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Pearl Jam - Verona - 19



E il concerto 19 dei 25 cd dal vivo dei Pearl Jam, uno per ogni concerto del Binaural Tour, esclusa la data di Roskilde, segnata dalla tragica morti di alcuni spettatori.
Lo si trova in una confezione scarna, essenziale, come sono essenziali e poco sofisticati i loro pezzi, e l'energia che comunicano.
Il concerto è stato registrato così come il pubblico di Verona lo ha ascoltato, comprese urla e momenti di pausa.

Le canzoni si susseguono in un gioco di equilibrio fra le più famose, le più particolari, le cover, e ancora i singoli, le collaborazioni. Una scaletta sempre diversa che invoglia chiunque si emozioni ascoltando Eddie Vedder a comprare un concerto dopo l'altro.

Il concerto di Verona inizia con la splendida Long road, per poi proseguire più energicamente e senza sosta con Grievance, dal loro ultimo lavoro, Corduroy, Hail Hail, e ancora Animal, dopo la quale si concede una brevissima pausa per poi intonare un'appassionante Nothing as it seems.
Ed è solo ora che Eddie concede al pubblico le prime parole rivelando la sua voglia di recuperare il tempo trascorso tra questa serata e l'ultima volta che i Pearl Jam erano stati qui. E la sua voglia di suonare si traduce in un totale di 31 pezzi, con cui Eddie non delude il pubblico alternando stupende ballate quali Wishlist e Betterman a trascinanti interpretazioni come State of love and trust e la ormai classica Even Flow, dopo la quale si lascia andare persino a un personalissimo accenno di 'O sole mio.
Il primo cd, composto da 17 pezzi, si conclude con una lunga e intensa interpretazione di Immortlity. Il concerto prosegue, e dopo il diciannovesimo pezzo i Pearl Jam si concedono una pausa. Tra le incitazioni del pubblico Eddie intona In the coliseum in omaggio alla splendida cornice dell'Arena di Verona, dove in passato i leoni mangiavano i cristiani.
I Pearl Jam tornano di nuovo sul palco per concludere con Soon forget, in cui Eddie si accompagna con una chitarrina hawaiiana, ed infine con Yellow ledbetter.
"Thanks for the past, for the present and the future. It’s fucking beautiful" è l'ultimo saluto al pubblico.

DS


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