TUTTI I DIRITTI RISERVATI ! (C) SIAE 2010
Una Sovrana Duosiciliana presto BEATA :Maria Cristina di Savoia in Borbone.
Campane a festa il 3
maggio a Torino e a Napoli per l'annuncio che Maria Cristina di Savoia
(1812-1836), Regina delle Due Sicilie, sarà proclamata beata. Una Sovrana
Duosiciliana sarà presto beata, una grande vittoria seppur ecclesiastica per le
genti meridionaliste. La decisione è maturata in un'udienza concessa il 2 maggio
da Papa Francesco al cardinale Angelo Amato S.D.B., prefetto della Congregazione
per le Cause dei Santi, nel corso della quale è stato approvato il decreto
relativo al miracolo attribuito all'intercessione della venerabile Maria
Cristina. Amato eminente figura di spicco per le cause dei Santi ha proclamato
venerabile la Reginella Santa che dal 1859 combatte la “sua battaglia” per gli
onori del cielo. Papa Francesco che mostra il desiderio di sbloccare cause a
lungo rallentate da questioni e pressioni politiche. Senza paura di sfidare
tabù: con ora tocca con Maria Cristina di Savoia in Borbone il Risorgimento
italiano. Lo stesso Papa riconosce un miracolo fatto dalla Reginella
religiosissima e devota alla chiesa. Certo, l'approvazione di un miracolo
richiede i suoi tempi tecnici. Ma non ci si può nascondere che la causa di
beatificazione di Maria Cristina era ferma da decenni per le obiezioni di
storici secondo i quali proclamare beata la moglie del re delle Due Sicilie
Ferdinando II (1810-1859) e la madre del suo successore Francesco II
(1836-1894), due bestie nere del Risorgimento, sarebbe stato uno schiaffo alla
retorica risorgimentale italiana. Ed in barba ai tanti prezzolati al mendacio
tricolore, con moderno spirito revisionista tipico di chi conosce la vera storia
del Mezzogiorno, il nuovo Papa accoglie così questa nuova causa. Per sfatare
numerosi miti e leggende del tutto Sabaude, del quale noi non smetteremo mai di
biasimare il fervore nazionale propongo due righe sulla vita della Reginella :Ma
chi era Maria Cristina di Savoia? Era figlia del re di Sardegna Vittorio
Emanuele I (1759-1824), uno strenuo oppositore della Rivoluzione francese e del
liberalismo, e dell'arciduchessa d'Austria Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773-
1832), che condivideva le idee contro-rivoluzionarie del marito ed è passata
alla storia del regno di Sardegna come una delle regine più risolute. Maria
Cristina, la figlia minore, nata il 14 novembre 1812 a Cagliari dove i sovrani
si erano rifugiati per sfuggire all'invasione francese, era la preferita della
madre.
Religiosissima fin da bambina, avrebbe voluto farsi suora. Ma il re Carlo
Alberto (1798-1849) aveva per lei altri progetti. Voleva che andasse in sposa al
re di Napoli Ferdinando II di Borbone, nel quadro di piani per un'unificazione
pacifica e federale dell'Italia su cui gli storici ancora s'interrogano. Le tre
sorelle maggiori di Maria Cristina avevano del resto sposato rispettivamente il
Duca di Modena, l'Imperatore d'Austria e il Duca di Parma. Maria Cristina pianse
molto - sembra anche il giorno delle nozze, il 21 novembre 1832 a Genova - ma si
piegò alla ragion di Stato. La giovane donna voleva abbracciare la vita
monacale, e non quella di sposa alla quale era davvero poco portata.Contrariamente
a quanto si legge spesso, anche su enciclopedie popolari come Wikipedia, gli
storici che hanno studiato a fondo Maria Cristina hanno concluso che quello con
Ferdinando II fu un matrimonio felice.La stessa nelle lettere indirizzate alle
sorelle ribadisce di amare molto”il bizzarro consorte”. Certo, i due coniugi
erano diversi. Molto napoletano, scherzoso, esuberante Ferdinando II, e molto
piemontese, riservata, schiva Maria Cristina. Ma il sovrano non era insensibile
alla bellezza della moglie, molto lodata dalle dame di corte, e fu conquistato
dalla sua grande bontà e carità che tra l'altro, finché la regina fu in vita,
portò a graziare tutti i condannati a morte del Regno.
Maria Cristina aveva ereditato dai genitori opinioni politiche molto ferme,
seppure temperate dalla sua innata mitezza. Non esitava a criticare anche la
politica dei Savoia, e si opponeva con fermezza alle idee liberali e
risorgimentali che cominciavano a manifestarsi. L'idea che fosse in balia del
clero e dei Gesuiti, e che manifestasse eccessi di pudore e di moralismo, è
invece in gran parte derivata - quando non da incomprensioni per uno stile
sabaudo diverso da quello che prevaleva a Napoli - da una leggenda nera diffusa
da autori risorgimentali, che purtroppo trova eco ancora oggi.Come molte donne -
e molte regine - dell'epoca, morì per i postumi del parto dopo avere dato alla
luce l'ultimo re di Napoli, Francesco II. Era il 31 gennaio 1836 e la regina
aveva solo ventitré anni. Aveva, del resto, predetto la sua morte. Fu sepolta in
Santa Chiara a Napoli, e la devozione popolare non dimenticò mai la «reginella
santa», cui si cominciarono ben presto ad attribuire anche miracoli. Ora la sua
santità è riconosciuta dalla Chiesa universale.
Maria Lombardo
Consigliere Commissione Cultura Comitati Due Sicilie
Centro Studi e Ricerche Comitati Due Sicilie