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Tonino Carotone e Bandabardò in concerto


Roma 26 settembre 2000 - Enzimi

Finito il concerto di Tonino Carotone sembra di essere stati ad una festa, e la gente se ne va divertita e soddisfatta. La sua fortunatissima Me cago en el amor lasciava solo lontanamente immaginare quello che Tonino avrebbe proposto sul palco.

Ad aprire il concerto ad Enzimi sono la energica Bandabardò, che fa ballare e cantare il pubblico con strumenti acustici e ballate corali. La band fiorentina nasce nel 1993, e dopo concerti in Italia e in Francia (Enrico Erriquez Greppi alle chitarre è italo-francese) hanno all'attivo tre album: Il circo mangione, Iniziali BB, Mojito Football Club. Con l'ultimo disco la Banda ha raggiunto una maturità compositiva, ma le melodie mediterranee e le atmosfere gitane dal vivo sono sempre di una vitalità contaggiante. La loro musica popolare ha influssi francesi e spagnoli, e richiama spesso lo stile di Manu Chao, ed in Italia si affiancano ai Modena City Ramblers ed ai Mau Mau.

Ma è proprio Manu Chao a fare da filo conduttore tra la Bandabardò e Tonino Carotone, che con lui aveva lavorato a Barcellona e scritto le sue prime canzoni.

Manu Chao dice di lui: "Tonino, io lo chiamo Maestro, come chiamo chiunque abbia fatto parte, in un modo o nell'altro, delle avventure immaginarie di...Kojon Prieto e i Guajalotes. Questo gruppo era, ai tempi, senza alcun dubbio per me, il gruppo migliore di illuminati e 'illuminatori', musicisti e pistoleri, in giro per il paese.".

Tonino Carotone ci stupisce per la sua simpatia e semplicità nel contatto con il pubblico, la sue canzoni sembrano a volte poco raffinate, ma sempre autentiche. La sua musica è una allegra mescolanza tra lo stile spagnolo del Tonìn di Pamplona e le canzoni italiane degli anni '60, che anche chi non ha mai voluto ascoltarle intona e balla questa sera con Tonino Carotone. La sua musica fonde Trini Lòpez e Celentano, ed il suo nome d'altra parte è un chiaro omaggio a Renato Carosone.
Tonino introdotto dal tema principale di Pulp Fiction sale sul palco con il suo classico vestito e cappello. La sua band, di nove elementi, è composta da musicisti spagnoli, italiani, e provenienti dalle hawaii.
Il concerto inizia con Sapore di mare di Gino Paoli, completamente rivista nel testo in versione antimilitarista, ma non nel ritornello cantato dal pubblico. Tonino alterna canzoni di cui è autore, quali Me cago en el amor, Pecatore, Se que bebo se que fumo, e l'antiproibizionista La festa del racolto, e canzoni italiane quali Tu vuo' fa l'americano di Carosone, o ancora Il ballo del mattone, nella quale spesso sostituisce al ritornello "...io ballo Tonino Carotone...". Il suo nome si ripete nelle canzoni in cui lui stesso ammette di essere un peccatore, il messaggio è sempre lo stesso "è un mondo difficile" (ripetuto anche in Acabarás como siempre) o ancora "me cago en el amor", ma alla fine è positivo, c'è sempre una soluzione nell'amore (forse!), ed incita il pubblico ad andare avanti, a divertirsi, a ballare e cantare.
Rientra sul palco nel finale per cantare Azzurro di Adriano Celentano, una canzone più intensa, "Carceriere", che proporrà nei suoi concerti nelle carceri (tra cui a Bergamo), e infine per lasciare scegliere il bis al pubblico che si divide tra Pecatore e Me cago en el amor. L'ultima versione di Me cago en el amor è trascinante, e chi è abituato a sentire la tranquilla versione originale, non potrebbe mai immaginare che Tonino Carotone avrebbe fatto ballare tutto il pubblico.
Divertente, pazzo, e coinvolgente, semplice, ma autentico.

DS


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