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Sleater Kinney - The hot rock
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Le Sleater Kinney
rappresentano da qualche anno una delle realtà più
piacevoli del circuito indipendente americano. Il terzetto di
Olympia pubblica il quarto album a due anni di distanza da
"Dig me out", il disco che decretò il loro
successo internazionale, ed il secondo licenziato dalla Kill
Rock Stars, etichetta delle Bikini Kill che furono
allinizio degli anni novanta uno dei gruppi guida del
movimento siglato "riot grrrl".
Coadiuvate in fase
di produzione da Roger Moutenot (Yo La Tengo) le tre ragazze
riescono con abilità ad arricchire il tessuto sonoro delle
loro canzoni con nuove trame, intrecciate anche grazie alle
esperienze dovute alle collaborazioni intraprese nel 1998 e
materializzate in due progetti paralleli: Quasi (la
batterista Janet Weiss) e Cadallaca (la cantante chitarrista
Corin Tucker).
Tutti gli episodi
sono caratterizzati dalla continua sovrapposizione delle voci
della Tucker e della Brownstein, accompagnate dalle due
chitarre che tracciano sinuose linee armoniche, e sostenute
da una ritmica incalzante che determina la dinamicità della
struttura nei brani.
Lo spirito punk pop
emerge soprattutto nella prima parte del disco in "The
end of you" ed in "Burn dont freeze",
legate alle sonorità degli album del passato, mentre la
tenebrosa "Dont talk like" sembra uscita
dalla session di registrazione del disco dei Quasi.
Lapporto di
viola e violino in "Memorize your lines" e
"The size of your love" manifesta la necessità di
nuove soluzioni melodiche. Da citare anche "Hot
rock" e "Banned from the end of the world",
canzoni dallincedere meravigliosamente pop.
Merita di essere
sottolineata la sapiente alternanza tra i due timbri vocali
delle cantanti che crea una sorta di narrazione binaria,
unavvicendarsi tra cosciente e subcosciente, che rende
coinvolgenti tutte le tracce.
Questo lavoro
risulta meno immediato e più complesso dei precedenti per la
varietà di argomenti e di sfumature proposte: in sintesi
grande conferma per le Sleater Kinney.
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FT
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