Colombo dal ritorno dalle Canarie, altri ancora sia prodotto cinese o addirittura spagnolo, famosissima la diceria che “il moro di Spagna vendette un arbusto alla famiglia Valentino di Reggio, per soli 18 scudi “. Ma la fonte più accreditabile risulta essere che sia pianta autoctona, il famoso Limon pusioleus calaber,nei manuali di Botanica viene così catalogato il prezioso agrume dalle proprietà stravaganti. Sebbene dall'alto dei suoi quattro metri per pianta, la prima vera piantagione utilizzata per l'industria del profumo da cui si ricava l'olio essenziale, prodotto di maestranza dell'industria calabra, fece la sua apparizione proprio nel 1750 in pieno regno Spagnolo. I Borbone di Spagna resero la nostra Regione una delle terre più ricche e sviluppate dell'intera penisola Italica, lasciando intendere attraverso documenti e svariati dati storici come per l'ennesima volta le nozioni riportate sui libri non trovano collocazione storica tanto quanto economica. Il latinfondo di Nicola Parisi ( appezzamento molto in uso nella Calabria del'700) viene mutato in giardino mediterraneo, lo stesso giardino di agrumi decantato da schiere e schiere di viaggiatori stranieri in visita nelle Provincie Calabre. Nel 1844 durante lo splendore dei Borbone di Napoli viene documentata con annotazioni dettagliate la nascita della vera e propria “Industria dell'olio essenziale”tramite la nascita di una macchina da spremitura, i documenti storici la chiamano la macchina calabrese chi vuol capire capisca creata da Nicola Barillà. Non risultava assolutamente possibile , che le menti illuminate del Napoletano si lasciassero sfuggire l'allettante comporto che protessero e finanziarono fino al sopraggiungere del Nizzardo Garibbabbo ( Garibaldi). Fu inseguito la tenacia e l'imprenditorialità calabrese a non permettere che l'ondata di “Unità “ affossasse la produzione. A tal punto che l'innovazione agrumicola per l'estrazione dell'olio essenziale,accresce anno per anno naturalmente furono i Borbone a fiutarne con dovizia di particolari tutte le chance possibili per far decollare il comparto, e lasciando un 'industria in piena efficienza, da una pianta nata per innesto,viene prodotto la qualità migliore di olio essenziale :quello Calabrese. Il liquido ricavato dal frutto viene così impiegato dopo accurate lavorazioni nell'industria delle acque di colonia già al tempo del governo di Napoli. Senza ombra di dubbio il Bergamundi non ha il solo utilizzo nell'industria della profumeria, ma viene anche utilizzato per la produzione del Liquore Nero di Bergamotto, ed persino utilizzato per produrre dolci di nicchia che favoriscono maggior lustro alla città dello stretto, Reggio Calabria la capitale indiscussa del Bergamotto. Ad uno dei tanti simboli della Città oltre a vari titoli come la catalogazione dell'olio di bergamotto nei registri dell'acqua di colonia, ed inoltre a tutte le produzioni minori che utilizzano l'oro verde, molte delle quali abbiamo già  citato in calce, non possiamo dimenticare l'industria gastronomica che ne produce deliziose caramelle e prodotti erboristici molto rinomati, di recente datazione risulta essere il riconoscimento D.O.P  al famoso agrume calabrese. Con l'augurio che il comparto cresca e offra ai figli di Calabria meriti sempre maggiore non mi resta che dire ….AD MAIORA REGGIO.

  

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