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I cento passi
(2000) di Marco Tullio Giordana
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Con Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Paolo Briguglia, Lucia Sardo,
Tony Sperandeo.
I cento passi è la storia di Peppino Impastato, ma è anche un film italiano ricco di
emozioni, che descrive una terribile vicenda umana con semplicità e passione.
Marco Tullio Giordana ricostruisce nel film la vita di Impastato, dal bambino dagli
occhi neri che cerca a tutti i costi la verità, ad eroe di stato che osa sfidare la
mafia in un paese dove regna l'omertà e l'indifferenza. Tutto accade in paesino nei
pressi di Punta Raisi, Cinisi. Il paesaggio e gli attori quasi tutti siciliani, di cui
molti poco conosciuti, fanno si che il film assomigli molto ad una vera e propria
cronaca della vicenda.
La fotografia e il montaggio sono straordinari, e l'interpretazione di Luigi Lo Cascio
(Peppino Impastato) superba, tanto da rendere Peppino non un eroe, ma un ragazzo che con
le sue idee si ribella alla realtà in cui non crede. La sua è una vicenda umana, nella
quale si mescolano politica e principi di libertà, ma che allo stesso tempo rimane distinta
dalla massa. Peppino forma le sue idee nel partito, conosce la realtà che lo circonda, e da
solo acquista consapevolezza, in un processo di crescita progressivo. Attraverso la sua
radio collabora con il partito, con gli 'hippies' italiani, ma da loro si distingue per un
obbiettivo più che mai concreto, un fine da perseguire, la libertà e la giustizia nel suo
paese. Sorprende, guardando qualche foto dell'epoca, la somiglianza di alcuni attori con
i protagonisti reali della vicenda.
La storia di Peppino si conclude nella realtà il 9 maggio del 1978, quando Impastato viene
fatto saltare in aria con il tritolo sui binari ferroviari. Lo stesso giorno, come il film
stesso ricorda, a Roma viene ritrovato il cadavere di Aldo Moro assassinato dalle Brigate
Rosse. Per tale motivo la morte di Peppino Impastato passò in secondo piano e venne
praticamente liquidata come suicidio. Nel film l'incaricato delle indagini fa portare via
gli amici di Peppino che con le prove tra le mani urlano giustizia. Oggi dopo 20 anni il
boss Tano Badalamenti è accusato di essere il mandante dell'assassinio, per il quale si sta
ancora attendendo il processo.
I funerali di Peppino sono un corteo di centinaia di persone che da tutta la Sicilia portano
omaggio al coraggioso compagno, un corteo con bandiere e striscioni, una protesta che ricorda
così da vicino le manifestazioni di quelli e dei nostri giorni.
Marco Tullio Giordana descrive la pellicola come un film "sull’energia, sulla voglia di
costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare
il cielo e sfidare il mondo nell’illusione di cambiarlo. E’ un film su ciò che di buono i
ragazzi del ’68 sono riusciti a fare, sulle loro utopie, sul loro coraggio."
L'invito è quello di continuare a credere, spesso nell'illusione di riuscire a cambiare
qualcosa, di non arrendersi.
Vivamente consigliato a tutti.
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DS
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