Death

"The Sound of Perseverance"



Il ritorno degli ultra-mega-tecnici Death è sicuramente stato la sorpresa più piacevole dell’anno. Se ne erano perse le tracce già da qualche anno dopo la pubblicazione per la Roadrunner di "Symbolic", ottimo disco, uscito però in un periodo non molto favorevole per la musica metal e in particolar modo per una proposta così estrema quale è quella dei Death. Dobbiamo quindi ringraziare la Nuclear Blast se oggi possiamo ascoltare questo "The Sound of Perseverance" che segna pertanto il ritorno di Chuck Schuldiner e soci ai livelli del loro precedente capolavoro ossia "Individual Though Patterns". Ciò che lascia letteralmente allibiti in questa ultima fatica dei Death è la tecnica: giuro di non aver mai sentito niente di così complesso e soprattutto suonato a livelli così alti. Le parole comunque non possono in alcun modo descrivere ciò che questi quattro grandi strumentisti riescono a creare su disco: qualcosa di veramente impressionante e addirittura epico. L’aggettivo adatto per descrivere "the Sound of Perseverance" è sicuramente "maestoso". Se a questo si aggiunge la grande potenza e melodia che caratterizzano ogni singolo brano del disco quello che ne risulta è un grandissimo masterpiece della musica estrema. Se però avete ancora qualche dubbio andatevi a sentire la cover di "Painkiller" degli dei del metal Judas Priest e capirete che i Death non scherzano affatto e che la loro "perseveranza" ha dato alla luce uno dei capolavori di questo 1998.

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