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Franco Battiato in concerto


Roma 3 luglio 2001 - Fiesta

Come un anno fa Fiesta propone Franco Battiato tra i suoi ospiti, e questa volta l'intenzione è di assitere finalmente allo spettacolo.
Come lo scorso anno però la Via Appia che porta nella zona dove si svolge l'evento ripropone l'ennesima coda di auto, formata dai fan più accaniti di Battiato e da chi attirato dal modico prezzo di 15mila non vuole farsi sfuggire l'occasione di vederlo dal vivo. Ma la fila che l'anno prima ci aveva fatto desistere non vuole scoraggiarci, e neanche l'esoso parcheggio di £ 5000, rubate da chi si è ingegnato al massimo per sfruttare l'evento, ci distoglie dal raggiungere il luogo. Tutto inutile, e neanche la fila per il biglietto ci ripaga: la zona attorno al palco è già stracolma di gente, ed è stretta da una parte da un muro, e dall'altra da barriere e scale sulle quali tutti cercano di arrampicarsi e la sicurezza fatica a tenere la gente. Per l'ennesima volta non possiamio promuovere Fiesta, questa festa estiva che ospita numerosi importanti concerti, per lo spazio ridicolo adibito per accogliere manifetazioni spesso imponenti e per le condizioni di pericolosità in cui consente di stare a parte del pubblico arrampicato ovunque.

E Battiato intanto canta, proponendo i nuovi pezzi di "Ferro Battuto", e i suoi vecchi pezzi più famosi, cantati e ballati dal pubblico.
Inutile elogiare o descivere ulteriormente la musica di Battiato, non sempre immediata, ma ricca di sonorità e di innovazioni, e le canzoni si susseguono una dietro l'altra purtroppo spesso troppo simili alle versioni da studio, e poco commentate. Battiato è infatti di poche parole, e non si dilunga nelle sue presentazioni: titolo e canzone. Così nel tentativo di riuscire a vederlo, ascoltiamo duetti con Mercedes Sosa, con la quale ci propone un'anticipazione, e con Natacha Atlas, con la quale interpreta Personalità Empirica sul suo ultimo disco.
Arrendendoci al solo ascolto, senza poter vedere il palco, il concerto è troppo simile all'ascolto di un disco, se non a tratti quando Battiato fa cantare il pubblico. L'ennesima collaborazione con il filosofo siciliano Manlio Sgalambro, concede anche a quest'ultimo minuti sul palco, nei quali intona anche Me Gustas Tu di Manu Chao, parentesi a mio avviso evitabile, sempre convinto che ognuno debba fare il suo mestiere.

Battiato rimane uno degli autori italiani più innovativi ed originali, ma per apprezzarlo dal vivo 20mila lire non bastano!

DS


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