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L'ho letto e ve lo racconto :I Fratelli Bandiera risorgimento senza eroi ? .
di MARIA LOMBARDO
E' Fulvio Izzo l'autore di I Fratelli Bandiera risorgimento senza eroi ? Edito da la casa editrice Ripostes durante la scorsa estate .Salernitano di origine Izzo cresce ad Ascoli Piceno ,è stato Provveditore agli studi di Massa Carrara ed attualmente è nell'Ufficio scolastico Regionale delle Marche .Molte le sue pubblicazioni tra cui spicca I Lager dei Savoia ( 1999); I Guerriglieri di Dio ( 2002) fino alla brillante collaborazione con l'Alfiere rivista napoletana .Tuttavia senza ombra di dubbio i numerosissimi riconoscimenti e premi di elevato valore storico .82 pagine di quelle che fanno riflettere ed anche sgranare gli occhi su quello che Izzo descrive ,immettono il lettore in una dimensione particolare quella della storia insabbiata ingigantita dalla voce piemontese .Ebbene dalla lettura del volume è palesemente descritta una visione storica del tutto diversa dai tradizionali manuali di storia .Una lunga carrellata di lettere che i Bandiera dalle segrete calabresi indirizzano a sua Maestà Ferdinando II in persona ,lettere accorate che spiazzano il lettore su vari fronti ,gli eroi dipinti dalla storia tradizionale non sono mai esistiti ,dalle epistole che portano la loro firma maledicono le idee scellerate di Mazzini maledicono ancora l'idea di aver intrapreso una rivoluzione sbagliata ed infine pregano con parole auliche di vedersi risparmiata la vita. Quel sire che prima di quella rivoluzione era definito “ villano spregevole ,che opprime e perseguita viene promosso a dice l'autore :” a Sacra Real Maestà , Sire Augustissimo destinatario dei migliori sentimenti di zelo e di ammirazione ed ancora vivificata immagine di Dio in terra “ chi vuol capire capisca. I fratelli Bandiera sono solo a conti fatti una descrizione epica dei pennaioli prezzolati dai piemontesi .Emilio ed Attilio narra Izzo il 13 giugno partono alla volta del Regno delle Due Sicilie dopo una soffiata sbagliata dove si raccontava una sollevazione nelle Calabrie .Sbarcati al Neto i cronisti del Giornale di Stato descrivono l'atto minuziosamente :” il Real Governo era informato della partenza di Corfù....e seguì l'evento tappa per tappa fino a Pizzo passando per Catanzaro inseguiti dalle truppe regie per preservare i popoli nella tranquillità “. La truppa duosiciliana con disinvoltura ed aiutata dai popolani di San Giovanni in Fiore bruciati gli orpelli rivoluzionari tra cui spiccò anche un tricolore arrestò i dissidenti e con regolare processo emise la sua sentenza 17 condanne a morte ed un carcere . La storia narrata da Izzo prosegue osservando la vita dei fratelli indirizzati alla carriera militare nel 1841 fondano la Esperia sul modello mazziniano ed inoltre la carrellata del carteggio che i giovani Bandiera inviarono a Mazzini prima della spedizione in Calabria .Dalle stesse parole scritte di proprio pugno si nota la sete di eroismo ma ahimè effimero ,in quanto dalle parole del Mazzini nelle risposte al carteggio si può evincere la paura del fallimento lo stesso fondatore della Giovine Italia scrive :”Ho ricevuto le nuove funestissime del Giornale Delle Due Sicilie, ch'io credo vere oh mio Dio !...Qual risultato di tante promesse , di tanti piani ,di tante millanterie “.A conti fatti i calabresi in quel '44 accolgono l'esortazione dei Bandiera ma sparandogli addosso e assicurandoli alla giustizia ….sono i padri di quei Briganti ! Quelli che verranno dopo il '60 . Dalle pagine del volume che racchiude in poche parole il senso del testo viene spontaneo riflettere sulle parole che ivi sono contenute :” infine ,ansiosi di poter divenire di Vostra Sacra Maestà Reale sudditi fedelissimi (...)desiderosi di chiamarlo padre , supplicano un giorno di divenire istrumento della gloria di cui il Regno aspira “ . Con tali parole passo la parola al lettore fiduciosa che dalla lettura si possa trarre insegnamento per un prossimo ben auspicante revisionismo storico .